VENTIMILA BEGHE SOTTO I MARI – IN FINLANDIA SONO STATI TRANCIATI ALTRI QUATTRO CAVI DI TELECOMUNICAZIONE SOTTOMARINI: LA NOVITÀ È CHE QUESTA VOLTA È STATA FERMATA UNA NAVE PETROLIERA BATTENTE BANDIERA DELLE ISOLE COOK, CHE FAREBBE PARTE DELLA FLOTTA OMBRA DI PUTIN – I SOSPETTI SULLA CINESE YI PENG 3, CHE NAVIGA NEI MARI DEL NORD LASCIANDO SEMPRE DIETRO DI SÉ QUALCHE GUAIO…
Estratto dell’articolo di Francesco Battistini per il “Corriere della Sera”
Sarà che le han cambiato il nome tre volte: roba che in mare porta sempre sventure. E che adesso si chiama Yi Peng 3, la nave della luna piena: nulla di più adatto a una portarinfuse accusata d’avere lasciato quasi al buio mezzo Nord Europa. Sarà che ha navigato per cinque anni soltanto in acque cinesi, trasportando ferro e carbone, prima di passare a metà novembre per il porto russo di Ost-Ulga e poi arrivare improvvisamente nel Kattegat, lo stretto fra il Mare del Nord e il Baltico, non si sa bene a far che.
Sarà che nessuno sa spiegare come abbia fatto a tranciare per almeno due volte i grandi cavi sottomarini che danno energia a Finlandia, Estonia, Lituania e Svezia. Sarà che questi «incidenti» capitano sempre con le navi cinesi o russe e che la guerra ibrida si fa in mille modi: dal 2022, ci sono stati almeno 150 sabotaggi a treni, impianti idrici, gasdotti, ospedali.
Di sicuro, c’è che ora la Yi Peng 3 è arruolata nella flottiglia della guerra ibrida: l’altro giorno la nave se n’è andata via dai mari del Nord, per navigare placida verso l’Egitto, velocità 30 chilometri l’ora. Coi suoi 225 metri di lunghezza e una scia di misteri.
VLADIMIR PUTIN MARINAIO - IMMAGINE CREATA CON MIDJOURNEY
Ventimila beghe sotto i mari. Liti continue, crisi diplomatiche, 007 allertati. Il Kattegat, una delle rotte più trafficate del mondo, è diventato una scena del crimine. E la Yi Peng non è l’unico vascello pirata: ieri mattina alle 11,26, di colpo, un altro misterioso sabotatore ha tagliato di netto il cavo dati EstLink 2 che alimenta l’Estonia. Per conto di chi?
Poche ore, e la Guardia costiera finlandese ha bloccato la Eagle S, una petroliera che batte bandiera delle Isole Cook, la nazionalità ombra d’una delle 400 navi che servono a Vladimir Putin per aggirare le sanzioni sull’export di greggio. L’EstLink è stato tagliato la mattina di Natale e poi altre quattro volte, su cavi per le telecomunicazioni. Pochi dubbi sulle responsabilità: la nave è sotto sequestro delle autorità giudiziarie.
«Reagiremo con decisione a ogni interferenza sulle nostre infrastrutture sottomarine», avverte il premier finlandese Petteri Orpo: Helsinki potrebbe chiedere la chiusura di tutto il Baltico alle navi cinesi e russe.
«Assurdo e ridicolo», incolpare noi, rispondono da Mosca. Vari indizi fanno una prova, però, e gli episodi sono troppi: il 17 novembre, proprio mentre la Yi Peng 3 passava su un cavo sottomarino, è saltata la luce fra la Lituania e l’isola svedese di Gotland; nell’ottobre 2023, un gasdotto tra la Finlandia e l’Estonia fu casualmente «danneggiato» da un cargo cinese.
Senza dimenticare il settembre 2022, quando misteriose esplosioni distrussero il gasdotto NordStream che doveva collegare Russia e Germania […]. «È sempre difficile venire a capo di queste azioni», osserva il procuratore svedese Henrik Sodeman. Ancor di più se ci sono di mezzo Mosca, Kiev o Pechino. […]
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