lavoro pandemia

DALLE "GRANDI DIMISSIONI" AL "QUIET QUITTING": I PIU' GIOVANI NON VOGLIONO VIVERE PER LAVORARE - E' L'EFFETTO PANDEMIA: IL RISCHIO DI MORIRE A CAUSA DEL VIRUS HA CAMBIATO LE PRIORITA' COLLETTIVE - NESSUNO E' PIU' DISPOSTO A INVESTIRE TUTTO IL PROPRIO TEMPO IN UN'ATTIVITA' TOTALIZZANTE E MAGARI MAL PAGATA - PERSINO I GIOVANI CINESI SONO SCOGLIONATI E MENO MOTIVATI A SGOBBARE: A PECHINO SI E' DIFFUSO IL MOVIMENTO "MO YU" (LA FILOSOFIA DI "TOCCARE I PESCI" CIOE' POLTRIRE E GODERSELA)

Paolo Mastrolilli per “la Repubblica

 

GIOVANI LAVORO

Contrordine: ritirate l'espressione "Great Resignation" e abbracciate il "Quiet Quitting". Che poi in sostanza significa sempre mettere la vita davanti al lavoro, senza però rinunciare allo stipendio, ma facendo solo il minimo indispensabile per conservarlo.

 

È la nuova tendenza che sta emergendo ovunque, soprattutto fra i giovani millennial e quelli della Generation Z, e accomuna anche le grandi superpotenze rivali del futuro, come Usa e Cina, dove si chiama "mo yu", ossia la filosofia di "toccare i pesci".

 

GIOVANI LAVORO

Tutto è partito dal Covid, che da una parte ci ha messi davanti alla realtà della vita, breve e fragile, e dall'altra ci ha obbligati a sperimentare le meraviglie dello smart working. All'inizio ciò ha spinto milioni di persone verso la "Great Resignation", ossia le dimissioni di massa, perché il pericolo immanente di morire ha spinto tutti a rivedere le priorità, e magari dedicare più tempo alle cose che ci piace davvero fare.

 

Col passare dei mesi però questo concetto si è evoluto, andando oltre l'emergenza dell'epidemia, e saldandosi con modi di pensare e tendenze di lungo termine. I giovani in particolare non vedono più l'utilità di mettere il lavoro e la carriera davanti a tutto il resto, per almeno due motivi: primo, impegnarsi così tanto non paga più, e passare intere giornate davanti al computer o seduti in ufficio raramente corrisponde poi agli avanzamenti di carriera e di stipendio sognati; secondo, anche se così fosse, non è detto che ne valga la pena.

 

GIOVANI LAVORO

Quindi è meglio tirare il freno e rinunciare alle ambizioni più complicate, facendo il meno possibile sul lavoro, senza però spingersi fino al punto di perderlo, perché poi senza soldi il cane si morde la coda e diventa difficile realizzare i veri desideri.

 

La Gallup ha realizzato uno studio intitolato "State of the global workplace 2022 Report", da cui risulta che solo il 21% dei dipendenti è davvero coinvolto nelle proprie mansioni, e solo il 33% si considera in una condizione di crescita e benessere. Il 44% si sente stressato, record di sempre, e la maggioranza non ritiene che la sua occupazione abbia davvero uno scopo o un significato profondo. In Paesi come la Gran Bretagna la situazione è drammatica, al punto che solo il 9% dei lavoratori si considera "engaged" o entusiasta.

offerte di lavoro ai giovani

 

Negli Stati Uniti va un po' meglio, cioè il 31%, ma Gen Z e millennial sono particolarmente sfiduciati, e queste non sono percentuali su cui è possibile costruire la prosperità futura di una superpotenza. Il fenomeno però è globale, e neppure i rivali cinesi si salvano. Anzi, secondo un'inchiesta pubblicata da Quartz, i giovani della Repubblica popolare pensano di aver definitivamente perso il treno e la possibilità di salire sulla scala sociale come i loro genitori.

 

offerte ai giovani

Lavorare duro non porta più al successo, come predicava il fondatore di Alibaba Jack Ma, perché il Paese ha già raggiunto il picco demografico, la manodopera a basso costo non è più così importante, e i modelli dello sviluppo globale stanno già cambiando verso una direzione che non favorisce più Pechino. Perciò, invece di sprecare tutte le energie per una fatica sostanzialmente inutile, i giovani cinesi preferiscono "toccare i pesci".

 

giovani lavoro 1

Arrivano al lavoro il più tardi possibile, prendono lunghe pause pranzo, staccano appena il contratto glielo consente, e magari sfruttano lo smart working per fingere di essere occupati, quando in realtà stanno leggendo un libro o schiacciando un pisolino. Magari qualcuno in Italia si chiederà dov' è la novità, visto che noi abbiamo perfezionato tecniche simili da un paio di millenni, ma il punto qui non è solo l'elogio della pigrizia. È un radicale cambio di mentalità, che riguarda anche chi va a fare onestamente il proprio lavoro, senza però sforzarsi più di tanto, perché la vita viene prima.

giovani lavorogiovani e lavoro

Ultimi Dagoreport

volodymyr zelensky donald trump jd j.d. vance

DAGOREPORT - ZELENSKY È CADUTO IN UN TRANELLO, STUDIATO A TAVOLINO: TRUMP E JD VANCE VOLEVANO MORTIFICARLO E RIDURLO ALL’IMPOTENZA CON LA SCENEGGIATA NELLO STUDIO OVALE, DAVANTI AI GIORNALISTI E ALLE TELECAMERE - D’ALTRO CANTO LA VERA DIPLOMAZIA NON SI FA CERTO “ON AIR”, DAVANTI ALLE TELECAMERE E A MICROFONI APERTI - TRUMP E JD VANCE HANNO CONSEGNATO UN ‘PIZZINO’ IN STILE CAPOCLAN: TACI, PERCHÉ SENZA DI NOI SEI FINITO. DUNQUE, OBBEDISCI. E DIRE CHE GLI SHERPA UCRAINI E STATUNITENSI AVEVANO TROVATO PERSINO UN ACCORDO DI MASSIMA SULLE VARIE QUESTIONI APERTE, COME L’ACCORDO-CAPESTRO PER KIEV SULL’ESTRAZIONE DELLE TERRE RARE (UN TRATTATO CHE DI FATTO AVREBBE PERMESSO AGLI USA DI SPOLPARE IL SOTTOSUOLO UCRAINO PER GLI ANNI A VENIRE)… - VIDEO

francesco milleri gaetano caltagirone philippe donnet andrea orcel unicredit generali

DAGOREPORT – GENERALI DELLE MIE BRAME: L’AGO DELLA CONTESA POTREBBE ESSERE ANDREA ORCEL, BANCHIERE IRRAGGIUNGIBILE NEL CAMPO DELLE ACQUISIZIONI E FUSIONI. L’AD DI UNICREDIT, CHE HA IN TASCA IL 5,2% DEL LEONE DI TRIESTE (UN ALTRO 5 SAREBBE NEL CASSETTO) ASPETTERÀ L’ULTIMO MINUTO PER DECIDERE CON CHI STARE, IN BASE A QUALI VANTAGGI OTTERREBBE UNICREDIT (BANCA GENERALI? BPM? MEDIOBANCA?) – ALTRO NODO: IL 4,82% DI BENETTON - IN CASO DI SCONFITTA DEL DUO FILOGOVERNATIVO CALTA-MILLERI SUL LEONE DI TRIESTE, DIPENDERÀ IL FUTURO DI MEDIOBANCA, SOTTO OPA DI MPS. POTREBBE ANCHE SUCCEDERE L’ARRIVO DI UN CAVALIERE BIANCO (BANCA INTESA? UNICREDIT?) CON UNA CONTRO OPA…

antonella antonia rosa costanzo - ex moglie di paolo berlusconi vittorio feltri

DAGOREPORT - ALLA VENERANDA ETÀ DI 81 ANNI, VITTORIO FELTRI ANCORA IGNORA CHE IL GALANTUOMO GODE E TACE. COME QUANDO HA SPIFFERATO IL MOTIVO DELLE SUE DIMISSIONI DALLA DIREZIONE DE “IL GIORNALE”: “ME LA FACEVO CON LA MOGLIE DELL’EDITORE”, ALIAS PAOLO BERLUSCONI - OVVIAMENTE LA REAZIONE DI ANTONELLA COSTANZO NON SI È FATTA ATTENDERE. E VITTORIONE HA PENOSAMENTE RINCULATO: “IL NOSTRO RAPPORTO ERA DI SIMPATIA E AMICIZIA” - DA PARTE SUA ANTONELLA COSTANZO CI TIENE A FAR SAPERE A DAGOSPIA LA SUA VERSIONE DEI FATTI… – VIDEO

milan gerry cardinale zlatan ibrahimovic marcella verini giorgio furlani pierdonato vercellone donato

DAGOREPORT – ALTA TENSIONE AL MILAN TRA IL SENIOR ADVISOR IBRAHIMOVIC E L’AD FURLANI. LA SOCIETA’ E’ SPACCATA IN DUE FAZIONI: DA UNA PARTE CARDINALE, IBRA E LA POTENTISSIMA COMUNICATRICE DI RED BIRD E ELLIOTT MARCELLA VERINI, DALL’ALTRA FURLANI E IL CAPO DELLA COMUNICAZIONE DEL CLUB PIERDONATO VERCELLONE. LE DUE ANIME SI RIMBALZANO LA RESPONSABILITA’ DEL MANCATO INGAGGIO IN ESTATE DI ANTONIO CONTE – FURLANI GODE DELLA FIDUCIA DI PAUL SINGER, CHE CON ELLIOTT È DI FATTO IL PADRONE OMBRA DEL MILAN. È PROBABILE CHE IN ESTATE QUALCUNO SALTERÀ, SE NON TUTTI…

maurizio gasparri simona agnes

FLASH! - MAI DIRE RAI: PER IL FORZISTA MAURIZIO GASPARRI, MEMBRO DELLA COMMISSIONE VIGILANZA, SIMONA AGNES NON ESISTE, FDI SE NE FOTTE E SONO INIZIATE LE PRESSIONI SU GIANNI LETTA PER CONVINCERE LA SUA PROTETTA, SIMONA AGNES, PLURI BOCCIATA PER LA PRESIDENZA DEL CDA RAI, A DIMETTERSI LIBERANDO COSI' UN POSTO A UN NOME CHE POSSA OTTENERE I VOTI ANCHE DELL'OPPOSIZIONE... – LA REPLICA DI GASPARRI A DAGOSPIA: “OVVIAMENTE LA NOTIZIA CHE AVETE PUBBLICATO SU ME E SULLA AGNES È L’ESATTO CONTRARIO DELLA VERITÀ”

giorgia meloni donald trump

DAGOREPORT - LA "SPECIAL RELATIONSHIP" DI GIORGIA MELONI CON DONALD TRUMP ERA SOLO NELLA TESTOLINA BIONDA DELLA DUCETTA: QUANDO SI TRATTA DI COLPIRE L'EUROPA, IL TYCOON NON FA DISTINZIONI (LE TARIFFE AL 25% COLPIRANNO ANCHE L'ITALIA, MENTRE IL REGNO UNITO SARÀ ESENTATO) E LA PRESUNTA AMICIZIA CON LA "MERAVIGLIOSA LEADER" ITALIANA VA A RAMENGO - L'HANNO CAPITO ANCHE A DESTRA: BASTA SBIRCIARE IL TITOLONE DI PRIMA PAGINA DEL "GIORNALE" DI OGGI ("TRUMP, I PRIMI DUBBI DELLA LEGA") E ASCOLTARE LE PAROLE DEL MINISTRO URSO (FRATELLI D'ITALIA): "L'AMERICA PUNTA A DIVIDERE GLI ALLEATI EUROPEI" - LA "THATCHER DELLA GARBATELLA" E' INSOFFERENTE PER L'ATTIVISMO DI MACRON E STARMER MA I DUE SONO LEADER DI PAESI "PESANTI", CON ARMI NUCLEARI - PRIMA O POI L'UNDERDOG DOVRÀ ACCORGERSI CHE BACIARE LA PANTOFOLA DI "KING TRUMP" NON È STATA UNA BUONA IDEA...