liliana segre by spinoza

INSULTI, MINACCE E MESSAGGI D'ODIO: LILIANA SEGRE ORA HA LA SCORTA - SALVINI PRENDE LE SUE DIFESE E POI AGGIUNGE: “ANCHE IO VENGO MINACCIATO OGNI GIORNO” - L'ORIGINE DELLA CAMPAGNA DI VIOLENZA NEI CONFRONTI DELLA SENATRICE A VITA NON È DI QUESTE ORE: RISALE (ALMENO) AL 2018, QUANDO ERA STATO APERTO UN FASCICOLO IN PROCURA SOTTO IL COORDINAMENTO DEL POOL ANTITERRORISMO…

Annalisa Cangemi per fanpage.it

 

LILIANA SEGRE

La senatrice a vita Liliana Segre, che da bambina è stata rinchiusa in un campo di concentramento ad Auschwitz, riceve ogni giorno almeno 200 minacce e insulti. Per questo da oggi, 7 novembre, vivrà sotto scorta: ciò significa che nelle sue uscite pubbliche, frequenti nonostante i suoi 89 anni, sarà sempre accompagnata da due carabinieri.

 

matteo salvini a parma 1

Dopo le polemiche scoppiate in Parlamento per la proposta di istituire una commissione contro l'odio, che i gli esponenti di centrodestra non a Palazzo Madama non hanno votato, a Liliana Segre, sopravvissuta alla Seconda Guerra mondiale, è stata assegnata la tutela, cioè il livello più basso di scorta. Un provvedimento, stabilito su impulso della ministra dell'Interno Lamorgese, che si è reso necessario a seguito degli ultimi duri attacchi ricevuti dalla senatrice, quando pochi giorni fa, a Milano, uno striscione di Forza Nuova apparso vicino al teatro di via Fezzan, mentre era in corso un evento a cui Segre partecipava, portando la sua testimonianza dell'Olocausto.

 

 

 

liliana segre

Matteo Salvini, il cui partito si è appunto astenuto in Senato sul voto per la creazione di una commissione parlamentare per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio, soprattutto quello in rete, ha difeso pubblicamente la senatrice a vita, paragonando l'odio subito dalla Segre agli attacchi che lui stesso quotidianamente riceve: "Anche io ricevo minacce, ogni giorno. Le minacce contro la Segre, contro Salvini, contro chiunque sono gravissime", lo ha detto a margine della manifestazione di Coldiretti a Montecitorio, commentando appunto l'assegnazione della scorta alla senatrice.

 

salvini

Due giorni fa l'ex ministro dell'Interno aveva annunciato che presto avrebbe chiesto un incontro alla Segre: "Le commissioni etiche le lascio all'Unione Sovietica. Ma Liliana Segre è una persona che merita tutto il mio rispetto e le chiederò quanto prima un incontro". La parlamentare aveva risposto con un messaggio di apertura: "Certo, perché non dovrei. Se lui mi vuole incontrare, perché no? Se io non odio, perché non dovrei aprire la porta?".

 

 

LILIANA SEGRE ORA HA LA SCORTA

 

Gianni Santucci per il “Corriere della sera”

 

segre rodelli

Da oggi, i carabinieri del Comando provinciale di Milano garantiranno la scorta alla senatrice a vita Liliana Segre, deportata nel gennaio del 1944 dal binario 21 della stazione Centrale al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, e sopravvissuta all' Olocausto. La misura di protezione, da tempo sotto esame, è stata disposta nel pomeriggio di ieri, durante il Comitato per la sicurezza e l' ordine pubblico presieduto dal prefetto Renato Saccone e con al tavolo i vertici cittadini delle forze dell' ordine.

 

Tecnicamente, il livello di difesa è una tutela, che prevede la presenza dei carabinieri in ogni spostamento e uscita pubblica della senatrice, contro la quale l' altro ieri Forza Nuova ha esposto uno striscione, nei dintorni del teatro di via Fezzan, a Milano, dove Liliana Segre incontrava assieme a don Gino Rigoldi cinquecento studenti. Proprio l' aumento esponenziale delle minacce, unitamente all' elevato numero di eventi con protagonista la senatrice, che a 89 anni, instancabile, mai si sottrae agli inviti a dibattiti e convegni, ha accelerato la decisione della scorta.

 

Una misura necessaria nei confronti di una donna che, per sua stessa ammissione, attraverso i canali dei social network riceve in media ogni giorno duecento messaggi incitanti all' odio razziale. L' origine della campagna di violenza non è di queste ore: risale (almeno) al 2018, quando era stato aperto un fascicolo in Procura sotto il coordinamento del pool antiterrorismo del magistrato Alberto Nobili, ma è stato l' attuale ministro dell' Interno Luciana Lamorgese a inserire il provvedimento di tutela nelle priorità.

liliana segre by spinoza

 

Nel corso di un recente seminario allo Iulm, la senatrice, parlando proprio degli haters, aveva detto che «sono persone per cui avere pena e che vanno curate». Del resto, aveva aggiunto, «ogni minuto della nostra vita va goduto e sofferto. Bisogna studiare, vedere le cose belle che abbiamo intorno, combattere quelle brutte e non perdere tempo a scrivere a una 90enne per augurarle la morte. Tanto c' è già la natura che ci pensa».

 

In uno dei suoi ritorni lì dov' era il Binario 21, nel Memoriale della Shoah, Liliana Segre aveva ricordato la cattura, il trasferimento nel carcere di San Vittore, gli ultimi gesti di umanità dal prossimo - poche mele e una piccola sciarpa donate dai detenuti che altro non avevano - , infine la partenza verso la stazione e una lancinante presa di coscienza: quella dei genitori di non poter più proteggere i propri bambini, vista l'impossibilità di fuggire. «Io ero una figlia, e sarò per sempre convinta che non avrei potuto farlo da madre. Mai». Ogni istante trascorso con Liliana Segre, racconta chi le sta vicino, rimane un privilegio raro.

liliana segre

 

Ultimi Dagoreport

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...

pasquale striano dossier top secret

FLASH – COM’È STRANO IL CASO STRIANO: È AVVOLTO DA UNA GRANDE PAURA COLLETTIVA. C’È IL TIMORE, NEI PALAZZI E NELLE PROCURE, CHE IL TENENTE DELLA GUARDIA DI FINANZA, AL CENTRO DEL CASO DOSSIER ALLA DIREZIONE NAZIONALE ANTIMAFIA (MAI SOSPESO E ANCORA IN SERVIZIO), POSSA INIZIARE A “CANTARE” – LA PAURA SERPEGGIA E SEMBRA AVER "CONGELATO" LA PROCURA DI ROMA DIRETTA DA FRANCESCO LO VOI, IL COPASIR E PERSINO LE STESSE FIAMME GIALLE. L’UNICA COSA CERTA È CHE FINCHÉ STRIANO TACE, C’È SPERANZA…

andrea orcel francesco milleri giuseppe castagna gaetano caltagirone giancarlo giorgetti matteo salvini giorgia meloni

DAGOREPORT - IL RISIKONE È IN ARRIVO: DOMANI MATTINA INIZIERÀ L’ASSALTO DI CALTA-MILLERI-GOVERNO AL FORZIERE DELLE GENERALI. MA I TRE PARTITI DI GOVERNO NON VIAGGIANO SULLO STESSO BINARIO. L’INTENTO DI SALVINI & GIORGETTI È UNO SOLO: SALVARE LA “LORO” BPM DALLE UNGHIE DI UNICREDIT. E LA VOLONTÀ DEL MEF DI MANTENERE L’11% DI MPS, È UNA SPIA DEL RAPPORTO SALDO DELLA LEGA CON IL CEO LUIGI LOVAGLIO - DIFATTI IL VIOLENTISSIMO GOLDEN POWER DEL GOVERNO SULL’OPERAZIONE DI UNICREDIT SU BPM, NON CONVENIVA CERTO AL DUO CALTA-FAZZO, BENSÌ SOLO ALLA LEGA DI GIORGETTI E SALVINI PER LEGNARE ORCEL – I DUE GRANDI VECCHI DELLA FINANZA MENEGHINA, GUZZETTI E BAZOLI, HANNO PRESO MALISSIMO L’INVASIONE DEI CALTAGIRONESI ALLA FIAMMA E HANNO SUBITO IMPARTITO UNA “MORAL SUASION” A COLUI CHE HANNO POSTO AL VERTICE DI INTESA, CARLO MESSINA: "ROMA DELENDA EST"…