"GIANLUCA MOLINARO HA MIRATO AL PETTO. NON C'È STATO PIÙ NULLA DA FARE" - IL RACCONTO DEI TESTIMONI CHE HANNO VISTO IN DIRETTA, PER STRADA, L'OMICIDIO DI MANUELA PIETRANGELI, LA FISIOTERAPISTA UCCISA A ROMA DALL'EX COMPAGNO, NEL QUARTIERE PORTUENSE: "PRIMA L'HA COLPITA A UN BRACCIO, E LEI È CORSA VIA, HA PROVATO A RIPARARSI DIETRO UN'AUTO PARCHEGGIATA" - I DUE HANNO UN FIGLIO DI NOVE ANNI: LA VITTIMA ERA AL TELEFONO CON LUI POCO PRIMA DI ESSERE UCCISA -MOLINARO SI È CONSEGNATO AI CARABINIERI
Estratto dell'articolo di Romina Marceca per www.repubblica.it
Uccide la ex e si costituisce in caserma. Poco prima delle 14, a Roma, in via degli Orseolo 36, in zona Portuense, una fisioterapista di 50 anni, Manuela Petrangeli, è stata raggiunta da alcuni colpi d'arma da fuoco esplosi da una Smart poco dopo essere uscita dal lavoro.
L’arma ad avere fatto fuoco è stato un fucile a canne mozze. L’ex compagno della donna, Gianluca Molinaro, si è poi costituito in caserma dopo il femminicidio. La coppia era separata da tre anni e avevano un figlio di 9 anni. Nessuna denuncia era stata presentata contro l’uomo.
Dopo vari tentativi di rianimarla da parte del 118 la donna è morta. Sul posto i carabinieri. Intanto è in corso il sopralluogo della pm Antonella Pandolfi del pool antiviolenze coordinate dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini. Sul corpo della donna è stata disposta l'autopsia nelle prossime ore.
"Era appena uscita dal lavoro, Manuela aveva appena attaccato col figlio, gli aveva detto 'Amore, adesso mamma viene a prenderti”, con una collega stava andando a riprendere la macchina quando l'ex compagno le si è accostato con la sua Smart.
L'ha prima colpita a un braccio, lei è corsa via, ha provato a ripararsi dietro a un'auto parcheggiata, ma poi lui ha mirato al petto e non c'è stato più nulla da fare".
È il racconto di due colleghe di Manuela Petrangeli, uccisa a colpi di fucile dal suo ex in via degli Orseolo, davanti alla clinica Villa Sandra dove la vittima lavorava come fisioterapista. Mentre l’ex compagno, Molinaro, lavorava come Oss al centro di riabilitazione Don Guanella. La vittima abitava al quartiere Torresina insieme al figlio.
"Una donna davvero per bene, un'amica e una professionista - aggiunge Maria Cristina, collega di Manuela - Mai avremmo immaginato una cosa del genere perché mai ci aveva raccontato di liti o situazioni difficili. Erano separati da circa tre anni, ma nessuna crisi. È solo l'ennesimo, terribile, femminicidio".[...]