“SONO STATO IO” – IN BRIANZA UN 57ENNE SPARA E UCCIDE LA MOGLIE IN STRADA, POI SI COSTITUISCE - LA COPPIA STAVA PER SEPARARSI: NEGLI ULTIMI TEMPI LA VITTIMA AVEVA LASCIATO CASA ED ERA ANDATA A VIVERE CON LA FIGLIA ADOLESCENTE
Federico Berni e Marco Mologni per il “Corriere della Sera”
Quella frase, pronunciata davanti ai carabinieri, come a volersi liberare di un peso, prima di chiudersi in silenzio: «Ho sparato a mia moglie». È passata da poco l' una quando alla stazione dei carabinieri di Seveso, in provincia di Monza, si presenta in stato confusionale il 57enne Giorgio Truzzi, autista per una società privata brianzola, mai un guaio con la legge.
Nel frattempo, in corso Italia a Bovisio Masciago, a pochi chilometri di distanza, i soccorritori del 118 stanno cercando disperatamente di tenere in vita la moglie dell' uomo: Valeria Bufo, 56 anni, impiegata, trovata priva di sensi da alcuni passanti nell' abitacolo della sua «Giulietta», con almeno tre fori di proiettile nella parte sinistra del torace. Seduta sul lato del guidatore, ma col corpo riverso su quello del passeggero, forse nell' ultimo, inutile, tentativo di sottrarsi alla furia omicida del suo assassino. Quella è la donna dalla quale Giorgio Truzzi ha avuto tre figli, due maschi e una femmina. Ammazzata mentre stava andando a prendere alla stazione la più piccola dei tre, una ragazza di 17 anni (gli altri ne hanno 24 e 30). Vana la corsa all' ospedale San Gerardo di Monza, dove è avvenuto il decesso.
Stando alle prime indagini Valeria Bufo sarebbe stata uccisa perché l' uomo non accettava la fine del loro matrimonio. Un rapporto di coppia che proprio nelle ultime settimane stava naufragando, tra dissidi che i carabinieri della compagnia di Desio, comandati dal capitano Mansueto Cosentino, stanno cercando di approfondire. I coniugi abitavano nel quartiere «Altopiano», a Seveso. Ma negli ultimi tempi, secondo quanto emerso, la vittima aveva lasciato casa, trasferendosi a vivere sola con la figlia adolescente. Il rancore del marito in questi giorni, sarebbe montato al punto da procurarsi (non si sa ancora come) una pistola di grosso calibro e mettere in atto il suo piano omicida. Ieri, all' altezza di un semaforo in pieno centro, Truzzi, secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, scende dalla sua Smart e raggiunge l' Alfa Romeo che marciava davanti a lui, con a bordo la moglie da sola.
I testimoni, alcuni passanti, sentono il rumore dei colpi, ma quando giungono sul posto l' assassino si è già allontanato. Prima di andare a costituirsi alla stazione dei carabinieri del suo paese Truzzi si libera della pistola e, almeno nelle prime dichiarazioni agli investigatori e al pm di Monza Stefania Di Tullio, non fornisce informazioni utili al ritrovamento dell' arma. Fino a ieri sera, difeso d' ufficio dall' avvocato Patrizio Le Piane, era ancora negli uffici della caserma di Desio, dove era stato trasferito nel pomeriggio, in stato di fermo. Sgomento tra i colleghi d' ufficio di Valeria Bufo, e nella comunità di Seveso. Nulla avrebbe fatto pensare a un simile epilogo.
Il figlio maggiore della coppia vive all' estero, mentre l' altro ragazzo gioca a calcio nelle serie minori lombarde. «Una famiglia conosciuta e stimata - dice il sindaco Paolo Butti, che li conosceva personalmente - frequentavano la parrocchia. Non avevo mai avuto sentore che tra loro ci fossero problemi tanto gravi. Avevo parlato con Giorgio per l' ultima volta circa un anno fa. Erano molto orgogliosi del figlio più grande, Alessandro, perché con il suo lavoro di restaurant manager aveva avuto successo. Ma amavano tutti e tre i loro figli». E, almeno in apparenza, «sembravano una famiglia felice».