simon kofe

FINIREMO CON L'ACQUA ALLE GINOCCHIA - SIMON KOFE, PRIMO MINISTRO DELLE ISOLE TUVALU, IN POLINESIA, SI E' FATTO RIPRENDERE CON LE GAMBE IMMERSE NELL'ACQUA PER DENUNCIARE I RISCHI CHE IL SUO ARCIPELAGO STA VIVENDO A CAUSA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO - NON E' L'UNICA ISOLA A RISCHIO: ANCHE LE MALDIVE HANNO DENUNCIATO L'EMERGENZA... - VIDEO

 

 
Chiara Bruschi per il Messaggero
 

Simon Kofe, presidente delle isole Tuvulu, in Polinesia

In duecentomila, per gli organizzatori, hanno marciato per le strade di Glasgow contro il climate change ma la giornata di ieri ha visto riempirsi le strade di molte altre città, da Londra ad Amsterdam e Sidney. La richiesta è una sola: basta con i bla bla bla citati nei giorni scorsi dalla loro leader, la 18enne Greta Thunberg, è ora che gli Stati passino all'azione nella lotta al cambiamento climatico.
 
La stessa attivista ieri avrebbe dovuto tenere un altro discorso in seguito a quello pronunciato venerdì, in cui aveva definito la Cop26 «un fallimento», «un evento di pubbliche relazioni dove nessuno stava prendendo serie drastiche decisioni per il clima». Tuttavia, ha cancellato il suo intervento per lasciare spazio ai rappresentanti delle tante popolazioni indigene giunti da ogni parte del mondo per denunciare le conseguenze che le loro terre stanno già subendo.
 

Simon Kofe, presidente delle isole Tuvulu, in Polinesia

E a lasciare il segno, ieri, è stato il video messaggio di Simon Kofe, ministro delle Isole Tuvalu - Stato insulare polinesiano nell'oceano Pacifico - che ha deciso di farsi riprendere con le gambe immerse nell'acqua fino alle ginocchia, per denunciare i rischi che il suo arcipelago sta vivendo a causa del cambiamento climatico.
 
Sostiene il suo governo: «La dichiarazione affianca l'ambientazione della Cop26 con la situazione della vita reale affrontata nelle Tuvalu, a causa dell'impatto del cambiamento climatico e dell'innalzamento del livello del mare, e sottolinea l'azione determinata che Tuvalu ha intrapreso per affrontare le questioni molto urgenti della mobilità umana nel quadro del cambiamento climatico».
 

Isole Tuvulu

L'EMERGENZA Un'emergenza sottolineata anche dall'arcipelago delle Maldive che si trova ad affrontare non una ma tre emergenze: l'innalzamento del livello del mare che minaccia di sommergere alcune delle isole entro la prossima decade; i monsoni e i temporali tropicali che stanno diventando sempre più frequenti e più violenti ed erodono le coste; e infine la minaccia delle temperature sempre più alte che stanno mettendo a dura prova la vita sulla barriera corallina.
 

Isole Tuvulu 2

Nel frattempo, si è chiusa ieri la prima settimana della conferenza, con una giornata dedicata alla Natura, con particolare attenzione all'utilizzo della terra, all'agricoltura sostenibile e alla lotta alla deforestazione. Venti Nazioni, Brasile e Indonesia inclusi - hanno siglato il Forest, Agriculture and Commodity Trade (FACT), un patto in cui si impegnano a dare supporto ai piccoli coltivatori e a intensificare la lotta contro l'abbattimento degli alberi.
 

Isole Maldive

PUNTO DI PARTENZA George Eustice, ministro dell'ambiente del governo Johnson ha posizionato questo tema «al centro delle sue ambizioni per Cop26». «La natura è essenziale per Cop26», ha ribadito sottolineando la speranza che quello di Glasgow sia un inizio non un punto di arrivo. E dopo Leonardo DiCaprio è stata la volta di Idris Elba che in qualità di ambasciatore delle Nazioni Unite per l'International Fund for Agricultural Development (IFAD) ha denunciato l'importanza di agire adesso per combattere la fame nel mondo.
 

Isole Maldive 2

«Quelle immagini di persone e famiglie che aspettano il cibo in fila a Los Angeles sono destinate a diventare una realtà se non troviamo il modo di fare qualcosa subito», ha sottolineato nel sostenere l'attivista Vanessa Nakate. «La crisi climatica porta fame e morte in tutta l'Africa», ha denunciato quest'ultima, ponendo l'accento su come le stagioni di pioggia sempre più corte e la siccità sempre più grave abbiano già compromesso l'intero settore delle coltivazioni. 

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…