rosario livatino

REDDITO DI CRIMINALITÀ - GIANMARCO AVARELLO, ESECUTORE MATERIALE DELL’OMICIDIO DEL GIUDICE ROSARIO LIVATINO, PERCEPIVA IL REDDITO DI CITTADINANZA - FACCI: “GIÀ CONOSCEVAMO LA QUANTITÀ DI TRUFFATORI, FANCAZZISTI, DELINQUENTI PROFESSIONISTI E MAFIOSI RICOMPENSATI DAL GOVERNO PIÙ IPER-STATALISTA DELLA STORIA ITALIANA, MA L' IDEA CHE FOSSE PAGATO ANCHE CHI HA AMMAZZATO UN PEZZO DI STATO RAPPRESENTA L'EVEREST DELL'ORRORE ASSISTENZIALISTA”

Filippo Facci per “Libero quotidiano”

 

omicidio rosario livatino

Era noto che tra i percettori del reddito di cittadinanza ci fossero anche parecchi mafiosi, ma nessuno pensava che potesse esserci anche l' esecutore materiale dell' omicidio del giudice Rosario Livatino: nessuno, cioè, pensava che lo Stato potesse retribuire chi ha ammazzato un pezzo di Stato, un assassino che si è beccato sette ergastoli.

 

Invece, a comporre gran parte della «società parassita di massa» (Luca Ricolfi) c' erano e ci sono anche criminali come questo oltre a galeotti già condannati per associazione mafiosa, traffico di droga, furto e altri reati comuni.

 

rosario livatino

L' ha scoperto la Guardia di Finanza mandata da due magistrati di Agrigento che hanno sequestrato anche otto «card» usate per fruire del reddito, da aggiungersi ad altre undici sequestrate nei giorni scorsi.

 

Il danno accertato supera i centomila euro (per ora) e appunto già conoscevamo la quantità di truffatori, fancazzisti, delinquenti professionisti e mafiosi in senso generico (anche 'ndranghetisti e camorristi) ricompensati dal governo più iper-statalista della storia italiana, ma l' idea che fosse smaccatamente pagato anche il killer di Rosario Livatino, forse, rappresenta l' Everest dell' orrore assistenzialista in assoluto.

 

Memorandum: Rosario Livatino era un giudice cattolico che nel settembre 1990 fu trucidato dalla Stidda (una cosca che si opponeva a Cosa Nostra) dopo il suo impegno come sostituto procuratore e poi come giudice dalle sentenze durissime contro i mafiosi;

 

giuseppe conte e luigi di maio con la card per il reddito di cittadinanza

lo chiamano ancor oggi «giudice ragazzino» per un errore forse doloso: ossia per l' espressione «giudici ragazzini» usata dal Capo dello Stato Francesco Cossiga nel 1991 (ma non riferita a Livatino, come Cossiga poi scrisse in una lettera indirizzata a un quotidiano e ai genitori del giudice, definito «eroe o santo») e poi riportata nel libro "Il giudice ragazzino" scritto da Nando Dalla Chiesa, che in chiusura riprendeva proprio le parole di Cossiga: «Non è possibile che si creda che un ragazzino, solo perché ha fatto il concorso di diritto romano, sia in grado di condurre indagini complesse contro la mafia e il traffico di droga».

 

PROCESSO DIOCESANO

omicidio rosario livatino sul corriere della sera

Cossiga scrisse «eroe o santo», ma quest' ultima non è un' espressione figurata: nel 1993 il vescovo di Agrigento cominciò a raccogliere testimonianze per un' eventuale causa di beatificazione che otto anni dopo portò all' avvio del processo diocesano, aperto nel settembre 2011 e chiuso nel settembre 2018 con l' invio a Roma di una raccolta di testimonianze composta da circa 4000 pagine, e che è ancor oggi sotto l' esame della Congregazione.

 

Non che c' importi molto di queste cose, ma si potrà sempre dire - per le statistiche - che nel 2020 il Governo retribuiva anche chi ammazzava i giudici e i santi (categorie spesso a torto accomunate).

 

rosario livatino 1

Le statistiche e i numeri presunti (ma sul Covid-19) del resto sono la sola essenza della comunicazione a opera del governo medesimo: ma le cifre complessive erogate per la voragine del reddito di cittadinanza sono note molto parzialmente.

 

Il rapporto annuale dell' Inps permette di sapere che all' 8 settembre scorso 2020 i nuclei familiari che lo ricevono i sono 1,304 milioni (per un totale di 3,1 milioni di persone) che sono il 5,2 per cento dei residenti in Italia.

 

reddito di cittadinanza

Sappiamo che l' erario ha sborsato circa 3,8 miliardi solo nel 2019 (l' avvio è stato nel marzo di quell' anno) ma poi il lockdown ha favorito non solo i problemi familiari, ma ha anche regalato tempo e disponibilità che si sono tradotte in domande a pioggia, esplose in pieno lockdown (a marzo 2020 ci fu un + 16 per cento di domande) col risultato progressivo che porta a staccare assegni, oggi, per oltre tre milioni di persone: e i dati Inps sono di agosto.

 

LAVORO IN NERO

mafiosi con il reddito di cittadinanza

Dopodiché «pochissimi beneficiari hanno fin qui trovato lavoro», ha scritto lavoce.info, e «alcuni potrebbero scegliere di non lavorare - o farlo in nero - per non perdere il sussidio», inoltre «sembra che su circa 3 milioni di beneficiari, il 50 per cento non sia povero».

 

Il Fatto Quotidiano titolava però il 12 novembre scorso: «Reddito, altro che divanisti. Al lavoro in più di 350mila». Sono solo un decimo del totale, ma il Fatto esulta. In questo totale risultavano fannulloni e criminali, come alcuni giornali hanno scritto per tutta l' estate: ma il Fatto esulta.

 

E scrive: «Resterà deluso chi pensa che i fannulloni dimorino prevalentemente nel Mezzogiorno: in Campania hanno trovato un posto in 61mila, in Sicilia 54mila, in Puglia 37mila».

auto del giudice rosario livatino

 

Nell' articolo però mancavano i beneficiari del reddito di cittadinanza divisi per Regione, ma li elenchiamo noi: Campania 245.017, Sicilia 214.885, Lazio e Puglia circa 108mila famiglie ciascuna, ripetiamo: sono dati di cinque mesi fa. La provincia con più nuclei percettori: Napoli (151.186) seguita da Roma e Palermo.

 

omicidio di rosario livatino

Chi l' avrebbe mai detto. Certo non sono tutti manigoldi o truffatori o detenuti: ci saranno senz' altro anche sacche di frustrati, vecchi poveri, nuovi poveri, immigrati, posapiano e persino qualche bisognoso. Non sono però disponibili dati ufficiali sui percettori mafiosi, ex terroristi, lavoratori in nero, boss vari, nababbi finti indigenti, assassini e genericamente detenuti in carcere.

luigi di maio giuseppe conte e la card per il reddito di cittadinanzaluigi di maio e la card per il reddito di cittadinanza 4

Ultimi Dagoreport

ursula von der leyen giorgia meloni elon musk donald trump

DAGOREPORT – IL CAMALEONTISMO DELLA DUCETTA FUNZIONA IN CASA MA NON PAGA QUANDO METTE I BOCCOLI FUORI DAI CONFINI NAZIONALI - MELONI PRIMA SI VANTAVA DELL’AMICIZIA CON MUSK E STROPPA E DELLA “SPECIAL RELATIONSHIP” CON TRUMP, ORA È COSTRETTA A TACERE E A NASCONDERSI PER NON PASSARE COME "AMICA DEL GIAGUARO" AGLI OCCHI DELL'UE. E, OBTORTO COLLO, E' COSTRETTA A LASCIARE A STARMER E MACRON IL RUOLO DI PUNTO DI RIFERIMENTO DELL'EUROPA MENTRE SALVINI VESTE I PANNI DEL PRIMO TRUMPIANO D’ITALIA, L'EQUILIBRISMO ZIGZAGANTE DELLA GIORGIA DEI DUE MONDI VIENE DESTABILIZZATO ANCOR DI PIU' DAL POSIZIONAMENTO ANTI-TRUMP DEL PROSSIMO CANCELLIERE TEDESCO MERZ CHE FA SCOPA COL POLACCO TUSK, E LEI RISCHIA DI RITROVARSI INTRUPPATA CON IL FILO-PUTINIANO ORBAN - IL COLPO AL CERCHIO E ALLA BOTTE DEL CASO STARLINK-EUTELSAT...

elly schlein luigi zanda romano prodi - stefano bonaccini goffredo bettini dario franceschini

DAGOREPORT – PD, UN PARTITO FINITO A GAMBE ALL'ARIA: LA LINEA ANTI-EUROPEISTA DI SCHLEIN SULL’UCRAINA (NO RIARMO) SPACCA LA DIREZIONE DEM ED ELETTORI - SOLO LA VECCHIA GUARDIA DI ZANDA E PRODI PROVANO A IMPEDIRE A ELLY DI DISTRUGGERE IL PARTITO – LA GIRAVOLTA DI BONACCINI, CHE SI È ALLINEATO ALLA SEGRETARIA MULTIGENDER, FA IMBUFALIRE I RIFORMISTI CHE VANNO A CACCIA DI ALTRI LEADER (GENTILONI? ALFIERI?) – FRANCESCHINI E BETTINI, DOPO LE CRITICHE A ELLY, LA SOSTENGONO IN CHIAVE ANTI-URSULA - RISULTATO? UN PARTITO ONDIVAGO, INDECISO E IMBELLE PORTATO A SPASSO DAL PACIFISTA CONTE E DAL TUMPUTINIANO SALVINI CHE COME ALTERNATIVA AL GOVERNO FA RIDERE I POLLI…

ursula von der leyen elisabetta belloni

FLASH – URSULA VON DER LEYEN HA STRETTO UN RAPPORTO DI FERRO CON LA SUA CONSIGLIERA DIPLOMATICA, ELISABETTA BELLONI – SILURATA DA PALAZZO CHIGI, “NOSTRA SIGNORA ITALIA” (GRILLO DIXIT) HA ACCOMPAGNATO LA PRESIDENTE DELLA COMMISSIONE EUROPEA NEL SUO VIAGGIO IN INDIA, SI È CIRCONDATA DI UN PICCOLO STAFF CHE INCLUDE GLI AMBASCIATORI MICHELE BAIANO E ANDREA BIAGINI – URSULA, PER FRONTEGGIARE L’URAGANO TRUMP, HA APPIANATO LE TENSIONI CON IL NEO-CANCELLIERE TEDESCO, FRIEDRICH MERZ (LEI ERA LA COCCA DELLA MERKEL, LUI IL SUO PIÙ ACERRIMO RIVALE). PACE FATTA ANCHE CON LA NEMESI, MANFRED WEBER…

emmanuel macron donald trump keir starmer xi jinping elon musk

DAGOREPORT – COME MAI LA GRAN BRETAGNA, PAESE STORICAMENTE GEMELLATO CON GLI STATI UNITI, SI E' RIAVVICINATA DI COLPO ALL'EUROPA, DIMENTICANDO LA BREXIT? DIETRO LA SORPRENDENTE SVOLTA DI KEIR STARMER CI SONO STATI VARI INCONTRI TRA I GRANDI BANCHIERI ANGLO-AMERICANI SPAVENTATI DAL CAOS ECONOMICO CREATO DAI DAZI DI TRUMP E DALLE CRIPTOVALUTE DI MUSK - DI QUI, SONO PARTITE LE PRESSIONI DEL CAPITALISMO FINANZIARIO SU KEIR STARMER PER UNA SVOLTA EUROPEISTA SULL'ASSE PARIGI-LONDRA CHE OPPONGA STABILITÀ E RAGIONEVOLEZZA ALLE MATTANE DELLA CASA BIANCA – ANCHE LA CINA, CHE HA RIPESCATO I VECCHI CAPITALISTI COME IL FONDATORE DI ALIBABA JACK MA, SI STA PREPARANDO A RISPONDERE ALLA DESTABILIZZAZIONE TRUMPIANA (XI JINPING HA NELLA FONDINA UN'ARMA MICIDIALE: 759 MILIARDI DI TITOLI DEL DEBITO USA. UNA VOLTA BUTTATI SUL MERCATO, SALTEREBBE IN ARIA TUTTO...)

volodymyr zelensky donald trump vladimir putin

DAGOREPORT - ZELENSKY? VATTELA PIJA ‘NDER KURSK! LA CONTROFFENSIVA RUSSA NELLA REGIONE OCCUPATA DAGLI UCRAINI È IL FRUTTO DELLO STOP AMERICANO ALLA CONDIVISIONE DELL’INTELLIGENCE CON KIEV: SENZA L’OCCHIO DELLO ZIO SAM, LE TRUPPE DI ZELENSKY NON RESISTONO – IL TYCOON GODE: I SUCCESSI SUL CAMPO DI PUTIN SONO UN’ARMA DI PRESSIONE FORMIDABILE SU ZELENSKY. MESSO SPALLE AL MURO, L’EX COMICO SARÀ COSTRETTO A INGOIARE LE CONDIZIONI CHE SARANNO IMPOSTE DA USA E RUSSIA A RIAD…

turicchi, giorgetti, sala

FLASH! - IL DILEMMA DI GIORGETTI: IL CAPO DELLE PARTECIPATE DEL TESORO E SUO FEDELISSIMO, MARCELLO SALA, NON HA INTENZIONE DI TRASLOCARE ALLA PRESIDENZA DI NEXI PER FARE POSTO AD ANTONINO TURICCHI, CHE VANTA PERO’ UN ‘’CREDITO’’ NEI CONFRONTI DEL MINISTRO DEL MEF PER AVER CONDOTTO IN PORTO LE TRATTATIVE ITA-LUFTANSA. MA ALLA PRESIDENZA DI ITA, INVECE DI TURICCHI, MELONI & C. HANNO IMPOSTO SANDRO PAPPALARDO, UN PILOTA PENSIONATO LEGATO AL CLAN SICULO DI MUSUMECI – ORA GIORGETTI SPERA CHE VENGA APPLICATA LA LEGGE CHE VIETA AI PENSIONATI DI STATO DI RICOPRIRE INCARICHI RETRIBUITI)…