guardone spione

C'È UN BIDELLO PORCELLO! - IN PROVINCIA DI TREVISO UN BIDELLO HA PIAZZATO UNA TELECAMERA NEL BAGNO DELLE INSEGNANTI, PER OSSERVARE IN SEGRETO LE LORO VIRTÙ - IL GUARDONE 40ENNE HA LASCIATO IL DISPOSITIVO "IN POSIZIONE" (NASCOSTO DENTRO A UN CESTINO) PER QUALCHE ORA FINO A QUANDO UNA DOCENTE HA NOTATO LA TELECAMERA. A QUEL PUNTO LA DONNA È USCITA E...

Estratto dell'articolo di A.P. per www.today.it

 

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Una telecamera nascosta nel cestino del bagno delle docenti che puntava dritto sul water. A scoprirla è stata una professoressa di un istituto comprensivo della provincia di Treviso che per risalire al presunto guardone l'avrebbe lasciata là per qualche ora, tenendo sotto controllo l'andirivieni in bagno per vedere chi sarebbe passato a recuperarla. Le "indagini" della prof hanno dato i loro frutti e ora un uomo di 40 anni, bidello nella stessa scuola, è finito nei guai.

 

 

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Ma riavvolgiamo il nastro dall'inizio. Quella mattina, lo scorso 12 novembre, l'insegnante aveva approfittato del cambio dell'ora per andare in bagno. Proprio mentre era sul wc avrebbe notato un oggetto sospetto nel cestino, camuffato con un cumulo di carta e bloccato con del nastro adesivo trasparente. Quell'oggetto, come la docente ha subito capito, era una microcamera che peraltro aveva anche la luce accesa e dunque era probabilmente in funzione. La prof è uscita appostandosi però nei paraggi per "inchiodare" il colpevole. Poco dopo uno dei bidelli della scuola sarebbe entrato nel bagno alla chetichella per recuperare la telecamera. 

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L'uomo avrebbe subito ammesso le proprie responsabilità promettendo di cancellare le immagini. Le scuse però non sono bastate. E così l'accaduto è stato segnalato anche ai carabinieri che hanno sequestrato la microcamera e anche perquisito la casa, sequestrandogli tutti gli apparecchi elettronici che hanno trovato per capire da quanto tempo il bidello avrebbe registrato i filmati e che uso ne facesse. L'uomo è stato denunciato per interferenze illecite nella vita privata, aggravato dal fatto che a commetterlo è stato un pubblico ufficiale.

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