HARRY VINCE UNA BATTAGLIA CONTRO I TABLOID. MA LA GUERRA È ANCORA LUNGA – L’ALTA CORTE DI LONDRA HA RICONOSCIUTO CHE LA PRIVACY DEL PRINCIPE È STATA VIOLATA DAL GRUPPO EDITORIALE DEL “DAILY MIRROR”, CHE HA USATO METODI ILLEGALI, INCLUSE LE INTERCETTAZIONI TELEFONICHE, PER SCRIVERE GLI ARTICOLI SUI REALI – IL DUCA DI SUSSEX AVEVA CHIESTO 320MILA STERLINE, MA IL GIUDICE GLI HA ACCORDATO UNA COMPENSAZIONE DI 140MILA E…
Estratto dell'articolo di Luigi Ippolito per www.corriere.it
Vittoria in tribunale per il principe Harry nella sua crociata contro i giornali: l’Alta Corte di Londra ha riconosciuto che la privacy del figlio di Carlo e Diana è stata violata sistematicamente dal gruppo editoriale del Daily Mirror, che aveva usato metodi illegali, incluse le intercettazioni telefoniche, per costruire articoli attorno ai reali.
L’Alta Corte di Londra era chiamata a decidere su 33 articoli: in 15 casi il giudice ha dato ragione a Harry, accordandogli una compensazione di 140 mila sterline (circa 160 mila euro), meno delle 320 mila chieste dal principe. Ma qui non si tratta di soldi, bensì di principi: e Harry ha visto riconosciuto in un tribunale il fatto che la sua vita privata era stata passata al setaccio in maniera illegale, da quando era uno studente ai suoi rapporti con il fratello William fino ai dettagli dei suoi primi flirt.
[…] adesso la sentenza sul caso Harry potrebbe dare il via a tutta una serie di altre cause.
[…] Nel dibattimento di giugno la difesa aveva cercato di inchiodare Harry ai dettagli, mentre lui ripeteva generiche accuse ai giornali per l’effetto nefasto avuto su di lui: alla fine però il giudice ha ritenuto che ci fossero prove sufficienti di «ampie intercettazioni telefoniche», pratiche verso le quali i massimi dirigenti del gruppo Mirror avevano chiuso un occhio.
principe harry contro i giornali
Il principe è stato da sempre ossessionato dalla stampa, cui imputa la responsabilità della morte di sua madre Diana, la persecuzione di sua moglie Meghan e la distruzione della sua salute mentale: e per questo ha definito «il lavoro della sua vita» quello di «cambiare il panorama dei media britannici».
Ma più che un lavoro, è una crociata: Harry ha citato in giudizio, in cause separate, tutti i principali tabloid britannici, dal Mail al Sun al Mirror, e in tribunale ha ammesso di provare una «lunga ostilità» verso la stampa. La battaglia è solo all’inizio.
meghan markle e il principe harry a new york 7meghan markle principe harry
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