putin terroristi islamici cecenia

LA GUERRA TRA PUTIN E GLI ISLAMISTI – ALL’INIZIO DELLA SUA ASCESA POLITICA, L’EX AGENTE DEL KGB LANCIO’ UNA CROCIATA CONTRO I CECENI CON LA PROMESSA DI PERSEGUITARLI “FIN DENTRO AL CESSO” - IL PUNTO DI SVOLTA È STATO L’INTERVENTO RUSSO IN SIRIA DEL 2015 A SOSTEGNO DELLE FORZE DEL PRESIDENTE ASSAD CHE HA FATTO DELLA RUSSIA UN OBIETTIVO PRIMARIO DEL JIHADISMO GLOBALE – IN RUSSIA VIVONO CIRCA 25 MILIONI DI MUSULMANI, LA PIÙ ALTA PERCENTUALE IN OCCIDENTE (DAL 12 AL 15%) - SENZA CONTARE I TRE-QUATTRO MILIONI DI IMMIGRATI DALLE EX REPUBBLICHE SOVIETICHE O I RUSSI CONVERTITI ALL’ISLAM - SE I CECENI CHE COLPIRONO LA RUSSIA NEGLI ANNI ’90 E NEI DUEMILA VOLEVANO L’INDIPENDENZA, ORA I JIHADISTI VOGLIONO CREARE UN EMIRATO DEL CAUCASO…

Estratto dell’articolo di Rosalba Castelletti per “la Repubblica”

 

vladimir putin

Vladimir Putin era ancora un semisconosciuto ex agente del Kgb quando, da poco nominato premier, nel settembre del 1999 promise ai russi che avrebbe «perseguitato i terroristi (ceceni) dappertutto, pure nel cesso». È grazie a quella minaccia che, pochi mesi dopo, fu trionfalmente eletto presidente per la prima volta. Da allora è sempre rimasto a capo del Paese.

la macchina degli attentatori -

 

I russi allora puntarono sull’“uomo forte” e, ventiquattro anni dopo, hanno riconfermato la loro scelta consegnandogli altri sei anni al Cremlino con percentuali mai viste. Putin sembrava aver mantenuto fede alla sua promessa. […] L’ultimo attentato risaliva all’aprile 2017 quando un kamikaze kirghiso si era fatto saltare in aria nel metrò di San Pietroburgo.

 

Il quarto mandato di Putin, iniziato nel 2018, si stava concludendo immune dall’incubo terrorismo. Si chiude invece nel sangue. Con 40 morti e oltre 100 feriti nella sala concerti Crocus City Hall nei pressi della capitale Mosca. Una tragedia che risveglia in Russia la paura del terrorismo […]

 

ATTENTATO A MOSCA AL CROCUS CITY HALL - IMMAGINE DEGLI ATTENTATORI

Quel 1999 degli attentati nei condomini. E gli anni Duemila degli attentati dei commando ceceni e delle “vedove nere”: gli attacchi suicidi nei treni, sui vagoni della metropolitana, in aereo e sui bus o le prese di ostaggi nel teatro Dubrovka di Mosca nel 2002 e della scuola di Beslan, nell’Ossezia del Nord, nel 2004. Tutti quegli attentati avevano una sola matrice: il Caucaso musulmano.

 

Stavolta la rivendicazione arriva dallo Stato Islamico e mette a tacere le accuse incrociate e il moltiplicarsi di ipotesi di una “vendetta ucraina” o di un’operazione russa sotto falsa bandiera. È avvalorata pure dall’allerta lanciata lo scorso 7 marzo dagli Stati Uniti che […] mettevano in guardia dal rischio attentati nelle successive 48 ore. Secondo la Cnn, Washington aveva avvertito la Russia del rischio di attacchi proprio da parte dell’Isis.

 

VLADIMIR PUTIN.

In Russia vivono circa 25 milioni di musulmani, la più alta percentuale in Occidente, dal 12 al 15 per cento, che ne fanno la seconda confessione religiosa del Paese. Senza contare i tre-quattro milioni di immigrati dalle ex Repubbliche sovietiche o i russi che si convertono all’Islam. Se l’ondata di terrore ceceno che colpì la Russia negli Anni ’90 e nei primi Anni Duemila era legata all’indipendentismo, ora i jihadisti chiedono la creazione di un Emirato del Caucaso e cavalcano la radicalizzazione di molti musulmani delle ex Repubbliche sovietiche centrasiatiche che hanno combattuto in Siria con lo Stato Islamico o Al Nusra.

attentato a mosca 4

 

Il punto di svolta è stato l’intervento russo in Siria del 2015 a sostegno delle forze del presidente Bashar al Assad che ha fatto della Russia un obiettivo primario del jihadismo globale. La vendetta a orologeria ha voluto macchiare col sangue la rielezione di Putin e scalfire la sua ritrovata aura di invincibilità […]

 

Putin risponderà come ha sempre fatto: perseguitando i colpevoli «fino al cesso» mantenendo fede alla promessa di venticinque anni fa. Senza curarsi di eventuali vittime collaterali. «Con i terroristi non si tratta», ha sempre detto. Lo dimostrò alla fine del 1994 ordinando il bombardamento a tappeto del capoluogo ceceno Groznyj e lo riaffermò ordinando i blitz delle forze speciali nel teatro Dubrovka e nella scuola di Beslan che provocarono più vittime tra gli ostaggi degli attentatori ceceni. […]

attentato a mosca 5

Ultimi Dagoreport

fazzolari meloni giorgetti salvini poteri forti economia

DAGOREPORT – AVVISATE IL GOVERNO MELONI: I GRANDI FONDI INTERNAZIONALI SONO SULLA SOGLIA PER USCIRE DAI LORO INVESTIMENTI MILIARDARI IN ITALIA - I VARI BLACKSTONE, KKR, MACQUARIE, BLACKROCK, CHE ALL’INIZIO AVEVANO INVESTITO IN AZIENDE DI STATO, BANCHE, ASSICURAZIONI, RITENENDO IL GOVERNO DUCIONI STABILE E AFFIDABILE, DOPO APPENA DUE ANNI SI SONO ACCORTI DI AVER BUSCATO UNA SOLENNE FREGATURA - DAL DECRETO CAPITALI AD AUTOSTRADE, DALLA RETE UNICA ALLE BANCHE, E’ IN ATTO UN BRACCIO DI FERRO CON NOTEVOLI TENSIONI TRA I “POTERI FORTI” DELLA FINANZA MONDIALE E QUEL GRUPPO DI SCAPPATI DI CASA CHE FA IL BELLO E IL CATTIVO TEMPO A PALAZZO CHIGI (TEMPORANEAMENTE SI SPERA), IGNORANDO I TAPINI DEL MANGANELLO COSA ASPETTA LORO NELL’ANNO DI GRAZIA 2025

donald trump elon musk

DAGOREPORT - BLACKSTONE, KKR, BLACKROCK E ALTRI FONDI D’INVESTIMENTO TEMONO CHE IL SECONDO MANDATO ALLA CASA BIANCA DI TRUMP VENGA CONDIZIONATO DAL KETAMINICO ELON MUSK, CHE ORMAI SPARA UNA MINCHIATA AL GIORNO - GLI OPERATORI DI BORSA VOGLIONO FARE AFFARI, GLI AD PENSANO A STARE INCOLLATI ALLA POLTRONA DISTRIBUENDO PINGUI DIVIDENDI, NESSUNO DI ESSI CONDIVIDE L’INSTABILITÀ CHE QUEL “TESLA DI MINCHIA” CREA A OGNI PIÉ SOSPINTO - DAGLI ATTACCHI ALLA COMMISSIONE EUROPEA AL SOSTEGNO AI NAZISTELLI DI AFD FINO ALL’ATTACCO ALLA FED E AL TENTATIVO DI FAR ZOMPARE IL GOVERNO BRITANNICO, TUTTE LE SPARATE DEL MUSK-ALZONE…

matteo salvini giorgia meloni piantedosi renzi open arms roberto vannacci

DAGOREPORT - L’ASSOLUZIONE NEL PROCESSO “OPEN ARMS” HA TOLTO A SALVINI LA POSSIBILITA’ DI FARE IL MARTIRE DELLE TOGHE ROSSE E LO HA COSTRETTO A CAMBIARE LA STRATEGIA ANTI-DUCETTA: ORA PUNTA A TORNARE AL VIMINALE, TRAMPOLINO CHE GLI PERMISE DI PORTARE LA LEGA AL 30% - E "IO SO' GIORGIA E TU NON SEI UN CAZZO" NON CI PENSA PROPRIO: CONFERMA PIANTEDOSI E NON VUOLE LASCIARE AL LEGHISTA LA GESTIONE DEL DOSSIER IMMIGRAZIONE (FORMALMENTE IN MANO A MANTOVANO MA SU CUI METTE LE MANINE MINNITI), SU CUI HA PUNTATO TUTTE LE SUE SMORFIE CON I “LAGER” IN ALBANIA - I FAN DI VANNACCI NON ESULTANO PER SALVINI ASSOLTO: VOGLIONO IL GENERALE AL COMANDO DI UN PARTITO DE’ DESTRA, STILE AFD - I DUE MATTEO...

giorgia meloni - matteo salvini - open arms

DAGOREPORT - ED ORA, CHE È STATO “ASSOLTO PERCHÉ IL FATTO NON SUSSISTE”, CHE SUCCEDE? SALVINI GRIDERA' ANCORA ALLE “TOGHE ROSSE” E ALLA MAGISTRATURA “NEMICA DELLA PATRIA”? -L’ASSOLUZIONE È DI SICURO IL PIÙ GRANDE REGALO DI NATALE CHE POTEVA RICEVERE GIORGIA MELONI PERCHÉ TAGLIA LE UNGHIE A QUELLA SETE DI “MARTIRIO” DI SALVINI CHE METTEVA A RISCHIO IL GOVERNO – UNA VOLTA “ASSOLTO”, ORA IL LEADER DEL CARROCCIO HA DAVANTI A SÉ SOLO GLI SCAZZI E I MALUMORI, DA ZAIA A FONTANA FINO A ROMEO, DI UNA LEGA RIDOTTA AI MINIMI TERMINI, SALVATA DAL 3% DI VANNACCI, DIVENTATA SEMPRE PIÙ IRRILEVANTE, TERZA GAMBA NELLA COALIZIONE DI GOVERNO, SUPERATA PURE DA FORZA ITALIA. E LA DUCETTA GODE!

roberto gualtieri alessandro onorato nicola zingaretti elly schlein silvia costa laura boldrini tony effe roma concertone

DAGOREPORT - BENVENUTI AL “CAPODANNO DA TONY”! IL CASO EFFE HA FATTO DEFLAGRARE QUEL MANICOMIO DI MEGALOMANI CHE È DIVENTATO IL PD DI ELLY SCHLEIN: UN GRUPPO DI RADICAL-CHIC E BEGHINE DEL CAZZO PRIVI DELLA CAPACITÀ POLITICA DI AGGREGARE I TANTI TONYEFFE DELLE DISGRAZIATE BORGATE ROMANE, CHE NON HANNO IN TASCA DECINE DI EURO DA SPENDERE IN VEGLIONI E COTILLONS E NON SANNO DOVE SBATTERE LA TESTA A CAPODANNO - DOTATA DI TRE PASSAPORTI E DI UNA FIDANZATA, MA PRIVA COM’È DI QUEL CARISMA CHE TRASFORMA UN POLITICO IN UN LEADER, ELLY NON HA IL CORAGGIO DI APRIRE LA BOCCUCCIA SULLA TEMPESTA CHE STA TRAVOLGENDO NON SOLO IL CAMPIDOGLIO DELL’INETTO GUALTIERI MA LO STESSO CORPACCIONE DEL PD -  EPPURE ELLY È LA STESSA PERSONA CHE SCULETTAVA FELICE AL GAY PRIDE DI MILANO SUL RITMO DI “SESSO E SAMBA” DI TONY EFFE. MELONI E FAZZOLARI RINGRAZIANO… - VIDEO