islam francia

E POI DICI CHE UNO NON SI BUTTA SU MARINE LE PEN - IN FRANCIA SI MOLTIPLICANO I VILLAGGI PER SOLI MUSULMANI MENTRE LE CHIESE VENGONO SCONSACRATE - DA AVIGNONE A ROUBAIX, I GRUPPI ESTREMISTI ORA PUNTANO A METTERE RADICI NELLE PERIFERIE E NELLE CAMPAGNE D’OLTRALPE - IL RAPPORTO DEI SERVIZI SEGRETI

ISLAM IN FRANCIAISLAM IN FRANCIA

Mauro Zanon per “Libero quotidiano”

 

Avignone, da due anni a questa parte, non è più «la città dei Papi»: è «la repubblica dei salafiti», come raccontato da un recente servizio di Paris Match. Perché nel quartiere della «Reine Jeanne», ma non solo, si vive oramai come ai tempi di Maometto, le donne che non si mettono il velo non possono uscire di casa, l'alcol è proibito, gli uomini girano in djellaba, e l'imam locale, Hichem, sostiene off the records lo Stato islamico.

 

Vesoul, nel Midi, è soprannominata la «Raqqa francese», da quando un gruppo di venti amici del liceo ha deciso di andare a fare il jihad in Siria, e durante il giorno, in alcuni quartieri, si sente il canto del muezzin al posto delle campane.

 

ISLAM IN FRANCIA   ISLAM IN FRANCIA

Roubaix, non è più celebre soltanto per la gara ciclistica Paris-Roubaix, ma anche per essere «uno degli assi di penetrazione del salafismo», come denunciato dall'islamologo Gilles Kepel. A Trappes, feudo elettorale di Benoît Hamon, candidato alle presidenziali francesi in quota Partito socialista, i cattolici e gli ebrei si nascondono per paura di ritorsioni da parte degli islamisti, per paura di affermare ciò che sono.

 

Si tende a pensare che in Francia, il Paese con il più alto numero di musulmani d'Europa, l'islam radicale si propaghi soltanto nelle banlieue multiculturali, alle porte delle grandi metropoli, e di Parigi in particolare, ma dando uno sguardo oltre i casermoni grigi del Seine-Saint-Denis, il dipartimento con il maggior numero di radicalizzati, ci si accorge che l'islamizzazione è rampante anche nella dolce, ma ora non più, provincia francese.

islamici di franciaislamici di francia

 

Il primo servizio a scoperchiare questa drammatica realtà è stato curato da France Info, poco tempo fa, in seguito alla consultazione di un rapporto confidenziale dei servizi segreti che diceva questo: «Lo sviluppo dell' islam radicale è regolarmente segnalato nei quartieri sensibili dei grandi agglomerati urbani, ma oramai un altro fenomeno, che concerne più specificatamente le zone rurali, attira l' attenzione. Diversi dipartimenti hanno visto l'installazione nelle zone rurali di gruppi di fedeli, essenzialmente dei convertiti, adepti di un islam rigorista».

 

ISLAM IN FRANCIA  ISLAM IN FRANCIA

Si scopriva così che anche nella Francia profonda, la Francia delle parrocchie e delle abbazie, dei vigneti e dei campi di grano, la Francia di Bernanos e di Trenet, si stava diffondendo il verbo di Allah, che stavano nascendo sempre più moschee, mentre le chiese venivano poco a poco demolite o convertite per un utilizzo più laico.

 

A Châteauneuf-sur-Cher, ridente cittadina di 1.500 abitanti situata nel cuore della Loira, un gruppo di musulmani radicali vive seguendo le prediche di un imam di obbedienza tabligh che nel 2009 ha inaugurato una sala di preghiera battezzata «Lodi ad Allah», e ha scritto un libro invitando tutti i fedeli di Francia ad abbandonare le città per trasferirsi nella campagna profonda e creare dei «villaggi musulmani».

 

fondamentalisti  islamici in franciafondamentalisti islamici in francia

Lo stesso, aveva chiesto al comune che ci fosse un' entrata e un' uscita speciale a scuola per le donne musulmane, affinché non fossero a contatto con gli altri genitori. A Saint-Uze, comune di 2mila abitanti nella Drôme, a sud della Francia, i genitori di una famiglia di sei bambini si rifiutano di mandare i loro figli nelle scuole dei «miscredenti». Stessa situazione per quattro famiglie trasferitesi di recente da Montpellier a Marvejol, comune di 5mila abitanti, che vivono totalmente distaccate dal resto della società, e preferiscono allevare i loro figli seguendo i precetti della sharia.

 

contro l islamofobia in franciacontro l islamofobia in francia

Che la Francia profonda, rurale stia cambiando volto, sconvolta dall' immigrazione e dall' islamizzazione rampante, se ne è accorto pure il New York Times, il quotidiano della sinistra chic newyorkese. Che in un articolo firmato da Adam Nossiter ha constatato il «declino delle città di provincia» francesi: svuotate, degradate e soprattutto in crisi di identità. Senza citarlo direttamente, il New York Times ha detto la stessa cosa che il presidente americano, Donald Trump, ripete da tempo: «France is no longer France». La Francia non è più la Francia.

Ultimi Dagoreport

donald trump dazi giorgia meloni

DAGOREPORT! ASPETTANDO IL 2 APRILE, QUANDO CALERÀ SULL’EUROPA LA MANNAIA DEI DAZI USA, OGGI AL SENATO LA TRUMPIANA DE’ NOANTRI, GIORGIA MELONI, HA SPARATO UN’ALTRA DELLE SUE SUBLIMI PARACULATE - DOPO AVER PREMESSO IL SOLITO PIPPONE (‘’TROVARE UN POSSIBILE TERRENO DI INTESA E SCONGIURARE UNA GUERRA COMMERCIALE...BLA-BLA’’), LA SCALTRA UNDERDOG DELLA GARBATELLA HA AGGIUNTO: “CREDO NON SIA SAGGIO CADERE NELLA TENTAZIONE DELLE RAPPRESAGLIE, CHE DIVENTANO UN CIRCOLO VIZIOSO NEL QUALE TUTTI PERDONO" - SI', HA DETTO PROPRIO COSI': “RAPPRESAGLIE’’! - SE IL SUO “AMICO SPECIALE” IMPONE DAZI ALLA UE E BRUXELLES REAGISCE APPLICANDO DAZI ALL’IMPORTAZIONE DI MERCI ‘’MADE IN USA’’, PER LA PREMIER ITALIANA SAREBBERO “RAPPRESAGLIE”! MAGARI LA SORA GIORGIA FAREBBE MEGLIO A USARE UN ALTRO TERMINE, TIPO: “CONTROMISURE”, ALL'ATTO DI TRUMP CHE, SE APPLICATO, METTEREBBE NEL GIRO DI 24 ORE IN GINOCCHIO TUTTA L'ECONOMIA ITALIANA…

donald trump cowboy mondo in fiamme giorgia meloni friedrich merz keir starmer emmanuel macron

DAGOREPORT: IL LATO POSITIVO DEL MALE - LE FOLLIE DEL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA HANNO FINALMENTE COSTRETTO GRAN PARTE DEI 27 PAESI DELL'UNIONE EUROPEA, UNA VOLTA PRIVI DELL'OMBRELLO MILITARE ED ECONOMICO DEGLI STATI UNITI, A FARLA FINITA CON L'AUSTERITY DEI CONTI E DI BUROCRATIZZARSI SU OGNI DECISIONE, RENDENDOSI INDIPENDENTI - GLI EFFETTI BENEFICI: LA GRAN BRETAGNA, ALLEATO STORICO DEGLI USA, HA MESSO DA PARTE LA BREXIT E SI E' RIAVVICINATA ALLA UE - LA GERMANIA DEL PROSSIMO CANCELLIERE MERZ, UNA VOLTA FILO-USA, HA GIA' ANNUNCIATO L'ADDIO ALL’AUSTERITÀ CON UN PIANO DA MILLE MILIARDI PER RISPONDERE AL TRUMPISMO - IN FRANCIA, LA RESURREZIONE DELLA LEADERSHIP DI MACRON, APPLAUDITO ANCHE DA MARINE LE PEN – L’UNICO PAESE CHE NON BENEFICIA DI ALCUN EFFETTO? L'ITALIETTA DI MELONI E SCHLEIN, IN TILT TRA “PACIFISMO” PUTINIANO E SERVILISMO A TRUMP-MUSK...

steve witkoff marco rubio donald trump

DAGOREPORT: QUANTO DURA TRUMP?FORTI TURBOLENZE ALLA CASA BIANCA: MARCO RUBIO È INCAZZATO NERO PER ESSERE STATO DI FATTO ESAUTORATO, COME SEGRETARIO DI STATO, DA "KING DONALD" DALLE TRATTATIVE CON L'UCRAINA (A RYAD) E LA RUSSIA (A MOSCA) - IL REPUBBLICANO DI ORIGINI CUBANE SI È VISTO SCAVALCARE DA STEVE WITKOFF, UN IMMOBILIARISTA AMICO DI "KING DONALD", E GIA' ACCAREZZA L'IDEA DI DIVENTARE, FRA 4 ANNI, IL DOPO-TRUMP PER I REPUBBLICANI – LA RAGIONE DELLA STRANA PRUDENZA DEL TYCOON ALLA VIGILIA DELLA TELEFONATA CON PUTIN: SI VUOLE PARARE IL CULETTO SE "MAD VLAD" RIFIUTASSE IL CESSATE IL FUOCO (PER LUI SAREBBE UNO SMACCO: ALTRO CHE UOMO FORTE, FAREBBE LA FIGURA DEL ''MAGA''-PIRLA…)

giorgia meloni keir starmer donald trump vignetta giannelli

DAGOREPORT - L’ULTIMA, ENNESIMA E LAMPANTE PROVA DI PARACULISMO POLITICO DI GIORGIA MELONI SI È MATERIALIZZATA IERI AL VERTICE PROMOSSO DAL PREMIER BRITANNICO STARMER - AL TERMINE, COSA HA DETTATO ''GIORGIA DEI DUE MONDI'' ALLA STAMPA ITALIANA INGINOCCHIATA AI SUOI PIEDI? “NO ALL’INVIO DEI NOSTRI SOLDATI IN UCRAINA” - MA STARMER NON AVEVA MESSO ALL’ORDINE DEL GIORNO L’INVIO “DI UN "DISPIEGAMENTO DI SOLDATI DELLA COALIZIONE" SUL SUOLO UCRAINO (NON TUTTI I "VOLENTEROSI" SONO D'ACCORDO): NE AVEVA PARLATO SOLO IN UNA PROSPETTIVA FUTURA, NELL'EVENTUALITÀ DI UN ACCORDO CON PUTIN PER IL ‘’CESSATE IL FUOCO", IN MODO DA GARANTIRE "UNA PACE SICURA E DURATURA" - MA I NODI STANNO ARRIVANDO AL PETTINE DI GIORGIA: SULLA POSIZIONE DEL GOVERNO ITALIANO AL PROSSIMO CONSIGLIO EUROPEO DEL 20 E 21 MARZO SULL'UCRAINA, LA PREMIER CERCHIOBOTTISTA STA CONCORDANDO GLI ALLEATI DELLA MAGGIORANZA UNA RISOLUZIONE COMUNE PER IL VOTO CHE L'ATTENDE MARTEDÌ E MERCOLEDÌ IN SENATO E ALLA CAMERA, E TEME CHE AL TRUMPUTINIANO SALVINI SALTI IL GHIRIBIZZO DI NON VOTARE A FAVORE DEL GOVERNO… 

picierno bonaccini nardella decaro gori zingaretti pina stefano dario antonio giorgio nicola elly schlein

DAGOREPORT - A CONVINCERE GLI EUROPARLAMENTARI PD A NON VOTARE IN MASSA A FAVORE DEL PIANO “REARM EUROPE”, METTENDO COSI' IN MINORANZA ELLY SCHLEIN (E COSTRINGERLA ALLE DIMISSIONI) È STATO UN CALCOLO POLITICO: IL 25 MAGGIO SI VOTA IN CINQUE REGIONI CHIAVE (CAMPANIA, MARCHE, PUGLIA, TOSCANA E VENETO) E RIBALTARE IL PARTITO ORA SAREBBE STATO L'ENNESIMO SUICIDIO DEM – LA RESA DEI CONTI TRA “BELLICISTI” E “PACIFINTI”, TRA I SINISTR-ELLY E I RIFORMISTI, È SOLO RINVIATA (D'ALTRONDE CON QUESTA SEGRETERIA, IL PD E' IRRILEVANTE, DESTINATO A RESTARE ALL'OPPOSIZIONE PER MOLTI ANNI)