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LE IDIOZIE DEI PADRI NON RICADANO SUI FIGLI - LA CASSAZIONE HA RESPINTO IL RICORSO DELLA COPPIA DI GENITORI NO-VAX MODENESI CHE SI ERANO RIFIUTATI DI FAR OPERARE IL FIGLIO AL CUORE PERCHÉ NON VOLEVANO CHE RICEVESSE SANGUE DI DONATORI VACCINATI - I MEDICI CHE CURAVANO IL PICCOLO, AFFETTO DA UNA GRAVE MALFORMAZIONE CARDIACA, SI ERANO RIVOLTI AI GIUDICI PER OTTENERE L'AUTORIZZAZIONE ALL'INTERVENTO, ESEGUITO DI LÌ A POCO CON SUCCESSO...
Estratto dell'articolo di Andreina Baccaro per www.corriere.it
Avevano ragione i medici del policlinico Sant’Orsola che a febbraio 2022 dovettero ricorrere al tribunale di Modena per permettere a un bambino di soli due anni, affetto da una grave malformazione cardiaca, di essere operato salvandogli così la vita.
La Cassazione, con un'ordinanza pubblicata il 3 febbraio, ha chiuso definitivamente il caso del bambino modenese per il quale i genitori avevano rifiutato la delicata operazione se non avessero avuto la garanzia che, in caso di trasfusione, avrebbe ricevuto sangue di donatori non vaccinati contro il Covid.
IL CASO AL SANT'ORSOLA DI BOLOGNA
Rassicurazione che i sanitari non avevano potuto dare. […] Una presa di posizione dovuta sia a motivi religiosi (nella convinzione che per produrre il vaccino sarebbero state utilizzate linee cellulari provenienti da feti abortiti) sia perché ritenevano pericolosa la proteina spike contenuta nel vaccino.
I GENITORI NON VOLEVANO UNA TRASFUSIONE CON SANGUE VACCINATO
Il policlinico, dopo aver spiegato ai genitori del bambino che non era possibile garantire donatori che non avessero ricevuto i vaccini anti-Covid, si era rivolto al giudice tutelare di Modena, chiedendo di autorizzare con urgenza l'operazione chirurgica e l'eventuale trasfusione. Il giudice ritenne «irragionevole» la richiesta dei genitori, nominando il direttore generale dell’ospedale Chiara Gibertoni curatore del minore al fine di esprimere il beneplacito all'intervento e sospendendo temporaneamente la patria potestà dei genitori.
LA DECISIONE DELLA CASSAZIONE
Fu infatti la Gibertoni a firmare il consenso all’intervento, eseguito di lì a poco con successo. I genitori però, che nel frattempo sono stati seguiti dai servizi sociali e hanno recuperato la patria potestà sul minore, non si arresero, ricorrendo prima al Tribunale per i minorenni di Bologna, che ha respinto il ricorso nel settembre 2023, e poi in Cassazione, che si è espressa nei giorni scorsi. […] Per i giudici, inoltre, i genitori sbagliano in diritto «nel sovrapporre totalmente la propria identità religiosa a quella del minore».
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