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IN NOME DELL’AVORIO – 200 ELEFANTI SONO STATI STERMINATI NEL PARCO NAZIONALE “GARAMBA” DEL CONGO IN UN SOLO ANNO – ARMATI CON GRANATE, LANCIARAZZI ED ELICOTTERI, I BRACCONIERI NON TEMONO NEMMENO LE GUARDIE - VIDEO
Imogen Calderwood per http://www.dailymail.co.uk
carcassa di elefante al parco nazionale di garamba
Tre ranger e un colonnello dell’esercito del Congo sono morti lo scorso mese in uno scontro a fuoco con otto bracconieri nel parco nazionale di Garamba, al confine con il Sud Sudan. Proteggere i pachidermi e gli altri animali del parco sta diventando una sfida sempre più difficile a causa di decenni di sommosse, guerre civili e flussi migratori incontrollati.
Più di 200 elefanti sono stati uccisi dai bracconieri nel parco di Garamba a partire dall’aprile 2014, anno in cui erano stati censiti 1,780 esemplari, contro gli oltre 11mila di vent’anni fa. Le nuove generazioni di bracconieri cacciano con granate, lanciarazzi e a volte perfino elicotteri mentre i ranger del parco hanno a disposizione solo vecchi fucili e stanno disperatamente aspettando l’ok per poter ordinare nuove armi.
un elefante morto al parco di garamba in congo
militari congolesi con zanne di elefante
joseph kony
sospetti miliziani di joseph kony nel parco garamba
il team di elite simula la discesa da un elicottero
elefanti morti e sfigurati a garamba
il parco e sorvegliato da 120 ranger e 60 soldati
il parco nazionale di garamba in congo
il parco di garamba si trova al confine con il sud sudan
elefanti
Il team di sorveglianza è composto da 120 ranger supportati da 60 militari. Il parco è minacciato dai blitz dei ribelli del Sud Sudan e dai cacciatori d’avorio al servizio del signore della guerra Joseph Kony, un criminale ugandese a capo del Lord's Resistance Army o LRA ("Esercito di Resistenza del Signore").
Lo scontro a fuoco del mese passato è solo l’ultima di una serie di sparatorie. In giugno i bracconieri avevano ucciso un ranger e due soldati in un agguato mentre in aprile era toccato a un altro ranger. Le guardie del parco Garamba però non mollano e, nonostante le perdite, fanno sapere che il morale è ancora alto.