I RUSSI HANNO COLPITO DI NUOVO IL CENTRO DI RICERCA NUCLEARE A KHARKIV, IN UCRAINA. L’AGENZIA INTERNAZIONALE PER L’ENERGIA ATOMICA TORNA A LANCIARE L’ALLARME PER I LAVORATORI DI CHERNOBYL – IL SINDACO DI LEOPOLI: “L’ATTACCO ALLA NOSTRA CITTÀ È UN MESSAGGIO PER BIDEN” – LA RABBIA DI ZELENSKY: “CI SERVONO ALTRI TANK E AEREI. CHI GUIDA LA COMUNITÀ EUROATLANTICA? È ANCORA MOSCA?” – A MARIUPOL LE PERSONE MUOIONO DI FAME E DI SETE. E I COMBATTENTI CECENI VANNO CASA PER CASA E SPARANO - VIDEO CHOC
1 - PARLAMENTO KIEV CONFERMA,COLPITO LABORATORIO NUCLEARE KHARKIV
(ANSA) - Le forze russe hanno colpito nuovamente il centro di ricerca nucleare a Kharkiv: lo conferma un tweet del parlamento ucraino, dopo che la notizia era stata data dal Kyiv Independent.
Secondo l'Ispettorato nazionale per l'energia nucleare, citato nel messaggio del Parlamento "è al momento impossibile valutare la gravità del danno, in quanto le ostilità continuano nella zona dell'installazione nucleare".
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2 - ATTACCANO LEOPOLI MA È MESSAGGIO A BIDEN'
Da www.ansa.it
"L'attacco a Leopoli è un messaggio per Biden". Ne è convinto il sindaco della città nell'ovest dell'Ucraina che nelle scorse ore è stata bersaglio dei raid russi per la seconda volta dall'inizio dell'operazione militare di Mosca.
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Non rientra - intanto - il clamore per le parole del presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, che ieri, parlando in Polonia dove era in visita ai militari americani, ha definito il presidente russo Vladimir Putin un "tiranno" che "non può rimanere al potere".
La Casa Bianca si è affrettata a precisare che Biden non intendeva sollecitare un cambio di regime, un retroscena poi lo propone il Washington Post che, citando fonti, spiega che i funzionari Usa sono stati colti di sorpresa dal presidente americano: nel discorso pronunciato a Varsavia non c'era nessun riferimento al fatto che Putin non potesse restare al potere. Biden ha parlato a braccio, specifica.
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Intanto dal fronte continuano ad arrivare frammentate indicazioni sullo stato dei combattimenti: fonti di stampa segnalano che le forze ucraine hanno recuperato terreno, riprendendo il controllo anche di alcuni centri urbani.
Secondo il Kyiv Independent le due cittadine di Poltavka e Malynivka, nella regione sudorientale di Zaporizhzhia, sono state liberate, mentre precedentemente aveva reso noto che i militari di Kiev avevano ripreso la città di Trostyanets, nella regione settentrionale di Sumy.
La Cnn riferisce di avere verificato diversi video che mostrano le truppe ucraine nuovamente in controllo di diversi villaggi nella regione di Sumy, oltre a Vilkhivka, un centro a 32 km dalla frontiera con la Russia nel nord-est.
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L'ufficio del procuratore in Ucraina parla però anche di un nuovo attacco russo nei pressi di Kiev ieri, in cui quattro persone sono state ferite, compreso un bambino. Il raid ha colpito la cittadina di Boyarka, a circa 20 km a sud-est della capitale ucraina.
Attacchi e combattimenti suscitano poi particolare preoccupazione presso l'Aiea, l'Agenzia internazionale per l'energia atomica, per i lavoratori alla centrale nucleare di Chernobyl dopo che i militari russi hanno preso ieri la vicina cittadina di Slavutych, dove molti tra i dipendenti della centrale vivono.
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In particolare, il direttore dell'Aiea, Rafael Mariano Grossi, si è detto preoccupato per il fatto che i lavoratori possano staccare, rispettare i turni e tornare a casa a Slavutych per riposare. Al momento si sa che l'ultima rotazione risale al 20-21 marzo, quando un gruppo aveva dato il cambio ai colleghi che erano alla centrale dal giorno prima che i militari russi entrassero nell'area dell'impianto. Non si sa al momento se e quando il prossimo cambio sarà possibile.
Anche per questa appena cominciata 32/ma giornata di guerra poi, non manca il messaggio -e l'appello- del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, il quale nel consueto videomessaggio torna a chiedere aiuto militare all'Occidente e questa volta spiegando che è l'unico modo per salvare la città martire di Mariupol. "E' impossibile salvare Mariupol senza altri tank e aerei", ha detto. "L'Ucraina - ha spiegato - Non può abbattere i missili russi con fucili e mitra" e ha denunciato la lentezza nelle forniture al suo Paese. "Chi guida la comunità Euro-atlantica? E' ancora Mosca, attraverso l'intimidazione?", si è chiesto polemicamente.
3 - MARIUPOL: "QUI SI MUORE DI SETE E DI FAME"
Da “La Stampa”
Nella città ucraina di Mariupol «si muore di sete e di fame». Tornano a chiedere aiuto le autorità della città assediata dalle forze russe dal 1 marzo. Questa volta è il vice sindaco, Sergey Orlov, a denunciare che, mentre in città scarseggiano le scorte di generi alimentari e acqua e non arrivano aiuti umanitari, ci sono «persone che stanno morendo per disidratazione e mancanza di cibo. Alcuni muoiono per la mancanza di medicine, di insulina» e «perché le persone non riescono a trovare assistenza medica».
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Ci sono «mamme che non hanno latte e che non hanno alimenti per i bambini». Secondo Orlov il 70% degli ospedali di Mariupol è stato «distrutto dai bombardamenti». La città, intanto, resta sotto assedio. L'agenzia Dpa riferisce di fonti ucraine e russe secondo cui continuano violentissimi gli scontri. I russi stanno bombardando siti civili e militari con attacchi aerei e dell'artiglieria, afferma lo Stato Maggiore ucraino.
Le forze di terra russe cercano di avanzare nel centro della città. Anche Oleksiy Arestovych, consigliere del presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha riferito di combattimenti in strada a Mariupol.
Da parte russa, riporta ancora la Dpa, il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha diffuso video che mostrerebbero il dispiegamento dei suoi combattenti. L'unica nota positiva è che pare abbiano funzionato tutti i dieci corridoi umanitari accordati.
Lo ha detto il Ministro per la reintegrazione ucraino, Iryna Vereschuk, aggiungendo che «Da Mariupol a Zaporizhia, con i propri mezzi sono arrivate 331 persone, mentre siamo anche riusciti a portare a Zaporizhia da Berdyansk 4.000 mila abitanti di Mariupol bloccati da ieri. Tra le persone bloccate anche molte donne, bambini e feriti che avranno ora l'aiuto necessario. Purtroppo resta impossibile l'evacuazione da Mariupol a chi non ha un mezzo proprio per spostarsi.
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