liguria

"IN LIGURIA SIAMO COSTRETTI A RESPINGERE TORINESI E MILANESI" – BOOM DI PRENOTAZIONI, I RISTORATORI DELLA RIVIERA SUBISSATI DI RICHIESTE PER IL WEEKEND: FINO AL 3 GIUGNO APRIAMO SOLO AI CLIENTI LOCALI - I POSTI IN SPIAGGIA E IL LISTINO DEI RINCARI - GLI SCENARI IN TOSCANA E IN EMILIA ROMAGNA...

Agostino Gramigna per il “Corriere della Sera”

 

Non è certo il caso di scomodare la filosofia se l' argomento è: stabilimenti balneari.

liguria spiaggia modello temptation

Tanto più alle porte della loro riapertura nella stagione del Covid, quando i gestori sono alle prese con problemi organizzativi ed economici. Come l' aumento dei costi e i prezzi da ritoccare. Tuttavia proprio qui nasce il dilemma (filosofico). Discusso nelle lunghe riunioni tra gli imprenditori dell' ombrellone: di quanto è eticamente ragionevole aumentare le tariffe? E si deve, o no, essere riconoscenti?

Il tema è stato affrontato e (molto) dibattuto in Liguria, terra di grande tradizione balneare. In questa regione ci sono circa 1.200 stabilimenti, per la gran parte ubicati nella zona di Ponente (quasi 1.000) .

 

Il presidente regionale del Sindacato Italiano Balneare (Confcommercio), Enrico Schiappapietra, proprietario di uno stabilimento a Savona, spiega perché molti dei suoi associati non aumenteranno i prezzi: «Abbiano fatto una scelta. Anche a costo di perderci: per riconoscenza verso i nostri clienti. Un principio etico. Per anni sono stati alla base della nostra ricchezza.

Non possiamo dimenticarlo.

liguria

Dobbiamo ridare qualcosa anche noi». Ma non tutti la pensano così. La questione dei prezzi è più complessa.

Anche per ragioni di geografia e di spazi.

 

Dall' altra parte della Liguria, quella di Levante, Massimo Stasio gestisce stabilimenti a Rapallo, Recco, Camogli e Nervi. Argomenta con passione perché nel suo feudo di mare un aumento, sia pure piccolo, è necessario.

«Lo stabilimento di Nervi poggia sugli scogli. Sarà gia un' impresa riuscire a mettere il 50% degli ombrelloni. Gli incassi si dimezzeranno. È matematico. Posso assicurare che così non si coprono i costi. Il mio obiettivo è solo arrivare in pari. Non guadagnarci.

In compenso offriremo gli stessi servizi alle famiglie su uno spazio raddoppiato: da 5 metri quadrati a 10. Per chi spendeva 2.000 euro a stagione non sarà un grande sforzo pagare 100 euro in più».

Lo spazio. I metri quadrati a disposizione, le nuove norme.

 

liguria spiaggia modello temptation

Nei ragionamenti di ogni singolo imprenditore entrano diverse variabili. Ilaria Piancastelli gestisce il bagno Ausonia a Castiglioncello (Livorno), diventato famoso perché Dino Risi ha girato qui alcune scene de «Il Sorpasso». Mentre parla al telefono dice di essere uscita da una riunione.

«Trascorro il mio tempo in riunioni...». Dice che per capire cosa accadrà nella sua regione, la Toscana, occorre dividerla in due. A sud, come l' Isola d' Elba, il paesaggio si presenta come un susseguirsi di calette, scogli, e piccole spiagge. A nord, in Versilia, la struttura degli stabilimenti è molto più grande. I gestori patiscono meno la riduzione di ombrelloni e sono meno pressati dal fattore prezzo. «I miei 120 ombrelloni si ridurranno a 50. Normalmente la media giornaliera è di 30-40 euro per un ombrellone e due lettini. Molti dei miei colleghi prevedono un aumento dei prezzi del 15-20%. Io non ho ancora fatto un calcolo. Sto aspettando che Comune e Capitaneria di Porto mi dicano cosa devo fare per la sicurezza a terra e in mare».

 

spiagge distanze

Radicalmente diverso lo scenario romagnolo, altra terra ricca di bagnini e stabilimenti. La fotografia delle spiagge della riviera anti-covid è tutta qui: niente movida, happy hour e concerti. Niente tornei di beach tennis e beach volley. Si salvano i «racchettoni» ma in riva al mare. Gli ombrelloni occuperanno una superficie di 12 metri quadri. A Rimini anche 18. Le tariffe dovrebbero aumentare tra il 5 e il 10%. Cerca di spiegare il ragionamento fatto da molti gestori romagnoli Simone Battistoni, titolare del Bagno Milano di Cesenatico: «L' aumento dei prezzi sarà contenuto. Con un rincaro corposo da noi scatterebbe la paura di lavorare poco. Un ombrellone stagionale nel mio stabilimento passerà dai 300 ai 315 euro».

 

Non cambia il refrain nelle Marche. Romano Montagnoli, è titolare del bagno Chalet WindSurf a Porto San Giorgio. Sentenzia: «I prezzi non aumenteranno di molto se non nel Conero, a Numana e a Sirolo. Ma soltanto tra il 5 e il 10 per cento».

 

2 - LIGURIA, BOOM DI PRENOTAZIONI AL MARE "COSTRETTI A RESPINGERE TORINESI E MILANESI"

Giò Barbera per “la Stampa”

 

ipotesi di adattamento della spiaggia al coronavirus

«No, mi spiace non possiamo accettare prenotazioni dai turisti». Alle 11 giovedì mattina il telefono del «Sol Ponente», il ristorante in riva al mare di Bruno De Blasio, squilla in continuazione. «Decine e decine di clienti piemontesi e lombardi vorrebbero prenotare tavoli e cenare in riva al mare già per questo fine settimana. Dopo due mesi di isolamento forzato è tutto comprensibile, ma non è possibile accettare richieste: i confini della Liguria apriranno solo dal 3 giugno.

 

Siamo pronti ad accoglierli a braccia aperte, ma per ora possiamo solo ricevere prenotazioni da clienti autoctoni». A malincuore Bruno De Blasio e gli altri colleghi del lungomare di Alassio sono costretti a rifiutare le richieste che arrivano da Pinerolo, Moncalieri, Torino, Chivasso, Milano, Monza, Como. Il mare resta un miraggio.

 

Dopo il tira e molla sui metri di distanziamento in bar e ristoranti che ha tenuto banco per molti giorni, con un gioco al ribasso che ha fatto tirare un sospiro di sollievo i ristoratori quando la partita si è chiusa a un metro, ora l' attenzione si è spostata altrove: «È tutto pronto, dobbiamo solo far accomodare ai tavoli i turisti ed è un bel rebus. Lombardi e piemontesi sono la linfa dell' economia della nostra città che da sempre vive di turismo, ma ora sono tutti costretti a rimanere lontani - sottolinea con tono amaro Carlomaria Balzola, il nipote dell' inventore dei celebri baci di Alassio che oggi è alla guida di Assoristobar, l' associazione più importante della città che riunisce ristoranti e bar -. Il D-Day è per il 3 giugno, aspettiamo i clienti dopo tre ponti di primavera trascorsi al buio, con insegne spente e saracinesche abbassate».

 

spiagge

Anche Max Serafino, il titolare del «Graf», altro ristorante «pieds dans l' eau» di Alassio, ha tirato a lucido sedie e tavolini. «Le prenotazioni scandiscono le giornate. Per domani e dopo però i tavoli sono riservati solamente per cene con clienti locali. Per la prossima settimana e il 3 giugno attendiamo turisti da fuori regione e speriamo che sia la volta buona per iniziare la stagione». Asporto e delivery, con box e kit, solo con i residenti non bastano per far quadrare i bilanci dei ristorantini sul mare di Alassio. Ci vogliono i turisti. I piemontesi restano ancora confinati al di là del Cadibona, i lombardi poco oltre Masone. E gli stranieri?

 

«Sono anni che non li vediamo - dice Dario Eirale, storico ristoratore che è tornato al

Ultimi Dagoreport

giorgia meloni daniela santanche ignazio la russa

DAGOREPORT – DANIELA SANTANCHÈ NON È GENNARO SANGIULIANO, UN GIORNALISTA PRESTATO ALLA POLITICA SENZA “PROTETTORI”: GIORGIA MELONI NON PUÒ SFANCULARLA SENZA FAR SALTARE I NERVI A LA RUSSA. E SAREBBE UN BOOMERANG POLITICO PER LA DUCETTA DEI DUE MONDI: ‘GNAZIO È UN PESO MASSIMO DEL PARTITO, GOVERNA DI FATTO LA LOMBARDIA TRAMITE LA SUA CORRENTE MILANESE. SOPRATTUTTO, È IL PRESIDENTE DEL SENATO. MEGLIO NON FARLO IRRITARE: LA VENDETTA, LO SGAMBETTO, “L’INCIDENTE D’AULA”, POSSONO ESSERE SEMPRE DIETRO L’ANGOLO…

luigi lovaglio - francesco gaetano caltagirone - giancarlo giorgetti - milleri - alberto nagel - philippe donnet mediobanca mps giorgia meloni

DAGOREPORT - A RACCONTARLO NON CI SI CREDE. RISULTATO DEL PRIMO GIORNO DI OPS DEL MONTE DEI PASCHI SU MEDIOBANCA: TRACOLLO DELLA BANCA SENESE - SE IL MEF DI GIORGETTI, CHE HA L’11,7% DI MPS, LO PRENDE IN QUEL POSTO (PERDENDO 71 MILIONI), IL DUPLEX CALTAGIRONE-MILLERI FA BINGO: 154 MILIONI IN UN GIORNO - INFATTI: SE I DUE COMPARI PERDONO SU MPS 90 MILIONI, NE GUADAGNANO 244 AVENDO IL 25,3% DI MEDIOBANCA - E DOPO IL “VAFFA” DEL MERCATO, CHE SUCCEDERÀ? TECNICAMENTE L’OPERAZIONE CALTA-MILLERI, SUPPORTATA DALLA MELONI IN MODALITÀ TRUMP, È POSSIBILE CON UN AUMENTO DI CAPITALE DI MPS DI 4 MILIARDI (PREVISTO PER APRILE) - PER DIFENDERE MEDIOBANCA DALL’ASSALTO, NAGEL DOVRÀ CHIEDERE AL BOSS DI GENERALI, PHILIPPE DONNET, DI CHIAMARE ALLE ARMI I POTENTI FONDI INTERNAZIONALI, GRANDI AZIONISTI DI MEDIOBANCA E DI GENERALI, PER SBARRARE IL PASSO AL “CALTARICCONE” ALLA FIAMMA (FDI)

dario franceschini elly schlein gattopardo

DAGOREPORT - FRANCESCHINI, IL SOLITO “GIUDA” TRADITORE! SENTENDOSI MESSO DA PARTE DALLA SUA “CREATURA” ELLY SCHLEIN, ECCO CHE REAGISCE E LE DÀ LA ZAMPATA CON L’INTERVISTA A “REPUBBLICA”: “ALLE ELEZIONI SI VA DIVISI, E CI SI ACCORDA SOLO SUL TERZO DEI SEGGI CHE SI ASSEGNA CON I COLLEGI UNINOMINALI”. PAROLE CHE HANNO FATTO SALTARE DALLA POLTRONA ARCOBALENO LA SEGRETARIA CON TRE PASSAPORTI E UNA FIDANZATA, CHE VEDE SFUMARE IL SUO SOGNO DI ESSERE LA CANDIDATA PREMIER. COME INSEGNA L’ACCORDO DI MAIO-SALVINI, NON SEMPRE IL LEADER DEL PARTITO PIÙ VOTATO DIVENTA PRESIDENTE DEL CONSIGLIO – LA “GABBIA” IN CUI LA SCHLEIN SI È RINCHIUSA CON I SUOI FEDELISSIMI È INSOPPORTABILE PER I VECCHI VOLPONI CATTO-DEM. IL MESSAGGIO DAI CONVEGNI DI ORVIETO E MILANO: ELLY PENSA SOLO AI DIRITTI LGBT, NON PUÒ FARE DA SINTESI ALLE VARIE ANIME DEL CENTROSINISTRA (DA RENZI E CALENDA A BONELLI E FRATOIANNI, PASSANDO PER CONTE). E LA MELONI GODE...

dario franceschini elly schlein matteo renzi carlo calenda giiuseppe conte

DAGOREPORT: PD, PARTITO DISTOPICO – L’INTERVISTA DI FRANCESCHINI SU “REPUBBLICA” SI PUÒ SINTETIZZARE COSÌ: IO CI SONO. E’ INUTILE CERCARE IL FEDERATORE, L’ULIVO NON TORNA, E NON ROMPETE LE PALLE ALLA MIA “CREATURA”, ELLY SCHLEIN, “SALDA E VINCENTE” AL COMANDO DEL PARTITO – AMORALE DELLA FAVA: “SU-DARIO” NON MOLLA IL RUOLO DI GRAN BURATTINAIO E DAVANTI AI MAL DI PANZA INTERNI, CHE HANNO DATO VITA AI DUE RECENTI CONVEGNI, SI FA INTERVISTARE PER RIBADIRE AI COLLEGHI DI PARTITO CHE DEVONO SEMPRE FARE I CONTI CON LUI. E LA MELONI GODE…

almasri giorgia meloni carlo nordio

DOMANDE SPARSE SUL CASO ALMASRI – CON QUALE AUTORIZZAZIONE IL TORTURATORE LIBICO VIAGGIAVA INDISTURBATO IN EUROPA? AVEVA UN PASSAPORTO FASULLO O UN VISTO SCHENGEN? E IN TAL CASO, PERCHÉ NESSUN PAESE, E SOPRATTUTTO L’ITALIA, SI È OPPOSTO? - LA TOTALE ASSENZA DI PREVENZIONE DA PARTE DEGLI APPARATI ITALIANI: IL MANDATO DI ARRESTO PER ALMASRI RISALE A OTTOBRE. IL GENERALE NON SAREBBE MAI DOVUTO ARRIVARE, PER EVITARE ALLA MELONI L’IMBARAZZO DI SCEGLIERE TRA IL RISPETTO DEL DIRITTO INTERNAZIONALE E LA REALPOLITIK (IL GOVERNO LIBICO, TRAMITE ALMASRI, BLOCCA GLI SBARCHI DI MASSA DI MIGRANTI) – I SOSPETTI DI PALAZZO CHIGI SULLA “RITORSIONE” DELLA CPI E IL PASTROCCHIO SULL’ASSE DEI SOLITI TAJANI-NORDIO

pier silvio giampaolo rossi gerry scotti pier silvio berlusconi

DAGOREPORT - È TORNATA RAISET! TRA COLOGNO MONZESE E VIALE MAZZINI C’È UN NUOVO APPEASEMENT E L'INGAGGIO DI GERRY SCOTTI COME CO-CONDUTTORE DELLA PRIMA SERATA DI SANREMO NE È LA PROVA LAMPANTE - CHIAMARE ALL'ARISTON IL VOLTO DI PUNTA DI MEDIASET È IL SEGNALE CHE IL BISCIONE NON FARÀ LA GUERRA AL SERVIZIO PUBBLICO. ANZI: NEI CINQUE GIORNI DI SANREMO, LA CONTROPROGRAMMAZIONE SARÀ INESISTENTE - I VERTICI DELLA RAI VOGLIONO CHE IL FESTIVAL DI CARLO CONTI SUPERI A TUTTI I COSTI QUELLO DI AMADEUS (DA RECORD) - ALTRO SEGNALE DELLA "PACE": IL TELE-MERCATO TRA I DUE COLOSSI È PRATICAMENTE FERMO DA MESI...