BRONX IN CATTEDRA - IN UNA SCUOLA SUPERIORE DI AVELLINO, UN INSEGNANTE RIMPROVERA UN RAGAZZO CHE ERA ENTRATO CON IL MOTORINO NEL CORTILE DELLA SCUOLA E BECCA UN PUGNO IN FACCIA - LO STUDENTE SOSTIENE DI AVER REAGITO DOPO ESSERE STATO COLPITO CON UNO SCHIAFFO MA IL DOCENTE LO SMENTISCE...
Flavia Amabile per “la Stampa”
È entrato con il motorino nel cortile della scuola, ha iniziato a girare in mezzo agli altri studenti, senza fermarsi come avrebbe dovuto, senza preoccuparsi né del pericolo né del fastidio che stava procurando a professori e ragazzi che stavano andando in classe. Un professore lo ha visto e ha deciso di rimproverarlo, la risposta è stata un pugno dritto sul viso dell' insegnante.
ISTITUTO TECNICO GUIDO DORSO DI AVELLINO
È accaduto in una scuola superiore di Avellino, l'istituto tecnico industriale «Guido Dorso», poco dopo le 8 del mattino, l'orario di inizio delle lezioni. L'insegnante ha 46 anni, è di Avellino, insegna materie tecniche in classi diverse da quella del ragazzo. Il colpo lo ha fatto cadere a terra con il volto insanguinato. All'inizio si temeva che avesse il setto nasale rotto, per fortuna il trauma è stato meno pesante, il docente non si è fatto medicare in ospedale.
Dopo l'episodio le lezioni sono proseguite regolarmente, nessun altro studente si è unito alle manovre azzardate in cortile né allo scontro successivo. La scuola ha deciso anche di non chiedere l'intervento delle forze dell' ordine. La Polizia di Stato è venuta a sapere la notizia dopo il passaparola avvenuto su social e media locali. Ha convocato l' insegnante e il ragazzo (solo come persona informata dei fatti). Le loro versioni sono diverse.
ISTITUTO TECNICO GUIDO DORSO DI AVELLINO
Il professore ha raccontato di essere stato aggredito dopo il rimprovero per le manovre pericolose in cortile. Il giovane ha sostenuto di essere stato colpito dall' uomo con uno schiaffo, e di aver reagito allo stesso modo. L'insegnante invece racconta di avergli dato un buffetto sulla guancia e di aver ricevuto un ceffone come risposta.
Il primo confronto era avvenuto già a scuola. Il ragazzo è stato convocato dal dirigente scolastico, prima da solo, quindi con il professore. Ha ammesso l'errore e ha chiesto scusa ma anche in quel caso si è giustificato spiegando di aver ricevuto prima uno schiaffo dal professore. «Macché schiaffo, gli ho dato un buffetto inoffensivo - ha precisato l'insegnante - dicendogli che non sono quelli i comportamenti che gli studenti devono avere a scuola». In ogni caso, alla fine del colloquio, ha deciso di non denunciare lo studente.
È l'ennesimo episodio di violenza nei confronti dei professori, un fenomeno che nonostante l'allarme lanciato e le iniziative intraprese, non accenna a calare. «Non è più nemmeno un caso di bullismo, qui siamo di fronte a un gravissimo atto criminale di violenza», avverte Paola Ferrari, portavoce dell' Osservatorio Nazionale Bullismo e Doping. «È necessario rafforzare la prevenzione con un maggiore coinvolgimento delle famiglie insieme agli insegnanti e agli alunni», conclude Ferrari.
Per i sindacati è ora di intervenire con misure concrete. La proposta della Gilda nazionale degli insegnanti è una risposta univoca in tutto il Paese. «Bisogna evitare una giustizia interna nei singoli istituti, diversa da scuola a scuola e spesso non efficace: serve un Codice di disciplina per gli alunni unico in tutta Italia», spiega Rino Di Meglio, il coordinatore nazionale.