L'ASSE TRA PUTIN E CICCIO-KIM ORA SPAVENTA L’AMERICA – IL PENTAGONO PRENDE MOLTO SUL SERIO LE VOCI SECONDO CUI IL DITTATORE NORDCOREANO VUOLE INVIARE MILITARI IN UCRAINA PER AIUTARE L’AMICO PUTIN NEL GESTIRE LE ARMI FORNITE DA PYONGYANG: “SONO CERTAMENTE UN QUALCOSA A CUI PRESTARE ATTENZIONE” – NON SI TRATTEREBBE DI TRUPPE DA COMBATTIMENTO, MA DI MEMBRI DELL’APPARATO LOGISTICO...
Estratto dell’articolo di Paolo Mastrolilli per “la Repubblica”
«Se fossi un ufficiale incaricato della gestione della forze armate nord coreane, ci penserei due volte a mandare le mie truppe a servire come carne da cannone nella guerra illegale contro l’Ucraina». Detto questo, il portavoce del Pentagono Pat Ryder ha aggiunto che le voci arrivate da Seul sull’intenzione di Kim Jong- un di inviare i propri genieri ad aiutare l’amico Putin per gestire le sue armi, «sono certamente un qualcosa a cui prestare attenzione».
Primo, perché è già successo con Cuba, che in cambio di un attraente salario mensile di oltre 2.000 dollari, ha spedito diverse centinaia di mercenari a farsi uccidere per soddisfare le ambizioni imperiali del Cremlino.
Secondo, perché oltre allo sfruttamento della povertà altrui per ricostituire le proprie forze decimate, l’apertura di Pyongyang conferma come Mosca e Pechino stiano cercando di costruire una nuova alleanza politica e militare allo scopo di minare quella occidentale.
Quando nei giorni scorsi Vladimir Putin ha visitato Kim Jong Un a Pyongyang, i due leader hanno firmato un accordo di reciproca collaborazione militare, che include anche la possibilità di inviare truppe qualora uno dei due alleati venisse invaso sul suo territorio da una potenza straniera. […]
[…] Mosca fatica a produrre abbastanza armi per le migliaia di soldati che obbliga a combattere, andando a prenderli in larga parte nelle regioni più dimenticate della Siberia.
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La televisione sudcoreana Chosun ha rivelato però ieri che Kim ha già deciso di varcare questa soglia, inviando i suoi genieri nei territori ucraini occupati dalla Russia, per aiutare Mosca con la gestione delle armi che saranno fornite dalla Corea del Nord al Cremlino. Non si tratterebbe dunque di truppe da combattimento, ma di membri dell’apparato logistico, che però svolgerebbero compiti importanti per la prosecuzione del conflitto e libererebbero diversi soldati russi, che perciò potrebbero essere schierati al fronte per rimpiazzare i caduti.
Nella conferenza stampa di ieri Ryder ha detto che questi militari inviati da Pyongyang, qualunque sia la scusa usata per giustificare il loro schieramento, farebbero la fine della carne da cannone. A Putin non importa della sorte dei suoi connazionali, figuriamoci di quella di un gruppo di mercenari stranieri. […]
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Il possibile invio di soldati nordcoreani in Ucraina preoccupa Washington per il suo impatto militare, perché nelle condizioni attuali del conflitto tutto aiuta ad andare avanti. Ancora più problematica, però, è la volontà manifestata da Pyongyang e L’Avana di unirsi alla coalizione guidata da Russia e Cina, anche al prezzo di perdere soldati ed esporsi al rischio di una guerra mondiale.
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