selvaggia-lucarelli

JE SUIS COCORICÒ/2- SELVAGGIA: “A COSA SERVE CHIUDERE IL LOCALE? ALLORA CHIUDIAMO ANCHE I GIARDINETTI” - IL 16ENNE MORTO IN DISCOTECA ERA ARRIVATO A RICCIONE GIA’ CARICO DI ECSTASY. VORREI CAPIRE QUALI SAREBBERO LE RESPONSABILITÀ DEL LOCALE"

Selvaggia Lucarelli per il “Fatto Quotidiano”

cocorico di riccionecocorico di riccione

 

Buone notizie per i genitori di tutti gli adolescenti italiani: potete addormentarvi sereni. Il Cocoricò ha chiuso, dunque il problema droga è stato estirpato. Niente più notti insonni, niente più ansie in attesa di quel rumore di chiave nella toppa, niente più sms patetici per sapere se va tutto bene. Da oggi i vostri figli sono al sicuro.

 

cocoricococoricò

Potranno drogarsi nel parcheggio del Cocoricò, sulla strada che porta al Cocoricò, nei locali concorrenti del Cocoricò, sul lungomare di Riccione e sulle spiagge di Riccione, ma mai più al Cocoricò, che se ne rimarrà chiuso la bellezza di quattro mesi dopo la morte del povero Lamberto. L’ha deciso il questore di Rimini, Maurizio Improta, il quale adesso dovrebbe essere così gentile da spiegarci il significato di questa chiusura, perché in tanti fatichiamo a capire e non ci droghiamo nemmeno.

cocoricococoricò

 

Dunque. Il sedicenne ha comprato la droga a Città di Castello, poi ha preso un treno da Pinarella di Cervia, a Riccione ha saldato il conto col pusher, prima di entrare in discoteca ha sciolto la droga nell’acqua e se l’è bevuta. Forse ha chiesto un’ulteriore dose di droga nel locale ma comunque ne aveva già assunta una quantità spaventosa ed è morto.

 

cocorico di riccione 7cocorico di riccione 7

Come i moduli per gli Usa: “Mai stato terrorista?”

Vorrei capire quali sarebbero le responsabilità del locale, perché se si vuole ragionare in maniera più ampia sul ruolo di locali e gestori lo si può anche fare, ma nel caso specifico siamo alla follia.

 

È come dire che chiunque possieda una discoteca, un ristorante, un cinema o qualunque locale pubblico debba sapere nel dettaglio cosa ha assunto a casa sua chi entra. E cosa hanno nelle tasche i frequentatori (6000 nel caso del Cocoricò). Magari offrendo ai clienti dei bei moduli tipo quelli che ti danno da compilare in aereo quando si va negli Stati Uniti: “Hai mai fatto parte di associazioni terroristiche?”.

cocorico di riccione 5cocorico di riccione 5

 

Ecco: “Ti sei calato da una a tre pasticche da mezzanotte in poi?”, con la naturale conseguenza che saranno tutti assaliti da un moto d’onestà, metteranno la crocetta sul sì e anziché passare la serata a ballare con Pink is Punk finiranno a pedalare su un risciò.

 

cocorico di riccione 4cocorico di riccione 4

E poi perché dovrebbe chiudere solo il Cocoricò? Chiudiamo anche Città di Castello dove la droga Lamberto l’ha comprata, perché se una discoteca deve sapere cosa succede al suo interno figuriamoci una città (Roma a parte, che lì tanto Marino non s’accorge di nulla senza neanche calarsi gli acidi).

 

Chiudiamo la tratta Pinarella di Cervia-Riccione, che le ferrovie devono sapere cosa accade nei loro treni. Fermiamo la produzione di bottigliette di plastica, che i produttori di bottigliette di plastica devono sapere cosa ci sciolgono dentro i consumatori. Chiudiamo direttamente gli acquedotti in Romagna così i giovani non sapranno più in cosa sciogliere l’ecstasy e torneranno a bere cedrate.

 

Per il resto, in questi quattro mesi di chiusura o il questore di Rimini ha deciso di dichiarare guerra al narcotraffico mondiale – ma secondo voci ufficiose ieri a Bogotà avrebbero dormito tutti tranquilli – oppure non si capisce cosa si risolva chiudendo provvisoriamente una delle mille discoteche d’Italia in cui sì, alcuni giovanissimi si drogano o vanno avendo assunto droghe.

 

cocorico di riccione 3cocorico di riccione 3

Minchiate semplicistiche, paghi uno e prendi due

Ho come la vaga sensazione che anche al Peter Pan o al Byblos, volendo, si trovino valide alternative alle Zigulì. E così in tante altre mega-discoteche d’Italia, dal Muretto di Jesolo al Guendalina nel Salento, all’Amnesia a Milano e così via, in cui non credo si vada per la cerimonia del tè.

 

E non sono mete di pellegrinaggio neanche discoteche di segmento diverso, modello Billionaire, in cui la pasticca ingoiata dal cliente medio magari è quella per la pressione, ma la droga apprezzata dai clienti è la cocaina. E per cortesia, visto che in tema di minchiate semplicistiche in questi giorni pare esserci il 2x1 come in discoteca, finiamola pure con tutta questa manfrina solita che è colpa della società e dello stato e dei valori e del Cocoricò.

 

cocorico di riccione cocorico di riccione

Chi ha voglia di drogarsi non sarà certo scoraggiato dai sigilli sul cancello di una discoteca e continuerà a farlo a casa prima di uscire, nella viuzza dietro alla stazione e nei giardinetti, in quei luoghi delle nostre città che conosciamo tutti perché “lì ci sono gli spacciatori”.

 

Luoghi meno chiassosi del Cocoricò, ma in cui chi cerca lo sballo e l’abbrutimento trova ugualmente quello che cerca, con o senza mojito in mano. E diciamolo: chiunque finga che l’inizio della filiera sia la consolle di un deejay, ha le sinapsi bruciate pure se non s’è mai fumato neanche uno spinello.

 

cocorico 3cocorico 3

Ultimi Dagoreport

jd vance papa francesco bergoglio

PAPA FRANCESCO NON VOLEVA INCONTRARE JD VANCE E HA MANDATO AVANTI PAROLIN – BERGOGLIO HA CAMBIATO IDEA SOLO DOPO L’INCONTRO DEL NUMERO DUE DI TRUMP CON IL SEGRETARIO DI STATO: VANCE SI È MOSTRATO RICETTIVO DI FRONTE AL LUNGO ELENCO DI DOSSIER SU CUI LA CHIESA È AGLI ANTIPODI DELL’AMMINISTRAZIONE AMERICANA, E HA PROMESSO DI COINVOLGERE IL TYCOON. A QUEL PUNTO IL PONTEFICE SI È CONVINTO E HA ACCONSENTITO AL BREVE FACCIA A FACCIA – SUI SOCIAL SI SPRECANO POST E MEME SULLA COINCIDENZA TRA LA VISITA E LA MORTE DEL PAPA: “È SOPRAVVISSUTO A UNA POLMONITE BILATERALE, MA NON È RIUSCITO A SOPRAVVIVERE AL FETORE DELL’AUTORITARISMO TEOCRATICO” – I MEME

jd vance roma giorgia meloni

DAGOREPORT – LA VISITA DEL SUPER CAFONE VANCE A ROMA HA VISTO UN SISTEMA DI SICUREZZA CHE IN CITTÀ NON VENIVA ATTUATO DAI TEMPI DEL RAPIMENTO MORO. MOLTO PIÙ STRINGENTE DI QUANTO È ACCADUTO PER LE VISITE DI BUSH, OBAMA O BIDEN. CON EPISODI AL LIMITE DELLA LEGGE (O OLTRE), COME QUELLO DEGLI ABITANTI DI VIA DELLE TRE MADONNE (ATTACCATA A VILLA TAVERNA, DOVE HA SOGGIORNATO IL BUZZURRO), DOVE VIVONO DA CALTAGIRONE AD ALFANO FINO AD ABETE, LETTERALMENTE “SEQUESTRATI” PER QUATTRO GIORNI – MA PERCHÉ TUTTO QUESTO? FORSE LA SORA “GEORGIA” VOLEVA FAR VEDERE AGLI AMICI AMERICANI QUANTO È TOSTA? AH, SAPERLO...

giovanbattista fazzolari giorgia meloni donald trump emmanuel macron pedro sanz merz tusk ursula von der leyen

SE LA DIPLOMAZIA DEGLI STATI UNITI, DALL’UCRAINA ALL’IRAN, TRUMP L’HA AFFIDATA NELLE MANI DI UN AMICO IMMOBILIARISTA, STEVE WITKOFF, DALL’ALTRA PARTE DELL’OCEANO, MELONI AVEVA GIÀ ANTICIPATO IL CALIGOLA DAZISTA CON LA NOMINA DI FAZZOLARI: L’EX DIRIGENTE DI SECONDA FASCIA DELLA REGIONE LAZIO (2018) CHE GESTISCE A PALAZZO CHIGI SUPERPOTERI MA SEMPRE LONTANO DALLA VANITÀ MEDIATICA. FINO A IERI: RINGALLUZZITO DAL FATTO CHE LA “GABBIANELLA” DI COLLE OPPIO SIA RITORNATA DA WASHINGTON SENZA GLI OCCHI NERI (COME ZELENSKY) E UN DITO AL CULO (COME NETANYAHU), L’EMINENZA NERA DELLA FIAMMA È ARRIVATO A PRENDERE IL POSTO DEL MINISTRO DEGLI ESTERI, L’IMBELLE ANTONIO TAJANI: “IL VERTICE UE-USA POTREBBE TENERSI A ROMA, A MAGGIO, CHE DOVREBBE ESSERE ALLARGATO ANCHE AGLI ALTRI 27 LEADER DEGLI STATI UE’’ – PURTROPPO, UN VERTICE A ROMA CONVINCE DAVVERO POCO FRANCIA, GERMANIA, POLONIA E SPAGNA. PER DI PIÙ L’IDEA CHE SIA LA MELONI, OSSIA LA PIÙ TRUMPIANA DEI LEADER EUROPEI, A GESTIRE L’EVENTO NON LI PERSUADE AFFATTO…

patrizia scurti giorgia meloni giuseppe napoli emilio scalfarotto giovanbattista fazzolari

QUANDO C’È LA FIAMMA, LA COMPETENZA NON SERVE NÉ APPARECCHIA. ET VOILÀ!, CHI SBUCA CONSIGLIERE NEL CDA DI FINCANTIERI? EMILIO SCALFAROTTO! L’EX “GABBIANO” DI COLLE OPPIO VOLATO NEL 2018 A FIUMICINO COME ASSESSORE ALLA GIOVENTÙ, NON VI DIRÀ NULLA. MA DAL 2022 SCALFAROTTO HA FATTO IL BOTTO, DIVENTANDO CAPO SEGRETERIA DI FAZZOLARI. “È L’UNICO DI CUI SI FIDA” NELLA GESTIONE DI DOSSIER E NOMINE IL DOMINUS DI PALAZZO CHIGI CHE RISOLVE (“ME LA VEDO IO!”) PROBLEMI E INSIDIE DELLA DUCETTA - IL POTERE ALLA FIAMMA SI TIENE TUTTO IN FAMIGLIA: OLTRE A SCALFAROTTO, LAVORA PER FAZZO COME SEGRETARIA PARTICOLARE, LA NIPOTE DI PATRIZIA SCURTI, MENTRE IL MARITO DELLA POTENTISSIMA SEGRETARIA-OMBRA, GIUSEPPE NAPOLI, È UN AGENTE AISI CHE PRESIEDE ALLA SCORTA DELLA PREMIER…

francesco milleri andrea orcel carlo messina nagel donnet generali caltagirone

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DEL PIÙ GRANDE RISIKO BANCARIO D’ITALIA? L’ASSEMBLEA DI GENERALI DEL 24 APRILE È SOLO LA PRIMA BATTAGLIA. LA GUERRA AVRÀ INIZIO DA MAGGIO, QUANDO SCENDERANNO IN CAMPO I CAVALIERI BIANCHI MENEGHINI - RIUSCIRANNO UNICREDIT E BANCA INTESA A SBARRARE IL PASSO ALLA SCALATA DI MEDIOBANCA-GENERALI DA PARTE DELL’”USURPATORE ROMANO” CALTAGIRONE IN SELLA AL CAVALLO DI TROIA DEI PASCHI DI SIENA (SCUDERIA PALAZZO CHIGI)? - QUALI MOSSE FARÀ INTESA PER ARGINARE IL DINAMISMO ACCHIAPPATUTTO DI UNICREDIT? LA “BANCA DI SISTEMA” SI METTERÀ DI TRAVERSO A UN’OPERAZIONE BENEDETTA DAL GOVERNO MELONI? O, MAGARI, MESSINA TROVERÀ UN ACCORDO CON CALTARICCONE? (INTESA HA PRIMA SPINTO ASSOGESTIONI A PRESENTARE UNA LISTA PER IL CDA GENERALI, POI HA PRESTATO 500 MILIONI A CALTAGIRONE…)

donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - LA DUCETTA IN VERSIONE COMBAT, DIMENTICATELA: LA GIORGIA CHE VOLERA' DOMANI A WASHINGTON E' UNA PREMIER IMPAURITA, INTENTA A PARARSI IL SEDERINO PIGOLANDO DI ''INSIDIE'' E "MOMENTI DIFFICILI" - IL SOGNO DI FAR IL SUO INGRESSO ALLA CASA BIANCA COME PONTIERE TRA USA-UE SI E' TRASFORMATO IN UN INCUBO IL 2 APRILE QUANDO IL CALIGOLA AMERICANO HA MOSTRATO IL TABELLONE DEI DAZI GLOBALI - PRIMA DELLE TARIFFE, IL VIAGGIO AVEVA UN SENSO, MA ORA CHE PUÒ OTTENERE DA UN MEGALOMANE IN PIENO DECLINO COGNITIVO? DALL’UCRAINA ALLE SPESE PER LA DIFESA DELLA NATO, DA PUTIN ALLA CINA, I CONFLITTI TRA EUROPA E STATI UNITI SONO TALMENTE ENORMI CHE IL CAMALEONTISMO DI MELONI E' DIVENTATO OGGI INSOSTENIBILE (ANCHE PERCHE' IL DAZISMO VA A SVUOTARE LE TASCHE ANCHE DEI SUOI ELETTORI) - L'INCONTRO CON TRUMP E' UN'INCOGNITA 1-2-X, DOVE PUO' SUCCEDERE TUTTO: PUO' TORNARE CON UN PUGNO DI MOSCHE IN MANO, OPPURE LEGNATA COME ZELENSKY O MAGARI  RICOPERTA DI BACI E LODI...