ikea

DA IKEA UNA BUONA IDEA: L'AZIENDA SVEDESE RIPRENDE INDIETRO I SUOI MOBILI USATI OFFRENDO IN CAMBIO AI CLIENTI BUONI SPESA DAL 30% AL 50% DEL LORO PREZZO INIZIALE - L’OPERAZIONE SI SVOLGERÀ TRA IL 24 NOVEMBRE E IL 3 DICEMBRE, IN 27 PAESI. “TUTTO CIÒ CHE NON PUÒ ESSERE RIVENDUTO VERRÀ…” – LA CONVERSIONE DI IKEA E L’ECONOMIA CIRCOLARE…

Da www.corriere.it

ikea

«Dai una seconda vita ai tuoi mobili usati». Si chiama Buy Back il programma di Ikea che entra in maniera ancora più decisa nel mondo dell’economia circolare e si propone di riacquistare dai clienti i (suoi) mobili usati, per consentire a persone e famiglie di rinnovare l’arredamento di casa senza troppo gravare su portafoglio e ambiente.

Buy Back di Ikea: come funziona e quanti soldi si possono riavere

Il programma «Buy Back» di Ikea funziona così: il mobilificio svedese riprende indietro i suoi mobili usati offrendo in cambio ai clienti buoni spesa dal 30% al 50% del loro prezzo iniziale. L’iniziativa verrà lanciata in concomitanza con il prossimo Black Friday (27 novembre 2020) e prenderà il nome di «Buy Back Friday». L’operazione si svolgerà tra il 24 novembre e il 3 dicembre, in 27 paesi.

ikea

 

«Tutto ciò che non può essere rivenduto verrà riciclato o dato a iniziative per aiutare le persone più colpite dalla pandemia Covid-19», precisa il gruppo svedese fondato da Ingvar Kamprad nel 1943. Entro il 2021, Ikea prevede di installare spazi in ogni negozio dedicati alla raccolta e alla rivendita di mobili usati, come già avviene in alcuni dei suoi stabilimenti (leggi anche l’articolo di Corriere.it del maggio 2019.

Il Buy Back Friday e il listino dei rimborsi

Gli articoli «come nuovi», senza graffi, avranno il 50% del prezzo originale, gli articoli «molto buoni», con piccoli graffi, avranno il 40% e «ben usati», con diversi graffi, riceveranno il 30%. I clienti dovranno restituirli – completamente assemblati – al banco resi dove verranno controllati e concordato il valore finale.

La conversione di Ikea e l’economia circolare

ikea

Desiderosa di rispondere alle critiche secondo cui il suo modello, basato sulla vendita di prodotti in kit a basso costo, porta a consumi eccessivi e sprechi, Ikea si sta impegnando a convertire il modello di produzione e business all’economia circolare e ha già iniziato a riparare e riconfezionare in ogni negozio prodotti danneggiati durante il trasporto.

 

Il colosso svedese, che dà lavoro a più di 217.000 persone nel mondo e conta più di 500 punti vendita per un fatturato annuo di circa 40 miliardi di euro, ha l’obiettivo di diventare un attore dell’economia circolare entro il 2030, con lo scopo di ridurre la sua impronta climatica globale del 70% entro tale data.

 

ikea

Ikea ha anche lanciato nei scorsi mesi l’iniziativa: «Dai una seconda vita ai tuoi mobili usati», un progetto che permette ai clienti di riconsegnare un mobile ancora in buono stato in cambio di un buono acquisto da spendere all’interno dei negozi del colosso svedese. Inoltre, attraverso una sezione dedicata sul sito, i clienti potranno ricevere una valutazione del proprio mobile e seguire dei tutorial online attraverso i quali ricevere istruzioni e consigli, per riparare e personalizzare i mobili.

ikea 3ikea 21ikea 22ikea 20ikea 6ikea 1ikea 18

 

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…