
JD, MA ‘NDO VANCE? – IL VIAGGIO DEL VICEPRESIDENTE AMERICANO IN GROENLANDIA, INSIEME ALLA MOGLIE E A QUELLA MEZZA PIPPA DI MIKE WALTZ (NELL’OCCHIO DEL CICLONE PER IL “CHATGATE”), È UN FLOP – LA DELEGAZIONE AMERICANA E’ STATA SNOBBATA DA TUTTI: LA PARTECIPAZIONE AD UNA POPOLARE GARA DI SLITTE TRAINATE DA CANI È STATO ANNULLATA, NESSUN ABITANTE HA VOLUTO FARSI FOTOGRAFARE CON LORO E PURE L'AGENZIA DI VIAGGI CHE INIZIALMENTE AVEVA ACCETTATO DI PRENDERSI CURA DELLA SIGNORA VANCE HA FATTO DIETROFRONT – NON SOLO: L’ISOLA HA ANNUNCIATO IL NUOVO GOVERNO DI COALIZIONE IN CHIAVE ANTI-TRUMP. L’UNICO PARTITO A FAVORE DELL’ANNESSIONE AGLI USA, NALERAQ, È STATO ESCLUSO…
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JD VANCE E ATTERRATO IN GROENLANDIA E HA DETTO: 'FA UN FREDDO CANE QUI'. IL PARLAMENTO DELL\'ISOLA
1. TRUMP, 'CI SERVE LA GROENLANDIA'. VANCE ESCLUDE LA FORZA
Estratto dell’articolo di Claudio Salvalaggio per l’ANSA
La Groenlandia gela i Vance nel giorno della loro controversa visita alla remota base spaziale Usa di Pituffik, annunciando dopo il voto il nuovo governo di coalizione in chiave anti-Trump. Sarà guidato dal moderato Jens-Frederik Nielsen, leader di Demokraatit, emerso come il partito più grande triplicando la sua rappresentanza a 10 seggi nelle elezioni dell'11 marzo.
Nielsen aveva esortato gli altri partiti a mettere da parte i disaccordi e a formare rapidamente un ampio governo di coalizione per mostrare unità di fronte alla minacciosa campagna del presidente americano per annettere il territorio semiautonomo danese. Il suo appello è stato raccolto da quattro su cinque partiti, che controlleranno il 75% dei seggi, ossia 23 sui 31 dell'Inatsisartut, il Parlamento unicamerale locale.
L'unico a restare fuori sarà il partito Naleraq, i sovranisti più vicini agli Stati Uniti, sostenitori di un referendum indipendentista immediato. […] Il nuovo governo ha incassato subito le congratulazioni della presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che non ha rinunciato a una velata stoccata verso Washington: "Vi meritate partner che vi rispettino e vi trattino da pari a pari. E l'Unione europea è orgogliosa di essere un partner di questo tipo", ha scritto su X.
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Una visita in salita, quindi, per il vicepresidente JD Vance e la moglie Usha, accompagnati dal consigliere per la sicurezza nazionale Mike Waltz - nell'occhio del ciclone per il chat-gate - e da sua moglie Julia Nesheiwat, dal segretario all'Energia Chris Wright e dal senatore dello Utah Mike Lee. Il viaggio è stato peraltro ridimensionato, tagliando la partecipazione ad una popolare gara di slitte trainate da cani, senza alcun invito da parte delle autorità della Groenlandia.
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[…] Vance ha però […] sull'uso della forza minacciato dal commander in chief per prendersi l'isola: "Non pensiamo che la forza militare sarà mai necessaria. Quello che pensiamo accadrà è che i groenlandesi sceglieranno, attraverso l'autodeterminazione, di diventare indipendenti dalla Danimarca, e poi avremo delle conversazioni con loro...e saremo in grado di concludere un accordo nello stile di Donald Trump per garantire la sicurezza di questo territorio e degli Usa".
Ma nel frattempo, ha spiegato, gli Usa investiranno più risorse, "in ulteriori navi e rompighiaccio militari". Poco prima Trump era stato più ambiguo: "Abbiamo bisogno della Groenlandia per la sicurezza internazionale: penso che capiranno, altrimenti glielo spiegheremo", aveva detto con tono intimidatorio, dopo aver ventilato recentemente anche l'uso della forza militare.
Un disegno annessionistico che in fondo ricalca quello di Putin in Ucraina, con l'aggravante che qui si tratta di un Paese Nato alleato. Tant'è che Putin, pur non rinunciando a rafforzare la leadership russa nell'Artico, gli ha dato quasi un via libera, riconoscendo che i piani Usa per la Groenlandia "sono seri" e hanno "profonde radici storiche". Un po' come i suoi in Ucraina. […]
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2. “I DANESI HANNO FALLITO ORA LA GROENLANDIA DEVE UNIRSI AGLI USA”
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
I funzionari americani hanno percorso la Groenlandia palmo a palmo, sperando di trovare qualcuno interessato a un incontro con la Second Lady Usha Vance. Nessuno però , secondo la TV 2 danese, ha apprezzato l’invito, al punto che l’agenzia di viaggi Tupilak Travel ha prima accettato, e poi per vergogna cancellato il previsto tour dell’isola: «Non vogliamo la sua visita perché non condividiamo l’agenda. La Groenlandia appartiene ai groenlandesi”.
Così il vice presidente Vance ha dovuto soccorrere la moglie, andando ieri in giornata alla Pituffik Space Base, insieme al consigliere per la sicurezza nazionale Waltz, probabilmente entrambi felici di prendere qualche ora di respiro dallo scandalo “chatgate”.
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[…] La missione originaria di Usha era stata pensata dalla Casa Bianca come rara occasione di soft power , per cambiare la percezione di un’idea partita col piede sbagliato. Doveva assistere a una tradizionale corsa delle slitte, per manifestare vicinanza alla popolazione. In origine il piano della Casa Bianca, e di particolare di consiglieri come Tom Dans, era aiutare gli indipendentisti a vincere le elezioni, avviare il referendum, e poi abbracciare il nuovo Paese con la formula della “libera associazione” agli Usa, come alcuni stati del Pacifico. Alla fine però l’ unico partito complice di questo progetto, Naleraq, è stato escluso dal nuovo governo. Allora Trump ha provato ad arruolare Usha per una missione che però è stata bollata come aggressiva.
[…] Vance ha ricevuto un briefing, pranzato con le truppe, tenuto un discorso tutto all’attacco, come a Monaco quando aveva insultato l’Europa: «Siamo onesti, la Danimarca ha fallito. Questo posto, questa base, sono meno sicuri di 30 o 40 anni fa, perché alcuni alleati non hanno tenuto il passo, mentre Cina e Russia hanno mostrato sempre più interesse per la Groenlandia ».
VIGNETTA ELLEKAPPA - TRUMP E LA GROENLANDIA
Ha detto di rispettare l’autodeterminazione dei locali, ma si è scagliato contro Copenaghen, colpevole di non aver aumentato «la spesa militare, per mantenere la popolazione al sicuro da tante incursioni molto aggressive da Russia, Cina e altre nazioni. Il nostro messaggio alla Danimarca è molto semplice: non avete fatto un buon lavoro per la popolazione della Groenlandia. Ciò deve cambiare. E siccome non è cambiato, la politica del presidente è quella che è».
[…] Il nuovo premier Jens-Frederik Nielsen ha bocciato la visita: «Non dimostra rispetto per un alleato». Chi invece ha fatto sponda è il presidente russo Vladimir Putin, che ha giustificato gli interessi americani perché «hanno lunghe radici storiche» e si è tirato fuori dalla corsa. L’ennesimo tentativo di sedurre Trump, che dovrebbe far riflettere non solo sul futuro della Groenlandia, ma anche su come stia cercando di approfittarsi delle tensioni con gli alleati create dalla Casa Bianca per dividere e indebolire l’Occidente.
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