norvegia - comunita sciamanica

SCIAMANI IN CACIARA - IN NORVEGIA ESISTA UNA COMUNITA’ SCIAMANICA, RICONOSCIUTA DALLO STATO, CHE TIENE VIVE LE ANTICHE TRADIZIONI DEL POPOLO SAMI - “FINO AGLI ANNI SESSANTA LA NOSTRA RELIGIOSE ERA ASSOCIATA ALLA STREGONERIA. MA DA QUANDO ERO PICCOLA LA NATURA MI PARLAVA E ANCHE LE CREATURE STRANE CHE MI APPARIVANO…”

Noa Agnete Met per “la Stampa”

 

In un villaggio a 40 chilometri da Oslo si sta per celebrare la luna nuova secondo i riti sciamanici del popolo sami. Prima, però, ci aspetta nella sua casa Gro in compagnia di Ingerlise, due rappresentanti della locale comunità sciamanica, riconosciuta dallo Stato norvegese. Lasciamo le scarpe all'entrata e ci sediamo al tavolo. Sulle pareti, insieme alle foto di famiglia, sono appese pelli di animali con la testa, coltelli e anche qualche collana di osso.

NORVEGIA - COMUNITA SCIAMANICA

 

La casa si scalda e Gro, che per lavoro fa la maestra alla scuola materna, si leva la felpa scoprendo le braccia tatuate, su uno c' è l' enorme Serpente di Midgaard in omaggio alla tradizione vichinga. Sull' altro le dee della tradizione sami.

 

Sono i due popoli da cui discendono i norvegesi, in passato in attrito tra loro, specie da quando i vichinghi tentarono di imporre il cristianesimo al quale si erano convertiti dall'anno 1000. Ma la storia comincia dal bosco, la montagna e il fiume che fanno da sempre parte d'un paesaggio mitologico popolato dai troll (una specie di mostri) e altri esseri delle favole.

 

«Quando ero piccola andavamo a giocare nel bosco: la natura mi parlava, gli alberi, tutte le creature strane che apparivano appena stavi in silenzio. Però, il giorno in cui l'ho raccontato a papà mi ha picchiato. Da noi era vietato parlare di queste cose». La base della religione sami è animista, ritiene che natura, esseri umani e animali comunichino all' interno d' un circuito unico d' energia e spirito.

 

NORVEGIA - COMUNITA SCIAMANICA

«Mia nonna sami si sposò a 15 anni per amore con mio nonno, un norvegese. I vestiti sami li dovette lasciare dai suoi, perché davanti ai norvegesi era impensabile vestire in modo tradizionale. Ti sputavano addosso. All'inizio degli Anni 60 la religione sami era ancora associata alla stregoneria. Nonostante l'amore, mio nonno non smise mai di far pesare a mia nonna le sue origini. I suoi figli e noi, i nipoti, abbiamo tutti frequentato scuole molto cristiane, perché lui voleva cosi.

 

Quando mi sono rivolta alla nonna per sapere di più su quel legame che sentivo con la natura, mi sono trovata davanti a un muro di gomma. Non voleva rivelare assolutamente niente». Mentre andiamo in macchina verso il luogo di culto, Gro mette in bocca una minuscola bustina di tabacco che lascia a mollo vicino ai denti. Non parla più, per ora l'intervista è finita, si deve concentrare sul rito.

 

Prima, a casa, le avevamo chiesto se avesse mai dubitato che tutto questo fosse vero. «Certo che ho dubitato. Ho quattro figli che spesso sono tornati da scuola dicendo che quello che faccio è stregoneria. Ma è più forte di me e poi, (ride, ndr) sono anche allenatrice di calcio e questo aiuta parecchio nei rapporti con i vicini». Il rito della luna piena ha luogo vicino a un fiume. La temperatura prima del tramonto si aggira intorno ai 10 gradi. Si accende il fuoco, l' ambiente è informale, lo smartphone mai lontano.

NORVEGIA - COMUNITA SCIAMANICA

 

L'unica regola è che non si getta niente sulle braci che non faccia parte del rito. Il fuoco è sacro stasera. La sciamana invita le forze celesti e tutte le creature intorno a noi a farci compagnia nel viaggio che stiamo per intraprendere nell' aldilà. Si tocca il suolo ringraziando la madre terra. Si strofinano sull' avambraccio le bacche d' una pianta associata al contatto con gli antenati, i tatuaggi con immagini nordiche abbondano, e poi un ramo della stessa pianta viene bruciato sulle fiamme.

 

La sciamana e il suo aiutante suonano i tamburi, per poi muoversi in cerchio intorno ai partecipanti, rimasti intanto seduti e a occhi chiusi. Il buio, il fuoco e il suono basso dei tamburi ci avvolgono dolcemente. Quando smettono, un uomo rimane seduto, come addormentato, ma appena la sciamana gli parla, reagisce subito e apre gli occhi, lucido e presente.

 

Una volta che il rito è concluso, e la gente chiacchiera e mangia intorno al fuoco, Gro risponde alla domanda, cosa ha visto durante il viaggio della sua anima. «Sono andata sulla montagna dietro casa mia nel Nord, la montagna dei miei antenati. Mi aspettavano da tempo, perché nella mia vita c' è una questione personale che devo risolvere. Tra i miei antenati ho una guida» dice con un sorriso guardando in basso, quasi timida, «È mio nonno. Proprio lui, che quando era in vita tormentava mia nonna. Da quando è passato dall' altro lato, ha trovato pace. Ha accettato quello che era lei, ci ha abbracciato. E stasera davanti al fuoco lui stava qui, insieme a noi».

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