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ATTRACCATI A ’STO MOLO! OLTRE AGLI ATTI DELL’INDAGINE, ALTRI DOCUMENTI RISERVATI RIVELANO GLI INTERESSI INTORNO AL “PONTILE ALFA” DEL PORTO DI AUGUSTA. GEMELLI VOLEVA METTERE LE MANI SUL BUSINESS DEI DEPOSITI DI CARBURANTE. MA BISGNAVA RIMUOVERE L’AMMIRAGLIO CAMERINI

Antonello Massari per il “Fatto quotidiano

 

PORTO MILITARE DI AUGUSTA 3PORTO MILITARE DI AUGUSTA 3

In merito a quanto rappresentato, l' Agenzia ritiene di dover riscontrare quanto prospettato, proponendosi come stazione appaltante, con gara da esperire…". È il febbraio 2015 quando il direttore generale dell' Agenzia Industria del ministero della Difesa, l' ingegnere Giancarlo Argentino, risponde allo Stato maggiore della Marina che è disponibile a occuparsi della "ipotesi di valorizzazione del combustibile di Punta Cugna".

 

In altre parole, stiamo parlando del progetto milionario al quale puntava il compagno dell' ex ministra Federica Guidi, Gianluca Gemelli, che intendeva realizzare nel porto di Augusta un centro di stoccaggio per il petrolio.

 

PORTO MILITARE DI AUGUSTA 2PORTO MILITARE DI AUGUSTA 2

Tutto regolare, per il ministero guidato da Roberta Pinotti, che intendeva avviare una gara, ma il punto è un altro: analizzando documenti riservati che non compaiono negli atti di indagine, emerge che l' affare del porto di Augusta, già dal febbraio 2015, non riguardava più, almeno per quanto riguarda l' allestimento dei serbatoi, la Marina militare e il suo capo di Stato maggiore Giuseppe De Giorgi.

 

Ed era stato proprio lo Stato maggiore, il 18 febbraio 2015, a dirottare il tutto sul ministero della Difesa. Il documento parla di ben quattro gruppi di serbatoi, per un totale di 24, che hanno "una capacità di stoccaggio complessiva di 240mila metri cubi".

 

PORTO MILITARE AUGUSTAPORTO MILITARE AUGUSTA

Poi di un "molo per il carico e lo scarico del prodotto, denominato 'Pontile Alfa'" e ritiene "il deposito, senza dubbio, per potenzialità e collocazione geografica, tra le infrastrutture d' interesse strategico". La Marina vuole "esplorare le eventuali opportunità offerte da possibili permute e concessioni".

 

E qui arriva il punto più interessante: "La sussistenza di tali opportunità è confermata dall' interesse… manifestato, anche di recente, da parte di terzi, disponibili ad offrire, quale contropartita in caso di permuta/concessione, il ripristino/mantenimento in efficienza dei serbatoi e un' adeguata fornitura di carburante".

 

AMMIRAGLIO CAMERINIAMMIRAGLIO CAMERINI

Una società riconducibile a Gemelli, di lì a poco, manifesta il proprio interesse alla Marina. Ma lo Stato maggiore passa la palla alla Difesa: "È stata prospettata la possibilità di ricorrere all' Aid per la valorizzazione dei depositi…".

 

E pochi giorni dopo, come abbiamo visto, la Difesa risponde sì. Ma che accade intorno a Gemelli? La società Ponterosso Engineering, riconducibile a Gemelli, nel maggio 2015 scrive a un' altra società, la "Alfa Tanko", nata appena dieci giorni prima.

 

ALBERTO COZZOALBERTO COZZO

E nella "Alfa Tanko", scrive la Squadra mobile, "vi è l' interesse "occulto" del Gemelli - che certamente ha presenziato alla stipula dell' atto costitutivo, ricevendo copia pure degli atti - e di altri soggetti". La Ponterosso riconducibile a Gemelli, insomma, scrive alla Alfa Tanko riconducibile a Gemelli. L' oggetto: gestione dei depositi carburanti della Marina Militare siti in Punta Cugno (Augusta).

 

Nella lettera si legge che la Ponterosso vuole proseguire il dialogo la Marina, attraverso il collegamento con la Alfa Tanko, e si occuperà dello studio preliminare di fattibilità. Ma un dettaglio incuriosisce gli investigatori, che oggi interrogheranno il capo di Stato maggiore della Marina, De Giorgi, indagato per abuso di ufficio. Secondo l' accusa, Gemelli, per realizzare questo progetto, aveva interesse a confermare il capitano Alberto Cozzo nel ruolo di commissario dell' autorità portuale di Augusta.

 

GUIDI E GEMELLI GUIDI E GEMELLI

E gli investigatori scoprono, leggendo il curriculum del capitano, che indica, come luogo di lavoro, una società in via Cola di Rienzo 190 a Roma. È lo stesso indirizzo in cui si trova la Alfa Tanko. Per mettere a posto tutti i tasselli, però, era necessario rimuovere da Augusta l' ammiraglio Roberto Camerini e, secondo l' accusa, proprio questo sarebbe stato il compito di De Giorgi. Dell' intero affare, però, la Marina militare non si sarebbe più occupata: fu proprio lo Stato Maggiore ad affidare la pratica al ministero della Difesa.

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