netanyahu famiglie ostaggi in israele

ISRAELE IN OSTAGGIO DEL SUO GOVERNO – HAMAS AVREBBE RIFIUTATO LA PROPOSTA DI UN CESSATE IL FUOCO DI DUE MESI IN CAMBIO DEL RILASCIO DEGLI OSTAGGI E A TEL AVIV IL FRONTE DEI PARENTI E DEL GOVERNO SI SPACCA – FRANCESCA MANNOCCHI: “SE NETANYAHU SI MOSTRA DISPOSTO AD ACCETTARE LA POSSIBILITÀ DI UN CESSATE IL FUOCO DEFINITIVO, O AD ACCETTARE CHE SIA L'AUTORITÀ PALESTINESE A SUPERVISIONARE LA GAZA DEL DOPOGUERRA, RISCHIA DI PERDERE IL SOSTEGNO DEI DUE CONTROVERSI ESPONENTI DEL GOVERNO, SMOTRICH E BEN GVIR. MA SE NON AGISCE…”

Estratto dell’articolo di Francesca Mannocchi per "La Stampa"

 

manifestazioni per liberazioni ostaggi in israele

Hamas avrebbe rifiutato la proposta per un cessate il fuoco di due mesi in cambio del rilascio degli ostaggi, secondo una fonte egiziana che, a condizioni di anonimato, ha parlato ieri all'Associated Press.

Poche ore prima, parlando all'agenzia di stampa turca Anadolu, il portavoce di Hamas in Libano Walid Kilani, aveva però detto che Hamas «non ha ricevuto ufficialmente alcuna proposta di tregua da Israele», ricordando che per il gruppo, «la condizione principale per un accordo è un cessate il fuoco totale e completo, non temporaneo» e che, solo a questa condizione, ci sarebbero stati reali colloqui sugli ostaggi.

 

benjamin netanyahu

La proposta, resa nota due giorni fa dal sito statunitense Axios, sarebbe stata presentata con la mediazione del Qatar e dell'Egitto, e prevedeva la sospensione delle attività militari contro Hamas per un massimo di due mesi a fronte del rilascio graduale dei rapiti ancora nella Striscia di Gaza, prima i bambini, le donne, gli anziani e i malati e infine le soldatesse, gli uomini e i corpi degli ostaggi morti a Gaza. L'offerta, secondo il report di Axios, includeva il ritiro delle forze israeliane dai principali centri abitati della Striscia e il ritorno graduale dei palestinesi nel Nord. Da parte di Israele non una cessazione permanente dell'offensiva, né il rilascio di tutti i 6 mila prigionieri palestinesi detenuti, né il ritiro delle truppe da Gaza, che erano le condizioni poste da Hamas.

 

manifestazioni per liberazioni ostaggi in israele

Questi gli sviluppi delle ultime ore, dopo 107 giorni di guerra, e dopo giorni di intense proteste da parte delle famiglie degli ostaggi che, dai presidi - sia a Tel Aviv che a Gerusalemme - conducono una guerra parallela: fare pressione sul governo affinché trovi una soluzione per riportarli a casa, a qualunque costo.

 

[…] il movimento che chiede la liberazione dei rapiti e il ripristino dei negoziati è diventato l'istantanea delle spaccature della società israeliana e un'altra spina nel fianco della leadership di Netanyahu.

itamar ben gvir e bezalel smotrich 2

Lunedì sera i familiari degli ostaggi si sono riuniti a poche centinaia di metri dall'abitazione del primo ministro Netanyahu, hanno chiesto le sue dimissioni e letto i nomi dei 136 rapiti ancora a Gaza, scandendo ogni nome di donna, uomo e bambino seguito dalla frase: riportateli a casa ora. […]

 

Già domenica sera le famiglie si erano radunate sia di fronte alla residenza del primo ministro a Gerusalemme sia a Cesarea, Tel Aviv. Merav Svirsky, il cui fratello Itay è stato dichiarato morto la settimana scorsa aveva urlato di fronte alle telecamere «se c'è un modo di fare uscire gli ostaggi sopravvissuti fatelo, se l'unico modo è un accordo che abbia un prezzo pagatelo, qualunque esso sia». La mattina dopo un gruppo ristretto di familiari ha fatto irruzione durante una seduta della Commissione Finanze della Knesset, esponendo cartelloni che riportavano la scritta «Non siederai qui, mentre li lasci morire a Gaza».

manifestazioni per liberazioni ostaggi in israele

 

[…] Anche i movimenti per la liberazione degli ostaggi tratteggiano le spaccature politiche. Se la maggioranza delle famiglie è rappresentata dal Forum sugli ostaggi e sulle famiglie delle persone scomparse, una minoranza si presenta come l'alternativa di destra.

 

È il Forum Tivka, e i suoi membri sono per lo più sionisti religiosi filo governativi che, a differenza dei primi, sostengono di anteporre lo Stato ai propri parenti. Come riporta il Times of Israel, molti dei membri sono coloni, uno di loro è il presidente del consiglio di Kiryat Arba, Eliyahu Libman, padre dell'ostaggio Elyakim Libman, e e Ditza Or, residente a Shilo, madre di Avinatan Or. Il forum Tivka si oppone alle manifestazioni antigovernative, sostenendo che ogni attacco al gabinetto di guerra danneggia e indebolisce il Paese, anziché aiutarlo.

benjamin netanyahu

 

Il cofondatore del gruppo, Tzvika Mor, è contrario alla liberazione dei detenuti palestinesi nelle carceri israeliane in cambio del rilascio dei rapiti, anche se tra i rapiti c'è suo figlio Eitan, a Gaza da 107 giorni.

 

[…] I due gruppi sono uniti dal medesimo desiderio: rivedere i loro cari a casa. Ma divisi nel metodo.

parenti degli ostaggi israeliani protestano contro netanyahu 4

I membri del forum sugli ostaggi di Tel Aviv hanno sì, divisioni interne sulle modalità, ma una parola d'ordine comune: portarli a casa a qualsiasi costo, che sia negoziare con Hamas sui prigionieri, o la cessazione temporanea dei combattimenti. Per il forum Tivka, invece, solo la forza militare potrà liberare i rapiti.

 

[…] Di una cosa sono certi, che non si debba ripetere l'«errore Shalit». Era il 2006 il soldato Gilad Shalit venne scambiato con 1027 prigionieri palestinesi. Tra loro Yahya Sinwar, leader di Hamas a Gaza, che ha trasformato l'organizzazione in una forza militare e governativa e ritenuto la mente dietro il massacro del 7 ottobre, a cui oggi l'Idf dà la caccia a Khan Younis.

proteste contro netanyahu

 

Le spaccature tra la minoranza delle famiglie che fanno capo a Tivka e il Forum per la liberazione degli ostaggi, riflettono anche i problemi politici interni di Netanyahu. Da una parte i membri del gabinetto di guerra Benny Gantz e Gadi Eisenkot favorevoli a trovare la strada percorribile per stringere accordi e salvare gli ostaggi, dall'altro il rischio di perdere la maggioranza in Parlamento se i partiti di estrema destra che lo appoggiano, ai quali deve la formazione del governo e che sono radicalmente contrari a ogni negoziato, lo abbandonassero.

itamar ben gvir e bezalel smotrich 3

 

La coalizione di governo di Netanyahu è legata ai partiti di estrema destra che vogliono rafforzare l'offensiva, incoraggiare lo sfollamento «volontario» dei palestinesi da Gaza e ristabilire lì gli insediamenti ebraici.

 

Le dichiarazioni di Netanyahu, finora, sono andate in questa direzione, e ha respinto la visione degli Stati Uniti per una soluzione postbellica, l'ingresso dell'Autorità Palestinese a Gaza, affermando che non permetterà mai la nascita di uno Stato palestinese. Il dilemma sugli ostaggi è il dilemma sul suo futuro politico.

BA-HAMAS - MEME BY EMILIANO CARLI

 

Se Netanyahu si mostra disposto ad accettare la possibilità di un cessate il fuoco, o ad accettare che sia l'Autorità Palestinese a supervisionare la Gaza del dopoguerra, rischia di perdere il sostegno dei due controversi esponenti del governo, Bezalel Smotrich e Itamar Ben Gvir che chiedono dal primo giorno una campagna definitiva su Gaza. Allo stesso tempo, se non agisce concretamente sulla liberazione degli ostaggi rischia di perdere Gantz ed Eisenkot e l'appoggio del Partito di Unità Nazionale della coalizione. Al cuore del dilemma, le vite di 136 ostaggi. […]

itamar ben gvir e bezalel smotrich 8itamar ben gvir e bezalel smotrich 9itamar ben gvir e bezalel smotrich 1

parenti degli ostaggi israeliani protestano contro netanyahu 1

BENJAMIN NETANYAHU E LA VENDITA DI ARMI ISRAELIANE - VIGNETTA BY NATANGELO

parenti degli ostaggi israeliani protestano contro netanyahu 2video con gli ostaggi di hamas noa argamani ostaggio di hamas video con gli ostaggi di hamas parenti degli ostaggi israeliani fanno irruzione alla knesset 4parenti degli ostaggi israeliani fanno irruzione alla knesset 1parenti degli ostaggi israeliani fanno irruzione alla knesset 3parenti degli ostaggi israeliani fanno irruzione alla knesset 2IRRUZIONE DEI PARENTI DEGLI OSTAGGI ISRAELIANI ALLA KNESSET parenti degli ostaggi israeliani protestano contro netanyahu 3

Ultimi Dagoreport

banca generali lovaglio francesco gaetano caltagirone philippe donnet alberto nagel milleri

DAGOREPORT - DA QUESTA MATTINA CALTAGIRONE HA I SUDORI FREDDI: SE L’OPERAZIONE DI ALBERTO NAGEL ANDRÀ IN PORTO (SBARAZZARSI DEL CONCUPITO “TESORETTO” DI MEDIOBANCA ACQUISENDO BANCA GENERALI DAL LEONE DI TRIESTE), L’82ENNE IMPRENDITORE ROMANO AVRÀ BUTTATO UN PACCO DI MILIARDI PER RESTARE SEMPRE FUORI DAL “FORZIERE D’ITALIA’’ - UN FALLIMENTO CHE SAREBBE PIÙ CLAMOROSO DEI PRECEDENTI PERCHÉ ESPLICITAMENTE SOSTENUTO DAL GOVERNO MELONI – A DONNET NON RESTAVA ALTRA VIA DI SALVEZZA: DARE UNA MANO A NAGEL (IL CEO DI GENERALI SBARRÒ I TENTATIVI DI MEDIOBANCA DI ACQUISIRE LA BANCA CONTROLLATA DALLA COMPAGNIA ASSICURATIVA) - PER SVUOTARE MEDIOBANCA SOTTO OPS DI MPS DEL "TESORETTO" DI GENERALI, VA BYPASSATA LA ‘’PASSIVITY RULE’’ CONVOCANDO  UN’ASSEMBLEA STRAORDINARIA CHE RICHIEDE UNA MAGGIORANZA DEL 51% DEI PRESENTI....

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin moskva mar nero

DAGOREPORT - UCRAINA, CHE FARE? LA VIA PER ARRIVARE A UNA TREGUA È STRETTISSIMA: TRUMP DEVE TROVARE UN ACCORDO CHE PERMETTA SIA A PUTIN CHE A ZELENSKY DI NON PERDERE LA FACCIA – SI PARTE DALLA CESSIONE DELLA CRIMEA ALLA RUSSIA: SAREBBE UNO SMACCO TROPPO GRANDE PER ZELENSKY, CHE HA SEMPRE DIFESO L’INTEGRITÀ TERRITORIALE UCRAINA. TRA LE IPOTESI IN CAMPO C'E' QUELLA DI ORGANIZZARE UN NUOVO REFERENDUM POPOLARE NELLE ZONE OCCUPATE PER "LEGITTIMARE" LO SCIPPO DI SOVRANITA' - MA SAREBBE UNA VITTORIA TOTALE DI PUTIN, CHE OTTERREBBE TUTTO QUEL CHE CHIEDE SENZA CONCEDERE NIENTE…

funerale di papa francesco bergoglio

DAGOREPORT - COME È RIUSCITO IL FUNERALE DI UN SOVRANO CATTOLICO A CATTURARE DEVOTI E ATEI, LAICI E LAIDI, INTELLETTUALI E BARBARI, E TENERE PRIGIONIERI CARTA STAMPATA E COMUNICAZIONE DIGITALE, SCODELLANDO QUELLA CHE RESTERÀ LA FOTO DELL’ANNO: TRUMP E ZELENSKY IN SAN PIETRO, SEDUTI SU DUE SEDIE, CHINI UNO DI FRONTE ALL’ALTRO, INTENTI A SBROGLIARE IL GROVIGLIO DELLA GUERRA? - LO STRAORDINARIO EVENTO È AVVENUTO PERCHÉ LA SEGRETERIA DI STATO DEL VATICANO, ANZICHÉ ROVESCIANDO, HA RISTABILITO I SUOI PROTOCOLLI SECOLARI PER METTERE INSIEME SACRO E PROFANO E, SOPRATTUTTO, PER FAR QUADRARE TUTTO DENTRO LO SPAZIO DI UNA LITURGIA CHE HA MANIFESTATO AL MONDO QUELLO CHE IL CATTOLICESIMO POSSIEDE COME CULTURA, TRADIZIONE, ACCOGLIENZA, VISIONE DELLA VITA E DEL MONDO, UNIVERSALITÀ DEI LINGUAGGI E TANTE ALTRE COSE CHE, ANCORA OGGI, LA MANIFESTANO COME L’UNICA RELIGIONE INCLUSIVA, PACIFICA, UNIVERSALE: “CATTOLICA”, APPUNTO - PURTROPPO, GLI UNICI A NON AVERLO CAPITO SONO STATI I CAPOCCIONI DEL TG1 CHE HANNO TRASFORMATO LA DIRETTA DELLA CERIMONIA, INIZIATA ALLE 8,30 E DURATA FINO AL TG DELLE 13,30, IN UNA GROTTESCA CARICATURA DI “PORTA A PORTA”, PROTAGONISTI UNA CONDUTTRICE IN STUDIO E QUATTRO GIORNALISTI INVIATI IN MEZZO ALLA FOLLA E TOTALMENTE INCAPACI…- VIDEO

andrea orcel gaetano caltagirone carlo messina francesco milleri philippe 
donnet nagel generali

DAGOREPORT - COSA FRULLAVA NELLA TESTA TIRATA A LUCIDO DI ANDREA ORCEL QUANDO STAMATTINA ALL’ASSEMBLEA GENERALI HA DECISO IL VOTO DI UNICREDIT A FAVORE DELLA LISTA CALTAGIRONE? LE MANGANELLATE ROMANE RICEVUTE PER L’OPS SU BPM, L’HANNO PIEGATO AL POTERE DEI PALAZZI ROMANI? NOOO, PIU' PROBABILE CHE SIA ANDATA COSÌ: UNA VOLTA CHE ERA SICURA ANCHE SENZA UNICREDIT, LA VITTORIA DELLA LISTA MEDIOBANCA, ORCEL HA PENSATO BENE CHE ERA DA IDIOTA SPRECARE IL SUO “PACCHETTO”: MEJO GIRARLO ALLA LISTA DI CALTARICCONE E OTTENERE IN CAMBIO UN PROFICUO BONUS PER UNA FUTURA PARTNERSHIP IN GENERALI - UNA VOLTA ESPUGNATA MEDIOBANCA COL SUO 13% DI GENERALI, GIUNTI A TRIESTE L’82ENNE IMPRENDITORE COL SUO "COMPARE" MILLERI AL GUINZAGLIO, DOVE ANDRANNO SENZA UN PARTNER FINANZIARIO-BANCARIO, BEN STIMATO DAI FONDI INTERNAZIONALI? SU, AL DI FUORI DEL RACCORDO ANULARE, CHI LO CONOSCE ‘STO CALTAGIRONE? – UN VASTO PROGRAMMA QUELLO DI ORCEL CHE DOMANI DOVRA' FARE I CONTI CON I PIANI DELLA PRIMA BANCA D'ITALIA, INTESA-SANPAOLO…

donald trump ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - UN FACCIA A FACCIA INFORMALE TRA URSULA VON DER LEYEN E DONALD TRUMP, AI FUNERALI DI PAPA FRANCESCO, AFFONDEREBBE IL SUPER SUMMIT SOGNATO DA GIORGIA MELONI - LA PREMIER IMMAGINAVA DI TRONEGGIARE COME MATRONA ROMANA, TRA MAGGIO E GIUGNO, AL TAVOLO DEI NEGOZIATI USA-UE CELEBRATA DAI MEDIA DI TUTTO IL MONDO. SE COSÌ NON FOSSE, IL SUO RUOLO INTERNAZIONALE DI “GRANDE TESSITRICE” FINIREBBE NEL CASSETTO, SVELANDO IL NULLA COSMICO DIETRO AL VIAGGIO ALLA CASA BIANCA DELLA SCORSA SETTIMANA (L'UNICO "RISULTATO" È STATA LA PROMESSA DI TRUMP DI UN VERTICE CON URSULA, SENZA DATA) - MACRON-MERZ-TUSK-SANCHEZ NON VOGLIONO ASSOLUTAMENTE LA MELONI NEL RUOLO DI MEDIATRICE, PERCHÉ NON CONSIDERANO ASSOLUTAMENTE EQUIDISTANTE "LA FANTASTICA LEADER CHE HA ASSALTATO L'EUROPA" (COPY TRUMP)...