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IVANKA L’AFRICANA – OPERAZIONE SIMPATIA PER LA FIRST DAUGHTER CHE, DURANTE IL TOUR IN AFRICA, SI È LANCIATA IN UNA DANZA TRADIZIONALE, UNENDOSI AD ALCUNE BALLERINE DI UNA PICCOLA CITTÀ DELLA COSTA D’AVORIO – BRACCIA IN ARIA, PICCOLI PASSI E GRANDI SORRISI PER LA TRUMP CHE SI TROVA NEL CONTINENTE PER PROMUOVERE UN PROGRAMMA PROMOSSO DALLA CASA BIANCA A FAVORE DELL'EMANCIPAZIONE FEMMINILE… (VIDEO)

 

DAGONEWS

 

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Momento simpatia per Ivanka Trump che, durante il suo tour in Africa, si è lanciata in un ballo insieme alle donne del posto.

 

La first daughter, 37 anni, è normalmente molto riservata, ma mercoledì ha voluto mostrare il lato più divertente e spensierato della sua personalità unendosi ad alcune ballerine in una piccola città della Costa d'Avorio, dove si trovava per visitare una piantagione di caffè.

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Ivanka, che per l'occasione indossava un abito bianco da 595 dollari e un foulard al collo, si è lasciata andare nelle danze, agitando le braccia in aria e improvvisando alcuni passi accanto alle ballerine vestite in abiti tradizionali.

 

Monica Monnis per "www.elle.com"

 

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Ivanka Trump non è Donald Trump. Bene. Facciamo una sforzo e proviamo a decontestualizzare la visita della First Daughter in Africa dedicata al women empowerment dei Paesi in via di sviluppo dalle dichiarazioni misogine attribuite a papà Donald e dalle sue chiare e granitiche posizioni sull'aborto e sulla sua legalizzazione che chiaramente di femminista hanno ben poco.

 

 Facciamo uno sforzo e proviamo a pensare che Ivanka Trump sia davvero dalla parte delle donne e che con il suo lavoro di consulente alla Casa Bianca le abbia provate tutte per rinvigorire le coordinate rosa della Stanza Ovale e oltre. Facciamo uno sforzo e proviamo a immaginare che anche Anna Wintour categorica su Melania Trump possa chiudere un occhio e ricredersi sulla charmant Ivana.

 

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La figlia del Presidente americano è arrivata domenica in Etiopia a bordo di un aereo di linea (giusto per evitare ennesime polemiche sul suo essere "raccomandata", dopo aver confermato di aver rifiutato il posto di presidente della Banca Mondiale propostole da papà come scrive la Bbc), dove si tratterrà per quattro giorni (il programma prevede una visita anche in Costa d'Avorio) per promuovere un programma globale promosso dalla Casa Bianca a favore dell'emancipazione femminile in Africa che dovrebbe arrivare a compimento nel 2025 (sempre se riesca a sopravvivere alla dottrina dell'America First, con il tycoon che ha già tagliato diversi fondi ed aiuti a programmi simili).

 

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Un'iniziativa che prevede un aiuto di 50 milioni di dollariper le donne dei Paesi in via di sviluppo, mirato soprattutto alla loro formazione professionale, all'inserimento nel mondo del lavoro e al miglioramento delle condizioni di vita.

 

"Investire nelle donne è una politica di sviluppo intelligente ed è un business intelligente", ha detto Ivanka come riporta Women in The World. "È anche nell'interesse della sicurezza, perché noi donne, quando abbiamo il potere, promuoviamo la pace e la stabilità". Tutto bello.

 

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Peccato che le persone del posto non si siano dimenticate delle parole non proprio eleganti di papà Trump nei confronti dei Paesi Africani definiti "shithole countries" (secondo il Washington Post, il presidente americano avrebbe detto "Perché gli Stati Uniti dovrebbero avere tutta questa gente che arriva da questo cesso di Paesi?" riferendosi ai profughi provenienti da Haiti e i Paesi Africani, ndr).

 

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Come spiegato perfettamente da Charles Kenny, direttore del Center for Global Development alla CBS, l'obiettivo della Casa Bianca di aiutare le donne africane a inserirsi nel mondo del lavoro "ha il potenziale per apportare cambiamenti positivi", ma chiaramente "la decisione dell'amministrazione Trump di tagliare qualsiasi gruppo che fornisca o addirittura sostenga i servizi per l'aborto sta minando gli sforzi per sostenere l'emancipazione delle donne", perché "uno degli strumenti più potenti per l'empowerment economico delle donne è la possibilità di scegliere quando e quanti bambini avere". 

 

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Anche The Guardian mostra più di una perplessità sulla visita di Saint Ivanka, paragonando i 50 milioni stanziati per l'iniziativa ai 65 utilizzati dal Presidente per i suoi viaggi personali in Florida (pagati dai contribuenti) e attaccando apertamente la First Daughter, "da sempre in silenzio mentre suo padre attacca sistematicamente tutti i diritti delle donne", e separa le mamme dei migranti dai loro figli, prima di ricordare il suo sostegno a Kim Reynolds, "governatrice dell'Iowa che ha firmato uno dei più severi divieti di aborto negli Stati Uniti". Niente, il giochino Facciamo una sforzo e proviamo a non ha funzionato.

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