hassan nasrallah - 6

IN MEDIORIENTE, QUANDO SI VUOLE AGIRE, SI FA E BASTA, SENZA MINACCIARE CON PAROLE AL VENTO – LE URLA SCOMPOSTE DI HASSAN NASRALLAH, LEADER DI HEZBOLLAH, CONTRO ISRAELE (“SIAMO PRONTI ALLA GUERRA TOTALE”), SONO UN SEGNALE DI DEBOLEZZA, COME QUELLE DELL’AYATOLLAH KHAMENEI DOPO L’ATTENTATO A KERMAN. IL MOVIMENTO LIBANESE E TEHERAN NON VOGLIONO IMBARCARSI IN UN CONFLITTO CHE RISCHIA DI DIVENTARE MONDIALE. ANCHE PERCHÉ SANNO CHE RISCHIANO DI RIMETTERCI LE PENNE. L'ASSE DELLA RESISTENZA CON HAMAS VALE SOLO SULLA CARTA – L’OMICIDIO MIRATO DI SALEH AL-AROURI A BEIRUT È AVVENUTO IN UN UFFICIO DI HAMAS ABBANDONATO DA 3 MESI…

 

1. LIBANO: AROURI UCCISO IN UFFICIO HAMAS ABBANDONATO DA 3 MESI

il blitz a beirut che ha ucciso saleh al arouri

(ANSA) - L'edificio di Beirut dove è stato ucciso Saleh Arouri, alto funzionario di Hamas in Libano, in un raid attribuito a Israele, non era più stato usato dal movimento islamico dal 7 ottobre, tanto che la riunione tra Arouri e altri esponenti di Hamas in quel luogo era la prima dopo un'assenza di quasi tre mesi.

 

Lo scrive oggi il quotidiano libanese al Akhbar, vicino a Hezbollah, il partito armato libanese che controlla la periferia sud di Beirut, dove si è verificato l'attacco del 2 gennaio. La riunione in quel palazzo, scrive il giornale che attinge a fonti della sicurezza di Hezbollah, si è svolta appena Arouri era tornato a Beirut dopo aver trascorso alcuni giorni tra Qatar e Turchia. Il giornale afferma inoltre che una squadra di Hezbollah è intervenuta subito dopo l'attacco di Israele per rimuovere dall'ufficio distrutto alcuni documenti riservati appartenenti a Hamas.

 

SALEH AL AROURI - HASSAN NASRALLAH

2. HEZBOLLAH, ATTACCATA CASERMA ISRAELIANA IN ALTA GALILEA

(ANSA) - Una caserma israeliana in Alta Galilea è stata presa di mira dagli Hezbollah libanesi, secondo quanto riferito dallo stesso movimento armato sostenuto dall'Iran. Nel comunicato del Partito di Dio si afferma che è stata colpita la caserma israeliana di Shtula, a pochi chilometri dalla linea di demarcazione con il Libano.

 

3. ISRAELE: GALLANT ESAMINA CON EMISSARIO BIDEN SITUAZIONE AL NORD

ali khamenei

(ANSA) - Israele ha la necessità urgente di garantire un ritorno sicuro alle loro case degli 80 mila sfollati che sono stati costretti ad abbandonare l'alta Galilea a causa dei continui bombardamenti degli Hezbollah. Lo ha detto oggi il ministro della difesa Yoav Gallant ad Amos Hochstein, il consigliere particolare del presidente degli Stati Uniti Joe Biden. ''Occorre cambiare la realtà al nostro confine nord - ha detto Gallant. - Siamo giunti ad un bivio. Noi preferiamo intese diplomatiche, ma il tempo stringe. In ogni caso non accetteremo le minacce che giungono dai fiancheggiatori dell'Iran, gli Hezbollah, e siamo determinati a garantire la sicurezza dei nostri cittadini''.

 

4. MEDIA ISRAELE, 'ALLONTANARE HEZBOLLAH DAL CONFINE DEL LIBANO'

(ANSA) - E' di importanza critica la missione che il consigliere del presidente Joe Biden Amos Hochstein sta svolgendo in Israele. Lo ha affermato la radio militare israeliana in commento del suo incontro odierno con il ministro della difesa Yoav Gallant.

 

La radio ha rilevato che la delicatezza della missione deriva anche dalla uccisione a Beirut del dirigente di Hamas Saleh al-Arouri, ''avvenuta - secondo la emittente - mentre Hochstein si trovava nella capitale libanese''.

hassan nasrallah 4

 

Riguardo future intese volte a calmare la situazione al confine fra Libano ed Israele, la radio ha detto che Israele preferisce una soluzione diplomatica, ''ma non si può accontentare solo di un impegno che gli Hezbollah non aprano più il fuoco''. ''La richiesta israeliana - ha precisato - è che sia garantito che essi siano allontanati fisicamente dal confine''.

 

5. HEZBOLLAH, PRIMA PARTE

Estratto dell’articolo di Micol Flammini per “il Foglio”

 

ATTACCO ISRAELIANO A BEIRUT - UCCISIONE DI SALEH AL-AROURI

Bisogna capire, dicono gli israeliani, che la diplomazia in medio oriente non si fa con gli sguardi. Si dice il contrario di quello che si intende, si urla forte quando non si ha intenzione di agire, si agisce e basta quando si vuole cambiare la situazione.

 

Finora il manuale rispecchia la pratica e il discorso pronunciato ieri dal leader delle milizie sciite Hezbollah non fa eccezione. Hassan Nasrallah ha parlato a lungo e parlerà ancora, venerdì, la prossima puntata, che non era in programma.

hassan nasrallah 2

 

Il motivo della sua apparizione bidimensionale, come sempre da dentro al bunker da cui non si muove dal 2006 per paura dei servizi segreti israeliani, era uno soltanto. Aveva promesso un discorso in commemorazione di Qassem Suleimani […].

 

[...] Il leader di Hezbollah ha detto: “Suleimani ancora li spaventa ed è per questo che lo inseguono e hanno attaccato coloro che erano alla sua tomba. Noi vediamo il martire in ogni proiettile, nelle lacrime di ogni bambino, nella pazienza di ogni donna”. Quel “loro” vago prende tempo, e riconferma che i miliziani sciiti che gestiscono il Libano finanziati dall’Iran non cercheranno di aumentare lo scontro con Israele e non lo faranno fino a quando la guerra in corso porterà la firma di Hamas.

 

hassan nasrallah 6

Però, secondo la regola della diplomazia mediorientale, Nasrallah ha urlato molto, ha detto che Hezbollah è già entrato in guerra e “Israele è impazzito” per la paura della minaccia. Il messaggio a Hamas, il giorno dopo l’uccisione di un uomo chiave dell’organizzazione […] è che in Libano non è cambiato molto e se nella Striscia si aspettavano qualche aiuto in più, ancora una volta dovranno accontentarsi.

 

“Chiunque pensi a una guerra contro di noi, se ne pentirà. Gli interessi del Libano ci chiederanno di arrivare fino alla fine, senza limiti”, ha detto Nasrallah aggiungendo subito dopo, riguardo all’omicidio di Arouri: “Questo crimine non passerà senza ritorsioni, la resistenza lo ha promesso”.

 

ATTACCO ISRAELIANO A BEIRUT - UCCISIONE DI SALEH AL-AROURI

Questo è il massimo che Hezbollah promette a Hamas: la coabitazione dentro allo stesso asse che si definisce della resistenza, una creatura di Suleimani, pensata per portare avanti gli interessi dell’Iran. Nasrallah ha detto che i componenti dell’asse, in Libano, Siria, Iraq, palestinesi, houthi combattono tutti per un unico obiettivo chiaro ma ognuno “prende decisioni indipendenti”.

 

Ha rimarcato più volte la distanza tra i componenti dell’asse e la distanza tra loro e l’Iran. Ognuno decide per sé, l’Iran, per il quale Suleimani ha disegnato questo asse, è poco responsabile di cosa fanno gli altri. Teheran invece sa, coordina, utilizza tutti per una guerra in cui ancora non vuole entrare.

 

La posizione del regime dopo l’attentato di ieri alla tomba di Suleimani è chiara nella sua vaghezza, nella decisione di attribuire agli Stati Uniti e Israele la responsabilità dell’attentato soltanto come “indiretta”.

hassan nasrallah 2

 

[…] Per Israele rimane un dubbio forte, sa che è accerchiato e che la sua lotta non è soltanto contro Hamas o Hezbollah o gli houthi, è anche una lotta contro il logoramento. E’ questa la strategia dell’Iran, che ieri dopo le esplosioni a Kerman ha dimostrato che non è il momento della guerra aperta contro Israele, meglio stremare, mandare avanti l’asse disgiunto. La reazione di Israele, secondo il codice mediorientale, è pensare come agire per primo. (Anche questa volta Hezbollah non è pronto a morire per Hamas. Venerdì conosceremo la seconda parte del discorso di Nasrallah).

hassan nasrallah 7

 

hassan nasrallah 1

 

hassan nasrallah 5il blitz a beirut che ha ucciso saleh al arouriISMAIL HANIYEH, LEADER DI HAMAS, CON L AYATOLLAH KHAMENEI MURALE CHE INNEGGIA AGLI ATTACCHI TERRORISTICI DI HAMAS, A BEIRUT hassan nasrallah 3

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…