maltrattamenti pugni abusi violenza domenistica

A VIGONOVO, NELLO STESSO COMUNE IN CUI VIVEVA GIULIA CECCHETTIN, UN GRUPPO DI PISCHELLI DI 16 ANNI HA SALVATO UNA DONNA DALLE VIOLENZE DEL MARITO, UN 71ENNE GIA' DENUNCIATO PER STALKING DAI VICINI - IL RACCONTO DI UNO DEI RAGAZZI: "ERA AGITATO, MINACCIAVA LA DONNA E POI LE HA MESSO LE MANI AL COLLO, LA SPINGEVA E LE HA SFERRATO UN CALCIO SULLA PANCIA" - "GLI ABBIAMO URLATO E LUI CI HA DETTO DI ANDARE VIA" - A QUEL PUNTO HANNO PROVATO A FAR USCIRE LA VITTIMA DALLA MACCHINA E HANNO CHIAMATO IL 112...

Estratto dell'articolo di M. Ser. per “La Stampa”

 

VIOLENZA DOMESTICA

Hanno solo sedici anni ma un grande coraggio. E davanti alla violenza su una donna, picchiata e minacciata dal marito, ancora, proprio qui a Tombelle, una frazione di Vigonovo, a poco più di due chilometri dalla casa di Giulia Cecchettin, senza neanche pensarci i quattro amici hanno deciso di intervenire.

 

«Eravamo seduti ai tavolini vicino al Patronato – racconta Giacomo, uno dei ragazzi – quando abbiamo sentito le urla». Davanti a loro un uomo di 71 anni, già denunciato per stalking dai vicini di casa, ha aggredito la moglie. È successo alle 18 di sabato, mentre l'onda rosa dei cortei contro la violenza sulle donne invadeva le piazze di mezza Italia.

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«Era molto agitato, urlava minacce contro la moglie, si scaldava sempre di più. Poi le ha messo le mani al collo, l'ha spinta e con i miei tre amici abbiamo deciso di seguirli, dovevamo fermarlo». Sono arrivati fino a dietro il parcheggio della chiesa di questo paesino di tremila abitanti per metà nella provincia di Padova, per metà in quella di Venezia.

 

«Tra le parolacce e gli insulti, l'anziano ha tirato un calcio alla pancia della moglie. Col mio amico Alessandro gli abbiamo urlato di vergognarsi di andarsene, la situazione ci stava sfuggendo di mano». Così un uomo di passaggio ha provato a bloccare il settantunenne che, arrabbiato, urlava contro i ragazzini di andare via. Proprio in quel momento le altre due amiche con loro, Gaia e G., hanno provato a soccorrere la vittima per convincerla a non salire in macchina, a non andar via col marito.

 

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E mentre tenevano aperto lo sportello pregandola di scendere, «lei ci diceva di stare tranquille, che non era successo nulla. Ma abbiamo visto la paura e il terrore nei suoi occhi», ricostruisce Gaia, 16 anni anche lei. «Queste cose mi fanno arrabbiare, non devono succedere, non possono succedere ancora, proprio qui».

 

È stata lei ad avere la prontezza di scattare la foto all'auto della coppia, mentre andava via e la compagnia di amici ha subito chiamato il 112, indicando alla sala operativa il numero di targa e il modello dell'auto, con una lucidità e una forza che rende orgogliosi i loro genitori. «Abbiamo richiamato i carabinieri e dopo dieci minuti sono arrivati», racconta Alessandro. [...]

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