"ABBIAMO LITIGATO, LUI ERA ALTERATO, AGGRESSIVO, VIOLENTO. MI HA PICCHIATA E STRATTONATA" - I TENTATIVI DI DEPISTAGGIO PRIMA DELLA CONFESSIONE DI VALENTINA BOSCARO, REA CONFESSA DELL'OMICIDIO DEL FIDANZATO, MATTIA CARUSO, DOPO UNA NOTTE IN DISCOTECA - LA DONNA AVEA DETTO CHE MATTIA SI ERA ALLONTANATO PER PARLARE CON UN UOMO DI COLORE CON UN CAPPUCCIO, PRIMA DI ESSERE COLPITO DA UNA COLTELLATA - UN ALTRO TASSELLO CHE NON TORNAVA, PRIMA ANCORA DI VISIONARE LE IMMAGINI DELLE TELECAMERE, ERA IL FATTO CHE…
Riccardo Bruno,Roberta Polese per il “Corriere della Sera”
Il suo racconto agli inquirenti era apparso subito pieno di lacune, di incongruenze. Valentina Boscaro aveva detto che domenica scorsa, dopo aver passato un paio d'ore in una discoteca di Montegrotto Terme, nel Padovano, era salita in macchina con il suo fidanzato, Mattia Caruso. Che non si era accorta che era ferito, che lui dopo un chilometro aveva fermato l'auto, era sceso e si era accasciato a terra.
Una donna aveva visto la scena, Valentina ancora sotto choc, e aveva chiamato il 118. Ma i soccorsi erano stati vani, Mattia era morto poco dopo in ospedale. Lei aveva anche aggiunto che davanti al locale Mattia si era allontanato per parlare con un uomo di colore con un cappuccio. Un tentativo, poi si è capito, per sviare le indagini.
I carabinieri del Reparto operativo di Padova, guidati dal tenente colonnello Gaetano La Rocca, in questi quattro giorni hanno sentito diversi testimoni e soprattutto visionato le telecamere all'esterno della discoteca. Hanno visto che Valentina e Mattia salivano subito sull'auto, nessun contatto con altre persone, e poi andavano via. Ieri mattina hanno convocato la ragazza in caserma, le hanno chiesto di chiarire i punti oscuri. Lei ha provato a resistere, poi ha ceduto. «L'ho ucciso io, ma non volevo. Abbiamo litigato, lui era alterato, aggressivo, violento. Mi ha picchiata e strattonata e non era la prima volta. Ho preso il coltellino che aveva nel cruscotto e l'ho colpito».
La posizione di Valentina Boscaro, 31 anni, è così cambiata da testimone ad accusata di omicidio. A quel punto sono stati chiamati i suoi legali, Nicola Guerra e Federico Cibotto. L'interrogatorio è proseguito fino alla sera davanti al pm Roberto Piccione, che poi ha emesso il fermo in quanto indiziata di delitto. Essendo incensurata, sono stati disposti i domiciliari.
Oggi sul corpo di Mattia Caruso sarà eseguita l'autopsia. Da un primo esame sembra che sia stato raggiunto da un solo colpo al torace, all'altezza del cuore. Un fendente che non gli ha lasciato scampo. Valentina ha poi posato il coltellino nella tasca del compagno. Un dettaglio su cui il pm ha insistito. Lei si è difesa: «Non mi ricordo dove l'ho messo». Mattia avrebbe compiuto 31 anni il prossimo 11 ottobre.
Nato e cresciuto ad Albignasego, un grosso comune a sud di Padova, lavorava con la famiglia che vende dolci siciliani nelle fiere e nelle sagre. Aveva qualche piccolo precedente per rissa e droga, da ragazzino avevo fatto parte di una baby gang. Sembra che nell'ultimo periodo, come ha raccontato qualche amico, avesse di nuovo iniziato a frequentare ambienti poco raccomandabili. Con Valentina, madre di una bambina di sei anni affidata al padre, si erano conosciuti un paio di anni fa nei mercatini, anche lei venditrice ambulante di vestiti.
Una relazione vissuta tra alti e bassi, che non piaceva alla famiglia di lui. Melinda, la sorella maggiore di Mattia, ha detto al Corriere del Veneto : «Da poco aveva cominciato a vivere con lei e aveva lasciato la casa dei miei genitori, eravamo un po' preoccupati per lui. Era innamoratissimo di quella ragazza un po' complicata, si lasciavano e si riprendevano in continuazione. Era un rapporto tormentato». In queste giorni, Valentina è stata sentita più volte dai carabinieri.
Un altro tassello che non tornava, prima ancora di visionare le immagini delle telecamere, era il fatto che nessuna traccia di sangue era stata trovata nel piazzale della discoteca. Strano, se davvero Mattia era stato colpito lì. La verità è che non aveva discusso con nessun uomo con il cappuccio, la lite era nata in macchina tra i due fidanzati. Lei ieri ha ammesso: «La nostra era una storia burrascosa, abbiamo litigato anche quella sera».
Forse lei non voleva che così «alterato» si mettesse alla guida. In effetti alle 22.20, lui chiama un amico: «Ho fatto una cavolata, vienimi a prendere». Ma poi decide di partire con Valentina. A casa Mattia non arriverà mai. Ucciso con un colpo al cuore dalla donna di cui era innamorato.