COSA CI NASCONDE IL REGIME DI PECHINO SULLA PANDEMIA? E’ STATO VIETATO L’ACCESSO AL SUO LABORATORIO DI SHANGHAI ALLO SCIENZIATO CHE SEQUENZIÒ IL DNA DEL COVID (SENZA AUTORIZZAZIONE DELLE AUTORITA’) – LUI, IN SEGNO DI PROTESTA, SI È MESSO A DORMIRE PER TERRA FUORI DAL SUO CENTRO. NEL 2020 ZHANG YONGZHEN CONDIVISE SU UN DATABASE GLOBALE IL GENOMA DEL VIRUS. DA ALLORA, PER LUI SONO COMINCIATE LE DIFFICOLTÀ - UN'INCHIESTA DELL'ASSOCIATED PRESS NEL DICEMBRE 2020 RACCONTAVA COME IL GOVERNO CINESE AVESSE...
Gianluca Modolo per repubblica.it- Estratti
Ingresso vietato. Così, in una rara protesta, Zhang Yongzhen si è accampato fuori dal suo laboratorio. "Non me ne andrò, non mollerò, sto portando avanti la scienza e la verità!", ha scritto l’altroieri in un post su Weibo, poi cancellato, lo scienziato cinese che per primo nel gennaio del 2020 pubblicò una sequenza del Covid-19, senza l’autorizzazione delle autorità.
Quando Zhang ha cercato di recarsi al suo laboratorio di Shanghai durante il fine settimana, le guardie gli hanno impedito di entrare. In segno di protesta, si è messo a dormire per terra fuori dal suo centro. “Non è chiaro se sia ancora lì”, scrive l’Associated Press che per prima ne ha dato notizia. Un reporter dell'AP è stato bloccato ieri da una guardia all'ingresso del complesso che ospita il laboratorio di Zhang.
Il Centro clinico per la salute pubblica di Shanghai ha affermato che il laboratorio di Zhang era in fase di ristrutturazione ed era stato chiuso per "motivi di sicurezza". Aggiungendo che al team di Zhang era stato fornito un altro laboratorio. Che secondo il virologo, però, non soddisfaceva gli standard di sicurezza per condurre le sue ricerche.
Giovedì scorso a Zhang è stato improvvisamente notificato che avrebbe dovuto lasciare il laboratorio entro due giorni. Nel post ora cancellato scriveva che non gli è stato permesso di entrare nel laboratorio per completare gli esperimenti e recuperare i suoi effetti personali. Fan Xiaohong, responsabile del Centro clinico per la salute pubblica di Shanghai, ha dichiarato ieri ai media cinesi che l'accordo di collaborazione di Zhang Yongzhen con il centro "era già stato rescisso nell'ottobre 2022", e che ora lo scienziato "rifiuta di andarsene".
Un'inchiesta dell'Associated Press nel dicembre 2020 raccontava come il governo cinese avesse limitato gli sforzi nazionali e internazionali per rintracciare il virus fin dalle prime settimane dell'epidemia. “Questo schema continua ancora oggi, con laboratori chiusi, collaborazioni interrotte, scienziati stranieri costretti ad andarsene e ricercatori cinesi a cui è stato impedito di lasciare il Paese”, scrive ora l’Ap.
Il 5 gennaio del 2020 il laboratorio diretto dal professor Zhang Yongzhen è il primo a isolare il coronavirus, a partire da un campione ricevuto da un ospedale di Wuhan. Zhang avverte subito la Commissione sanitaria nazionale, affinché vengano prese “misure di prevenzione e controllo adeguate”. Il giorno dopo il laboratorio del professor Zhang verrà chiuso temporaneamente. L’11 gennaio, senza autorizzazione delle autorità cinesi, Zhang condivide su un database globale il genoma completo del virus.
In seguito Zhang verrà premiato per il suo lavoro, ma, come racconta all’Ap uno dei suoi collaboratori, il virologo Edward Holmes, “da quando Zhang ha sfidato le autorità rendendo pubblica la sequenza del genoma del virus, c'è stata una campagna contro di lui”. “Da allora ho incontrato alcune difficoltà in termini di lavoro e di finanziamento dei miei programmi. Ma non rimpiango nulla di ciò che ho fatto
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