salvini casarini

ZONA CASARINI - SALVINI SOSPETTA CONTATTI TRA IL CAPOMISSIONE DEL “CENTRO SOCIALE GALLEGGIANTE” E I TRAFFICANTI PER ORGANIZZARE L'OPERAZIONE DI SALVATAGGIO DEI MIGRANTI E CREARE UN CASO PRIMA DEL VOTO SULLA DICIOTTI – SU TWITTER IL MINISTRO SI SCATENA CONTRO L'EX NO GLOBAL "PLURIPREGIUDICATO, NOTO PER AVER APERTO L’OSTERIA 'ALLO SBIRRO MORTO'..." – VIDEO

 

Valentina Errante per il Messaggero

 

luca casarini

Il sequestro della nave Mare Jonio arriva dalla Guardia di Finanza ancor prima che la procura di Agrigento esamini il verbale di ispezione. Un atto probatorio di iniziativa che, di certo, fa seguito alle sollecitazioni del ministro Matteo Salvini. Ieri, il numero uno del Viminale aveva convocato un tavolo permanente con i vertici delle forze di polizia, per esaminare la situazione Lampedusa, all' indomani di un decreto sfornato in fretta per la prima ong italiana.

 

matteo salvini 1

All' incontro aveva preso parte anche Giorgio Toschi, comandante generale della Finanza, corpo che, dal 2001, ha la competenza per la difesa delle frontiere marittime e per il contrasto all' immigrazione clandestina. Non sono trascorse troppe ore, i militari (che ieri sera hanno convocato il comandante della nave) non hanno atteso la Procura di Agrigento, che adesso dovrà decidere se convalidare il sequestro. Quarantotto ore di tempo per gli stessi magistrati che, ad agosto 2018, avevano indagato Salvini per sequestro di persona per il mancato sbarco dei migranti a bordo della Diciotti, questione finita con una richiesta di autorizzazione a procedere che sarà esaminata oggi da Palazzo Madama. L' accusa per l' equipaggio e per il capitano è quella di avere forzato il blocco navale. Così come sostenuto dal ministro, che auspicava l' arresto dell' equipaggio e di Luca Casarini, dopo l' incontro al Viminale ieri mattina. Per il governo l' attivista avrebbe avuto contatti con i trafficanti.

 

luca casarini

IL FASCICOLO Il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e l' aggiunto Salvatore Vella, intanto, hanno aperto un fascicolo con l' ipotesi di favoreggiamento dell' immigrazione clandestina contro ignoti. Esamineranno le comunicazioni, fatte via radio, fra il comandante della nave Ong Mare Jonio e la Guardia di finanza che ha intimato l' alt chiedendo di non avvicinarsi al porto di Lampedusa. I pm verificheranno anche l' identità delle persone a bordo della nave, salpata quattro giorni fa da Palermo, per controllare se, a bordo, siano finiti anche i trafficanti che avevano organizzato il viaggio. E sentiranno il comandante Pietro Marrone, per stabilire se le accuse della Finanza siano fondate.

 

I SOSPETTI I sospetti del ministro, che invocava l' arresto per il capo missione Casarini, è che l' operazione di salvataggio dei migranti da parte della Mare Jonio fosse stata organizzata per creare un altro caso alla vigilia del voto sull' autorizzazione a procedere di Palazzo Madama, che proprio oggi dovrà decidere se far processare Salvini, così come richiesto dal Tribunale dei ministri di Catania, per sequestro di persona in relazione al mancato sbarco dei migranti della Diciotti.

luca casarini

 

Le accuse riguardano i contatti di Casarini con presunti trafficanti. E, a confermare questa ipotesi, sempre secondo il Viminale, sarebbe il fatto che, a poche ore dalla partenza dei 49 salvati a 40 miglia dalla costa libica, un' altra imbarcazione, mai segnalata, avrebbe mollato gli ormeggi. Alla fine, però, a motivare il sequestro probatorio ci sarebbero le violazioni evidenziate dal ministro dopo il tavolo tecnico: «La Mare Jonio ha disobbedito per ben due volte all' ordine della Guardia di finanza di spegnere i motori. Il mare non era mosso e non c' era pericolo di affondamento. La Mare Jonio era più vicina alla Libia e Tunisia, ma ha fatto rotta verso l' Italia sottoponendo gli immigrati a un viaggio più lungo. La nave non ha avvisato Malta. Ha disobbedito alle indicazioni della guardia costiera libica. Un comportamento che dimostra il chiaro intento di voler portare in Italia immigrati clandestini»

LUCA CASARINI

 

luca casarini 5luca casarini luca casarini matteo salvini 2matteo salvini in senato 2luca casarini 2

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)