lo zoo di 105

MA ALLORA NON C'ERA BISOGNO DEL DDL ZAN: GLI INSULTI ALLA COMUNITA' LGBTQ+ VENGONO GIÀ PUNITI E SANZIONATI – L’AGCOM HA MULTATO PER 125MILA EURO “LO ZOO DI 105” PER AVER USATO “ESPRESSIONI VOLGARI E DENIGRATORIE CONTRO DONNE E OMOSESSUALI” – IL PROGRAMMA SI DIFENDE DICENDO CHE LO SHOW È “UN ESEMPIO  DI COMICITÀ GROSSOLANA IMPERNIATA SULL’USO IPERBOLICO DI ESPRESSIONI GREZZE”, MA PER IL GARANTE L’UMORISMO SAREBBE “UN'AGGRAVANTE CHE CONTRIBUISCE A CREARE ACCETTAZIONE E CONSENSO SOCIALE INTORNO AL LINGUAGGIO D'ODIO”

omofobia

1. L'ONDA (CORTA) DELL'OMOFOBIA

Dal “Giornale”

 

L'omofobia è un'azione spregevole, specie se tracima nell'odio, verbale e fisico. Ma il ddl Zan saltato ieri per l'azzardo parlamentare di Enrico Letta si proponeva di colmare un vuoto legislativo. Niente di più falso. 

 

Già oggi gli insulti al mondo Lgbtq+ vengono puniti e sanzionati. Ieri il Garante delle Comunicazioni comunicava la multa da 125mila euro a Radio 105 per lo show Lo Zoo di 105, accusato di aver usato nel corso della trasmissione «espressioni volgari e denigratorie rivolte in particolar modo contro donne e omosessuali» in almeno due puntate (e nonostante una diffida) andate in onda alla fine del 2020. Insulti di matrice omofoba - dice il Garante - pronunciate «in maniera continuativa e morbosa» assieme a «allusioni sessuali e messaggi di intolleranza». 

lo zoo di 105

 

A nulla è valsa la difesa di Radio 105 («erano solo battute») perché secondo il Garante l'umorismo sarebbe «un'aggravante che contribuisce a creare accettazione e consenso sociale intorno al linguaggio d'odio». Va bene non scherzare sull'omofobia. Ma a ddl Zan vigente per gli ironici conduttori sarebbe scattata una denuncia penale.

 

 

2. L’AGCOM MULTA LO “ZOO DI 105”

Da www.corriere.it  

 

lo zoo di 105

Ogni giorno, un milione di persone non si perde le due ore con Marco Mazzoli e il suo “Zoo di 105”. Il programma radiofonico — oltre ad essere il più seguito — è anche quello con il risaputo record di parolacce pronunciate: un linguaggio irriverente che è anche il tratto distintivo della trasmissione che ha debuttato nel 1999. 

 

Ma tra i fan dello show non c’è l’Agcom: l’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni ha messo infatti sotto la lente d’ingrandimento in particolare due puntate della trasmissione, quella del 26 ottobre e dell’11 dicembre 2020, riscontrando violazioni «di elevata entità» alle regole del Testo unico della radiotelevisione, oltre a 247 parolacce in quattro ore on air.

lo zoo di 105

 

La sanzione

Per questo, la società a cui fa capo Radio 105 dovrà pagare una sanzione di 125mila euro quale risarcimento per quelle frasi che «risultano idonee a nuocere allo sviluppo fisico, psichico o morale dei minori e a turbare, pregiudicare, danneggiare i delicati complessi processi di apprendimento dell’esperienza e di discernimento tra valori diversi o opposti, nei quali si sostanziano lo svolgimento e la formazione delle loro personalità».

 

La replica

lo zoo di 105

L’accusa non è rimasta nel vuoto. Dalla radio hanno fatto sapere che lo show è solo «un esempio non isolato di comicità grossolana imperniata sull’uso iperbolico di espressioni grezze, capaci di suscitare il riso». Niente di nuovo, insomma, secondo il network. 

 

Ma questa tesi non ha convinto l’Agcom: «L’accettazione di tale tesi, assolutamente soggettiva, giustificherebbe in ogni caso la diffusione di parolacce, turpiloquio, offese alla dignità della persona, messaggi di intolleranza e lessico omofobico». Non è la prima volta che la trasmissione attraversa dei guai: nel 2010 era già stata sospesa e multata, sempre per la troppa volgarità e le parolacce in diretta. 

 

' OMOFOBIA, LA TRANSFOBIA E LA BIFOBIA

Allora la decisione era stata presa dal Garante dell’Editoria e Mazzoli aveva replicato così: «Sono tra lo sconvolto e l’incredulo. Ci hanno sospeso e multato perché diciamo parolacce? Sono dieci anni che le diciamo e il Garante se ne accorge solo adesso? Non è lo Zoo che insegna le volgarità alla gente, ma è semplicemente lo specchio della nostra società. Lo Zoo parla come il popolo, pensa e dice quello che il cittadino vorrebbe gridare in faccia a chi ci governa».

 

Ultimi Dagoreport

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…

italo bocchino maria rosaria boccia gennaro sangiuliano

DAGOREPORT - MARIA ROSARIA BOCCIA COLPISCE ANCORA: L'EX AMANTE DI SANGIULIANO INFIERISCE SU "GENNY DELON" E PRESENTA LE PROVE CHE SBUGIARDANO LA VERSIONE DELL'EX MINISTRO - IL FOTOMONTAGGIO DI SANGIULIANO INCINTO NON ERA UN "PIZZINO" SULLA PRESUNTA GRAVIDANZA DELLA BOCCIA: ERA UN MEME CHE CIRCOLAVA DA TEMPO SU INTERNET (E NON È STATO MESSO IN GIRO DALLA BIONDA POMPEIANA) - E LA TORTA CON LA PRESUNTA ALLUSIONE AL BIMBO MAI NATO? MACCHE', ERA IL DOLCE DI COMPLEANNO DELL'AMICA MARIA PIA LA MALFA - VIDEO: QUANDO ITALO BOCCHINO A "PIAZZAPULITA" DIFENDEVA L'AMICO GENNY, CHE GLI SUGGERIVA TUTTO VIA CHAT IN DIRETTA...

meloni trump

DAGOREPORT - NON SAPPIAMO SE IL BLITZ VOLANTE TRA LE BRACCIA DI TRUMP SARÀ UNA SCONFITTA O UN TRIONFO PER GIORGIA MELONI - QUEL CHE È CERTO È CHE DOPO TALE MISSIONE, POCO ISTITUZIONALE E DEL TUTTO IRRITUALE, LA DUCETTA È DIVENUTA AGLI OCCHI DI BRUXELLES LA CHEERLEADER DEL TRUMPISMO, L’APRIPISTA DELLA TECNODESTRA DI MUSK. ALTRO CHE MEDIATRICE TRA WASHINGTON E L’UE - LA GIORGIA CAMALEONTE, SVANITI I BACINI DI BIDEN, DI FRONTE ALL'IMPREVEDIBILITÀ DEL ''TRUMPISMO MUSK-ALZONE'', È STATA COLTA DAL PANICO. E HA FATTO IL PASSO PIÙ LUNGO DELLA GAMBOTTA VOLANDO IN FLORIDA, GRAZIE ALL'AMICO MUSK - E PER LA SERIE “CIO' CHE SI OTTIENE, SI PAGA”, IL “TESLA DI MINCHIA” HA SUBITO PRESENTATO ALLA REGINETTA DI COATTONIA LA PARCELLA DA 1,5 MILIARDI DI DOLLARI DELLA SUA SPACE X …

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - A CHE PUNTO È LA NOTTE DI CECILIA SALA? BUIO FITTO, PURTROPPO. I TEMPI PER LA LIBERAZIONE DELLA GIORNALISTA ITALIANA NON SOLO SI ALLUNGANO MA SI INGARBUGLIANO, E LA FORZATURA DEL BLITZ TRANSOCEANICO DI GIORGIA MELONI RISCHIA DI PEGGIORARE LE COSE – IL CASO, SI SA, È LEGATO ALL’ARRESTO DELL’INGEGNERE-SPIONE IRANIANO MOHAMMAD ABEDINI, DI CUI GLI AMERICANI CHIEDONO L’ESTRADIZIONE. L’ITALIA POTREBBE RIFIUTARSI E LA PREMIER NE AVREBBE PARLATO CON TRUMP. A CHE TITOLO, VISTO CHE IL TYCOON NON È ANCORA PRESIDENTE, SUGLI ESTRADATI DECIDE LA MAGISTRATURA E LA “TRATTATIVA” È IN MANO AGLI 007?

elisabetta belloni cecilia sala donald trump joe biden elon musk giorgia meloni

DAGOREPORT – IL 2025 HA PORTATO A GIORGIA MELONI UNA BEFANA ZEPPA DI ROGNE E FALLIMENTI – L’IRRITUALE E GROTTESCO BLITZ TRANSOCEANICO PER SONDARE LA REAZIONE DI TRUMP A UN  RIFIUTO ALL’ESTRADIZIONE NEGLI USA DELL’IRANIANO-SPIONE, SENZA CHIEDERSI SE TALE INCONTRO AVREBBE FATTO GIRARE I CABASISI A BIDEN, FINO AL 20 GENNAIO PRESIDENTE IN CARICA DEGLI STATI UNITI. DI PIÙ: ‘’SLEEPY JOE’’ IL 9 GENNAIO SBARCHERÀ A ROMA PER INCONTRARE IL SANTO PADRE E POI LA DUCETTA. VABBÈ CHE È RIMBAM-BIDEN PERÒ, DI FRONTE A UN TALE SGARBO ISTITUZIONALE, “FUCK YOU!” SARÀ CAPACE ANCORA DI SPARARLO - ECCOLA LA STATISTA DELLA GARBATELLA COSTRETTA A SMENTIRE L’INDISCREZIONE DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO DI EURO CON SPACEX DI MUSK – NON È FINITA: TRA CAPO E COLLO, ARRIVANO LE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI DA CAPA DEI SERVIZI SEGRETI, DECISIONE PRESA DOPO UN DIVERBIO CON MANTOVANO, NATO ATTORNO ALLA VICENDA DI CECILIA SALA…

cecilia sala donald trump elon musk ursula von der leyen giorgia meloni

DAGOREPORT - DAVVERO MELONI SI È SOBBARCATA 20 ORE DI VIAGGIO PER UNA CENETTA CON TRUMP, CON BLOOMBERG CHE SPARA LA NOTIZIA DI UN CONTRATTO DA UN MILIARDO E MEZZO CON “SPACE-X” DEL CARO AMICO ELON MUSK (ASSENTE)? NON SARÀ CHE L’INDISCREZIONE È STATA RESA PUBBLICA PER STENDERE UN VELO PIETOSO SUL FALLIMENTO DELLA DUCETTA SULLA QUESTIONE PRINCIPALE DELLA TRASVOLATA, IL CASO ABEDINI-SALA? - TRUMP, UNA VOLTA PRESIDENTE, ACCETTERÀ LA MANCATA ESTRADIZIONE DELLA ''SPIA'' IRANIANA? COSA CHIEDERÀ IN CAMBIO ALL’ITALIA? – DI SICURO I LEADER DI FRANCIA, GERMANIA, SPAGNA, POLONIA, URSULA COMPRESA, NON AVRANNO PER NULLA GRADITO LE PAROLE DI TRUMP: “GIORGIA HA PRESO D’ASSALTO L’EUROPA” - VIDEO