giuseppe conte cortina olivia paladino

TOH, CHE SORPRESA! IN DIFESA DEL 'DIRITTO AL LUSSO' DELL'AVVOCATO DEL POPOLO, PIZZICATO DA DAGOSPIA A CORTINA D'AMPEZZO A MANGIARE "PANE E MARMOLADA" IN UN 5 STELLE DA 2500 EURO A NOTTE, SCENDONO IN CAMPO TUTTI I GIORNALONI (OLTRE AL "FATTO") - “REPUBBLICA”: “L'IDEA CHE IL LUSSO DEBBA ESSERE PRECLUSO A CHI HA IDEE DI PROGRESSO E GIUSTIZIA SOCIALE È DI UN CLASSISMO SPAVENTOSO E DI UN PAUPERISMO MISERABILE” - "CORRIERE": “SE SEI IL CAPO M5S E OZIEGGI A CORTINA, COSTRETTO A GIUSTIFICARTI NEANCHE TI FOSSI PAGATO LA VACANZA TAGLIEGGIANDO I PERCETTORI DEL REDDITO DI CITTADINANZA” - PURTROPPO PER CHI RICOPRE RUOLI POLITICI E ISTITUZIONALI LA FORMA E' SEMPRE SOSTANZA...

 

giuseppe conte olivia paladino cortina meme frasi di osho

1 - TRAVAGLIO A CORTINA

Estratto dell’articolo di Marco Travaglio per il “Fatto quotidiano”

 

Siccome chi passa il Capodanno a Cortina in un bell'albergo non può difendere i poveri, immagino che il sottoscritto, non avendo mai subito sequestri di persona né lesioni gravissime, non possa difendere le persone sequestrate o menate a sangue. […]

 

2 - CORTINA DI FERRO

Massimo Gramellini per il “Corriere della Sera”

 

Il mestiere del leader di sinistra non dev' essere facile. Se entri in un negozio di lusso per comprare un pensierino a tua moglie, come è successo a Bersani qualche tempo fa, ti ritrovi iscritto d'ufficio al club dei capitalisti. Se poi sei il capo dei cinquestelle e ozieggi a Cortina in un hotel omonimo, vieni costretto a giustificarti neanche ti fossi pagato la vacanza taglieggiando i percettori del reddito di cittadinanza.

GIUSEPPE CONTE CON IL CUOCO DEL GRAND HOTEL SAVOIA DI CORTINA DAMPEZZO

 

 

In queste ore l'avvocato d'affari Giuseppe Conte starà rimpiangendo di non avere scalato un partito di destra o almeno di centro: adesso potrebbe farsi fotografare senza problemi mentre brinda al nuovo anno in un resort esotico dentro una piscina a forma di tetta.

 

Meglio ancora, potrebbe andare a Cortina parlando male di quelli di sinistra che vanno a Cortina. Soprattutto potrebbe finalmente tirare fuori la Jaguar che ha nascosto in garage per paura di passare per ipocrita o per emulo della signora Soumahoro, il cui problema però - sia detto a scanso di equivoci piuttosto diffusi - non era lo sfoggio di abiti di lusso, ma il fondato sospetto che se li fosse procurati con i soldi destinati ai migranti.

massimo gramellini

 

Chi invece è già ricco di suo e si batte per migliorare le condizioni di chi è più povero viene guardato storto fin dai tempi dei Gracchi. Per risultare credibile, Conte avrebbe dovuto passare il Capodanno in un ostello a scattarsi selfie con Casalino, e anche questo spiega perché il leader di sinistra è uno di quei lavori che in Italia non vuole più fare nessuno.

 

flavia perina foto di bacco

3 - CONTE A CORTINA, POLEMICA DA CINEPANETTONE

Flavia Perina per “la Stampa”

 

Quelli della Prima Repubblica, che erano più furbi, in vacanza andavano in località minori della Val Gardena, alle terme di Abano, nei paesi d'origine delle loro famiglie in Sardegna o in Abruzzo, e di sicuro anche loro avevano i quattrini per l'hotel stellato ma se la tentazione c'era, resistevano.

 

La Seconda Repubblica resiste meno, ed è anche meno furba. Così, le foto di Giuseppe Conte al Grand Hotel Savoia di Cortina d'Ampezzo (che forse costa 2.500 euro a notte, forse mille) diventano polemica politica e rilanciano l'interrogativo: si possono difendere i poveri dal lunedì al venerdì e poi, nel week end di festa, stendersi al sole in località esclusive?

 

lella e fausto bertinotti foto di bacco

È un interrogativo vecchio come il cucco che ha trafitto sistematicamente la sinistra con cachemire (Fausto Bertinotti), con la barca (Massimo D'Alema), col Rolex (Matteo Renzi), con la villa a Capalbio (elenco infinito) e giù giù fino alla sciarpa di Vuitton regalata da Pier Luigi Bersani a sua moglie poco prima dell'ultimo Natale. Che adesso tocchi ai Cinque Stelle è coerente con la lunga storia del peloso moralismo nazionale e il nuovo ruolo del movimento di Conte.

 

Sono i grillini, oggi, ad alzare la bandiera del Quarto Stato, loro quelli della politica francescana, ed è fatale che tra gli avversari scatti il riflesso pavloviano: ma come, avete fatto le pulci ai nostri conti, alle nostre ville, ai nostri smoking alla prima della Scala, e adesso che fate? Imitate?

 

massimo d'alema al timone della ikarus

C'è un modo serio e uno faceto di affrontare questo scandaluccio di Capodanno. Parlandone sul serio si dovrà osservare che la sinistra sconta l'eredità ancestrale dei suoi padri e dei suoi nonni, quell'imprinting originario che considerò il consumismo al vertice di ogni male, al punto di ingaggiare battaglia contro la tv a colori portatrice - si disse - di "disvalore etico".

 

E tuttavia siamo in un altro secolo, in un altro mondo, e dovrebbe ormai essere abbastanza chiaro che difesa dei diritti e redditi individuali, lotte sociali e scelte personali hanno scarsi legami: ogni parlamentare (e soprattutto uno che viene da una prestigiosa carriera da avvocato) ha redditi sufficienti per pagarsi una vacanza top, ma il suo impegno politico è un'altra cosa. Lo si valuterà guardando le battaglie che fa, quelle che vince e quelle che perde, non le vacanze che prenota.

D'ALEMA E LA BARCA 'GIULIA G' (EX IKARUS)

 

L'antologia della destra e della sinistra divise dalle Marlboro, dai jeans e dalla piscina faceva già ridere all'epoca di Giorgio Gaber: oggi è ai limiti del surreale. Ma c'è anche un punto di vista più leggero, una lettura più ironica della foto dell'ex-premier con la sua signora seduti a fare colazione al sole sotto le Dolomiti. È l'attrazione fatale di Cortina, topos massimo del provincialismo italiano in versione Vanzina, icona dei Covelli e dei Braghetti d'Italia ("Arboreto is nothing" dice niente?), storico rifugio dell'alta borghesia che conta ed eterno brand aspirazionale di chi vuol dimostrare di essere qualcuno.

 

E si capisce la scelta, le vette sono bellissime, le piste eccezionali, gli alberghi e la passeggiata sul corso assolutamente suggestivi, ma Cortina è anche un'arma a doppio taglio: può darti l'aura del vip o ridurti a personaggio da cinepanettone. Non a caso quelli della Prima Repubblica, che amavano quasi tutti la montagna ma erano più furbi, ci passavano magari per un caffè ma le vacanze le prenotavano in località più oscure, e meno infestate da fotografi.

stefano cappellini foto di bacco

 

5 - IL LEADER 5 STELLE IN VACANZA A 5 STELLE E LA NEMESI DEL POPULISMO GRILLINO

Stefano Cappellini per “la Repubblica”

 

Davvero con tutti gli argomenti per biasimare piroette e incoerenze di Giuseppe Conte c'è bisogno di attaccarsi al fatto che soggiorni in un hotel a cinque stelle di Cortina? Ma che accusa è? Diciamolo subito: un'accusa che qualifica, male, chi la avanza.

 

GRAND HOTEL SAVOIA DI CORTINA DAMPEZZO

Dice: ma Conte difende i poveri e poi sta al grande albergo di Cortina. Un ragionamento mezzo Bagaglino e mezzo Giordano (Mario, non certo Bruno), che ricorda un po' quello dei reazionari che negli anni Sessanta del secolo scorso incalzavano i conoscenti e militanti di sinistra: ma come, sei comunista e hai la macchina? Allora la tua macchina è mia!. E giù la risata del beota.

 

Provate a guardare l'inevitabile rovescio del ragionamento: ha forse diritto a frequentare un hotel a cinque stelle solo chi non mette in dubbio la redistribuzione della ricchezza? Perfetto, ma allora chi punta il dito su Conte abbia il coraggio di finire il concetto: certe cose può permettersele solo un conservatore ricco, meglio ancora se di famiglia.

GIUSEPPE CONTE OLIVIA PALADINO AL MARE

 

L'idea che il lusso debba essere precluso a chi ha idee di progresso e giustizia sociale è di un classismo spaventoso e di un pauperismo (per gli altri) miserabile. Che poi Conte di quelle idee sia un sincero paladino, beh, quella è un'altra storia e ognuno può farsi la sua opinione.

 

Dice: eh, ma c'è comunque una questione di opportunità. L'opportunità è solo non spendere soldi rubati o sottratti al credito altrui (sia detto per placare subito quelli che "e allora lady Soumahoro?").

 

Un cittadino che si senta rassicurato dal fatto che i denari di Conte riposino immobili sul suo corrente anziché sul buon materasso dell'albergo di Cortina è un ipocrita o uno scemo, anche se non si può escludere che abbia votato M5S in passato sulla base di convinzioni simili. Dice: eh ma infatti, i grillini su queste cose vanno sempre all'attacco, ora tocca a loro subire.

GIUSEPPE CONTE AL MARE

 

Anche qui, però, bisognerebbe metterla al rovescio e vedere cioè la buona ragione di non imitarne la puerile propaganda, anzi per rallegrarsi che persino i più gonzi, forse, possano rendersi conto di quanto letame hanno gettato invano nel dibattito pubblico. Insieme alla solidarietà, a Conte si potrebbe recapitare la richiesta di utilizzare l'occasione per fare un po' di educazione civica ai suoi elettori. Ma non siamo sicuri che accadrà: il civismo, in Italia, fa spesso perdere voti e Conte è uno di quelli che ha appreso meglio la lezione.

 

Ultimi Dagoreport

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…

elon musk donald trump caveau oro

DAGOREPORT - ALTA TENSIONE TRA IL MONDO FINANZIARIO AMERICANO E KING TRUMP - PRIMA DI DICHIARARE GUERRA A WASHINGTON, I GRANDI FONDI E I COLOSSI BANCARI ASPETTANO CHE TRUMP E MUSK CACCINO IL PRESIDENTE DELLA FEDERAL RESERVE  PER IMPORRE I BITCOIN COME RISERVA NAZIONALE. UNA MONETA DIGITALE E SOVRANAZIONALE CHE AFFOSSEREBBE IL DOLLARO, E QUINDI L'ECONOMIA USA. E GOLDMAN SACHS SI PORTA AVANTI CONSIGLIANDO DI INVESTIRE IN ORO - LE RIPERCUSSIONI PER L'ITALIA: MELONI SA CHE I GRANDI FONDI, SE VOLESSERO, POTREBBERO MANDARE GAMBE ALL'ARIA IL DEBITO TRICOLORE...