PER I TALEBANI GLI UNICI PUGNI E CALCI LEGITTIMI SONO QUELLI DATI DALLA POLIZIA MORALE – IN AFGHANISTAN IL GOVERNO HA MESSO AL BANDO LE ARTI MARZIALI MISTE (MMA) PERCHÉ “TROPPO VIOLENTE”. SECONDO I FONDAMENTALISTI ISLAMICI AL POTERE, SI TRATTA DI UNA PRATICA CONTRARIA AI PRINCIPI DELLA SHARIA – LE ARTI MARZIALI MISTE SONO MOLTO POPOLARI TRA I GIOVANI IN AFGHANISTAN, ANCHE TRA LE RAGAZZE…
Estratto dell’articolo di Valerio Cattano per www.ilfattoquotidiano.it
[…] la notizia rilanciata dalla Bbc si inserisce in un quadro più ampio di divieti: in Afghanistan il governo ha messo al bando le arti marziali miste (MMA). Si tratta – per gli emiri – di una pratica contraria ai principi della sharia, la legge islamica. A confermare la decisione è stato un funzionario, a Tolo News, l’emittente di Kabul: le arti marziali miste sono “troppo violente”.
Da quando i talebani hanno ripreso il potere, sono stati spesso tentati di regalare un’immagine diversa, di essere capaci, seppur rispettando i loro paletti religiosi, di condurre l’Afghanistan oltre l’oscurantismo.
Ahmad Wali Hotak - mma arti marziali miste - afghanistan
Ma dopo le recenti decisioni che hanno privato le donne si potersi esprimere in pubblico, arriva questa ennesima imposizione: che solo in apparenza ha meno impatto sulla società. Le arti marziali miste sono molto popolari tra i giovani in Afghanistan; la Mixed Martial Arts Federation è stata fondata nel 2008, e l’Afghanistan Fighting Championship (AFC) e il Truly Grand Fighting Championship (TGFC) hanno organizzato decine di combattimenti.
L’attrazione non riguarda solo i ragazzi: uno dei volti più noti è quello di una diciottenne, Zahra Rezaee, che già quattro anni fa si era unita al National Muay Thai Team e nelle interviste – anche a Tolo News – ha sempre dichiarato che attraverso questo sport intende perseguire i suoi obiettivi, sognando una carriera da professionista.
I talebani già nel 2021 avevano messo al bando i combattimenti, ma l’anno successivo sembravano aver avuto un ripensamento: Ahmad Wali Hotak, uno degli atleti di punta conosciuto con il soprannome di Warrior, tenne una conferenza stampa prima di un annunciato incontro in Russia e al suo rientro, da vincitore, fu accolto in modo positivo da esponenti del governo. […]
Resta un dato, lo sport per molti giovani e ragazze afghane può essere un veicolo di affermazione e riscatto: tra le foto-simbolo delle recenti Olimpiadi di Parigi c’è quella di Kimia Yousofi, la velocista che ha tirato fuori un pezzo di carta a favore di telecamere dove c’era scritto: “Istruzione, sport, un nostro diritto”.
Zahra Rezaee - mma arti marziali miste in afghanistan
Il 9 agosto scorso le Nazioni Unite hanno preso posizione chiedendo alle organizzazioni sportive nazionali e internazionali di adottare misure decisive contro il divieto imposto dai talebani alle donne: “Per quasi tre anni, i talebani hanno impedito alle donne e alle ragazze in Afghanistan di partecipare a tutti gli sport, una inaccettabile abrogazione dei loro diritti, che nessun altro paese impone. Questo divieto fa parte del sistema istituzionalizzato di discriminazione e oppressione di genere e sesso dei talebani, che può costituire crimini contro l’umanità”.
Ahmad Wali Hotak - mma arti marziali miste - afghanistanZahra Rezaee - mma arti marziali miste in afghanistanAhmad Wali Hotak - mma arti marziali miste - afghanistanAhmad Wali Hotak - mma arti marziali miste - afghanistantalebani al governo in afghanistan