aurelia alberto sordi

I SOLDI DI SORDI? TUTTI ASSOLTI! - L'ESERCITO DI PERSONE CHE GRAVITAVA INTORNO AD AURELIA SORDI, DISPONENDO DELL'INGENTE PATRIMONIO EREDITATO DAL FRATELLO, NON HA TENTATO DI APPROFITTARSENE: LO HA STABILITO IL TRIBUNALE MONOCRATICO DI ROMA - DALL'AUTISTA AD AVVOCATI E NOTAI, I 2,5 MILIONI DI EURO IN DONAZIONI DELLA SIGNORA ULTRANOVANTENNE, NON ERANO CIRCONVENZIONE DI INCAPACE. MA LA LOTTA PER IL TESTAMENTO VA AVANTI

 

Da www.ilmessaggero.it

alberto sordi con le sorelle aurelia e savina

 

Non ci fu nessun raggiro di Aurelia Sordi. Quell'esercito di persone che gravitava intorno alla villa di famiglia, a due passi dal Circo Massimo, non tentò di mettere le mani sul patrimonio del fratello, il grande Albertone. Finisce con nove assoluzioni il processo di primo grado nato dall'inchiesta su un presunto tentativo di circonvenzione della donna, morta a 97 anni, nell'ottobre del 2014. Per il giudice monocratico del tribunale di Roma, Maria Elena Matrojanni, «il fatto non sussiste».

 

Tutti assolti dunque i 9 imputati nel processo sull'eredità di Sordi. La decisione del giudice monocratico del Tribunale di Roma è arrivata dopo circa due ore di camera di Consiglio. I 9 erano accusati a seconda delle posizioni, di circonvenzione di incapace e ricettazione ai danni di Aurelia Sordi, sorella di Alberto, morta a 97 anni il 12 ottobre 2014. Al centro del contendere una donazione fatta al personale di servizio dall'anziana quando però, secondo l'accusa, era già incapace di intendere e di volere.

 

 

 

AURELIA SORDI

Cadono così le accuse nei confronti di alcuni professionisti, notai e avvocati, e nei confronti di una serie di personaggi, a cominciare dallo storico autista dell'attore romano, che secondo la Procura avevano architettato un vero e proprio raggiro dell'anziana donna, approfittando delle sue condizioni di salute, per cercare di impadronirsi di una eredità che supera i cinquanta milioni di euro. Circonvenzione di incapace e ricettazioni i reati ipotizzati dal pm Eugenio Albamonte che aveva chiesto condanne per tutti, tra i quattro e i due anni mezzo di reclusione.

 

aurelia sordi

Assolti, tra gli altri, l'autista e factotum della famiglia Sordi, Arturo Artadi, il notaio Gabriele Sciumbata e gli avvocati Francesca Piccolella e Carlo Farina. Gli altri sei imputati, per i quali sono cadute le accuse, sono il personale che materialmente si è occupato dell'anziana donna negli ultimi anni di vita: una badante, una cuoca, un giardiniere, due camerieri ed una governante, beneficiari di donazioni provenienti dal patrimonio di Albertone. Per un valore che va dai 150 mila ai 400 mila euro; in tutto 2,5 milioni di euro, circa il 20% del patrimonio che Aurelia ereditò dal fratello, scomparso nel 2003.

 

Una vicenda, iniziata nel febbraio del 2013, finita nelle cronache anche per la fama del grande attore romano. La villa è stata in passato trasformata in un museo, con l'intervento del ministero della Cultura e della Fondazione Casa Museo Sordi. Il giudice con la sentenza di oggi ha disposto anche il dissequestro delle somme agli imputati. Una decisione che di conseguenza fa rimanere valido a tutti gli effetti il testamento lasciato da Aurelia in favore della Fondazione, contro cui decine di parenti hanno intentato una causa civile che è ancora pendente.

 

ARTURO ARTADI L AUTISTA DI ALBERTO SORDI

Su questo ultimo aspetto il loro legale, l'avvocato Andrea Maria Azzaro, ha commentato la decisione del Tribunale affermando di «rispettare la sentenza» ma ha aggiunto: «un conto però sono le donazioni ai domestici, un conto è l'impugnativa del testamento. La partita al tribunale civile è ancora da giocare».

Ultimi Dagoreport

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, MATTEO SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…