mappe pregiudizio

IL GIORNO DEL PRE-GIUDIZIO - ECCO L’ATLANTE DEI PREGIUDIZI DISEGNATO DA UN VIGNETTISTA BULGARO CHE IRONIZZA SU COSA PENSA OGNI PAESE DEL RESTO DEL MONDO - PER GLI ITALIANI? I ROMENI TUTTI LADRI, I TURCHI SONO DANZATORI DEL VENTRI E I TEDESCHI MANIACI DELLA PRECISIONE

Gabriele Romagnoli per “la Repubblica"

 

europa vista dall italiaeuropa vista dall italia

Anni fa, sul golfo di Aqaba, nella penisola del Sinai, due ragazzi stavano pescando pigramente, chiacchierando nella lingua comune. Uno era del posto, l'altro ci era venuto in vacanza. Quello indigeno conosceva ben poco del mondo al quale si era di recente affacciato.

 

Notando un accento nel compagno di passatempo domandò: «Ma tu di dove sei?». L' altro rispose: «Israele». Il primo lo guardò sorpreso: aveva due occhi, un naso, una bocca, parlava e pensava come lui. Poi prese un arpione e glielo conficcò nel petto, prima di allontanarsi lentamente verso il deserto.

 

Nel farlo continuava a rimuginare non tanto sull' atto compiuto quanto sulla stranezza per cui quel ragazzo proveniente da quel che definivano "entità sionista" non avesse caratteristiche disumane come aveva creduto. Di certo le aveva occultate e ora si sarebbero rivelate, deve aver pensato. Gli altri sono spesso diversi da come ce li eravamo immaginati: la sorpresa più grande è che spesso non sono affatto diversi da noi. Ce ne eravamo lasciati convincere. Se così non era, sai che delusione.

 

europa vista dal vaticanoeuropa vista dal vaticano

Il momento critico per l' esistenza di un pregiudizio è quando si ritorce e scopriamo che si applica anche a noi stessi. Per dire, parlo un inglese imperfetto e ho la voce profonda. In America mi domandano se sia russo. Rispondo: no, italiano. Replicano: ma dai, così alto? Non sono bastati Belinelli, Bargnani e Gallinari a convincere che esistano italiani sopra il metro e sessanta. Quasi un secolo dopo siamo ancora al titolo dedicato dal Miami Herald a Giuseppe Zangara, l' emigrato che sparò al neoeletto presidente Franklin Delano Roosevelt, descritto come uno gnomo di pelle scura e carattere violento, in poche parole e a tutta pagina: "Tipico della sua razza". Ma si sa: "gli americani sono rozzi".

 

asia vista dagli usaasia vista dagli usa

Leggi i giornali di questi giorni: l' universo maschile nordafricano pensa che la donna bianca sia "disponibile" e fatti come quelli di Colonia fan credere quasi a tutti che ogni musulmano sia un molestatore. Il problema, si sostiene, è l' ignoranza. Fino a un certo punto, se anche un premio Nobel (per la medicina) come Timothy Hunt se ne uscì portando nella valigetta lo stereotipo che gli costò la cattedra: «Le donne in laboratorio sono un problema: se le critichi si mettono a piangere».

 

Non si rendeva conto che stava cacciandosi nei guai? Probabilmente no: il pregiudizio scivola di bocca, non sfonda porte, ma passa sotto la soglia d' attenzione, come un soffio. È leggero, perché inconsapevole: abitava all' interno da tanto tempo che il proprietario di casa manco l' ha notato, non era una macchia sul tappeto, ma il tappeto stesso.

il mondo visto da israeleil mondo visto da israele

 

Sennò perché Stefano Eranio, che da calciatore al Milan aveva necessariamente dovuto apprezzare l' intelligenza di Gullit e Desailly, da commentatore alla tv svizzera, guardando il romanista Rudiger, avrebbe detto: «I neri sono così: forti, ma quando devono pensare poi fanno errori». Verrebbe da dire che i bianchi, invece, li fanno quando non pensano.

Tutti noi abbiamo qualche stereotipo in testa e tutti noi (spesso senza rendercene conto) rappresentiamo qualche stereotipo.

 

La bellezza del lavoro di Yanko Tsvetkov, il disegnatore che ha compilato le mappe dell' Atlante dei pregiudizi è non tanto che fa sorridere (in qualche caso ridere), ma che svela l' assoluta relatività (è il caso di dirlo) di queste convinzioni preconfezionate. Cambiano a seconda dei tempi e dei luoghi. Rigettano la complessità. Girano intorno agli stessi paletti.

europa vista dalla germaniaeuropa vista dalla germania

 

Tsvetkov è bulgaro. E spiritoso. Oddio, come è possibile? Non viene da un popolo di poveracci, tardo comunisti, con ombrelli velenosi, gente che conosce solo il 99 per cento tra le percentuali e terre dove si può svernare con mille euro di pensione pensando di essere giovani nel '56 a Taranto?

 

Ecco fatto. Noi, come tutti, abbiamo una insana dose di pregiudizi raccattati unendo i puntini di sparse conoscenze. Gli altri replicano nei nostri confronti, ma ovviamente non consideriamo valida la clausola di reciprocità. E dunque: i tedeschi sono "ottusi mangiacrauti pronti a reinvadere la Polonia", ma non si azzardino a fare una copertina sull' Italia con spaghetti e pistola.

 

Si sa quel che il maschio latino pensa delle donne baltiche, ma l' effetto è che girando con un amico fotografo per le strade di Riga mi sentivo dire: «Italiano? Pappagallo, maiale». E l' ultima volta che sono stato in quel "covo di serpi" che è Damasco, alla stazione delle corriere un mendicante mi ha salutato così: «Vai via, Aldo Moro, Totò Riina, Berlusconi». E via me ne sono andato, solingo.

 

il mondo visto dagli antichi greciil mondo visto dagli antichi greci

Per capire meglio la natura dei pregiudizi basta valutare un dato: in massima parte sono spregiativi. Provate a pensarli e ve ne renderete conto: la "civiltà degli scandinavi" e la "velocità dei neri" galleggiano su un mare di popoli, generi, crini a cui si attribuiscono tendenze negative di ogni risma, oltre alla mancata conoscenza del bidet. Si tratta evidentemente di un meccanismo difensivo che da individuale diventa collettivo.

 

Ogni essere umano punta sulla propria unicità, ma deve fare i conti con i propri limiti. Un modo, il meno intelligente, per stare al passo con gli altri o sopravanzarli, è quello di degradarli. Il pregiudizio è in definitiva un' affermazione di superiorità ottenuta senza studiare, semplicemente svelando l' altrui lacuna e poi rendendola incolmabile nei secoli dei secoli, anche quando fossero trascorse generazioni immuni al passato.

 

il mondo visto dall antica cinail mondo visto dall antica cinala terra vista dai repubblicani usala terra vista dai repubblicani usa

Che non sia semplice ignoranza è dimostrato proprio dal fatto che anche persone intelligenti vi fanno ricorso, istintivamente, quando si sentono minacciate, o quando smettono di pensare, abbandonano la struttura del dover essere, allungano le gambe sul pouf et voilà: sbracano. In definitiva il pregiudizio è l' inchiostro della seppia. In tutto e per tutto simili a quel mollusco, ci portiamo appresso una sacchetta di liquido insozzante e, di fronte al presunto diverso, azioniamo la macchinetta del fango. Finché, come il ragazzo nel golfo di Aqaba, ci accorgeremo di aver colpito qualcuno che era simile a noi.

Ultimi Dagoreport

meloni salvini chat fratelli d'italia

CACCIA ALLA TALPA! - DIVERSI ESPONENTI DI FRATELLI D'ITALIA AVREBBERO INTENZIONE DI RIVOLGERSI AL GARANTE DELLA PRIVACY DOPO LA PUBBLICAZIONE DEL LIBRO "FRATELLI DI CHAT. STORIA SEGRETA DEL PARTITO DI GIORGIA MELONI” – MA VE LI IMMAGINATE MELONI, LA RUSSA, CROSETTO, URSO CONSEGNARE VOLONTARIAMENTE IL LORO CELLULARE ALLE "TOGHE ROSSE" PER SCOVARE "L’INFAME"? - LA TALPA, INVECE, PASSANDO PER VITTIMA E DENUNCIANTE, ALLONTANA DA SE’ LA POSSIBILITÀ DI VERIFICA, COSTRINGENDO LA MAGISTRATURA A GUARDARE AL DI FUORI DEI PARLAMENTARI: QUINDI GLI STAFF, LE SEGRETERIE, I PORTAVOCE, GLI ANELLI PIÙ DEBOLI…

donald trump xi jinping coronavirus mondo globalizzazione

DAGOREPORT - DOPO APPENA TRE SETTIMANE ALLA CASA BIANCA, TRUMP HA GIA' SBOMBALLATO I PARADIGMI DELL'ORDINE GEOPOLITICO MONDIALE. UNO TSUNAMI MAI VISTO. DA ORIENTE A OCCIDENTE, SI STANNO CAGANDO SOTTO. TUTTI, ECCETTO UNO: LA CINA - AL TRUMPISMO SENZA LIMITISMO, L'UNICO ANTIDOTO È L’IMPERO DEL DRAGONE, LA SOLA POTENZA CHE OGGI PUO' RIBATTERE AD ARMI PARI AL BORDELLO NEO-IMPERIALISTA DELLA TECNODESTRA USA - DAVANTI AL BULLISMO DI TRUMP, XI JINPING È RIMASTO TRANQUILLO COME UN PISELLO NEL SUO BACCELLO. ALL’ANNUNCIO DEI DAZI USA AI PRODOTTI CINESI, LA RITORSIONE DI PECHINO È STATA IMMEDIATA - POCHI MEDIA HANNO SOTTOLINEATO QUAL È STATA LA DURA RISPOSTA DI XI JINPING SUL NAZI-PROGETTO TRUMPIANO DI DEPORTARE DUE MILIONI DI PALESTINESI: “GAZA È DEI PALESTINESI, NON UNA MERCE DI SCAMBIO POLITICA, NÉ TANTO MENO OGGETTO DI QUALCOSA CHE SI PUÒ DECIDERE IN BASE ALLA LEGGE DELLA GIUNGLA" - RISULTATO: LE SPARATE DEL TRUMPONE STANNO RENDENDO INAFFIDABILE WASHINGTON AGLI OCCHI DEL MONDO, COL RISULTATO DI FAR SEMBRARE IL REGIME COMUNISTA DI XI JINPING, UN INTERLOCUTORE SERIO, PACIFICO E AFFIDABILE PER FARE AFFARI, A PARTIRE DALL'EUROPA. LA SVOLTA PRO-CINA DI URSULA CON SBERLA AL PRIMO BULLO AMERICANO...

software israeliano paragon spyware whatsapp alfredo mantovano giorgia meloni peter thiel

DAGOREPORT – SE C’È UNO SPIATO, C’È ANCHE UNO SPIONE: IL GOVERNO MELONI SMENTISCE DI AVER MESSO SOTTO CONTROLLO I GIORNALISTI COL SOFTWARE ISRAELIANO DI “PARAGON SOLUTIONS” - PECCATO CHE L’AZIENDA DI TEL AVIV, SCRIVE "THE GUARDIAN", NON FACCIA AFFARI CON PRIVATI, MA VENDA I SUOI PREGIATI SERVIZI DI HACKERAGGIO SOLO A “CLIENTI GOVERNATIVI” CHE DOVREBBERO UTILIZZARLI PER PREVENIRE IL CRIMINE - CHI AVEVA FIRMATO IL CONTRATTO STRACCIATO DAGLI ISRAELIANI PER "VIOLAZIONI"? QUAL È "L'ABUSO" CHE HA SPINTO PARAGON A DISDETTARE L'ACCORDO? – ANCHE IL MERCATO FIORENTE DELLO SPIONAGGIO GLOBALE HA IL SUO BOSS: È PETER THIEL, IL “CAVALIERE NERO” DELLA TECNO-DESTRA AMERICANA, CHE CON LA SOCIETA' PALANTIR APPLICA L’INTELLIGENZA ARTIFICIALE AL VECCHIO MESTIERE DELLO 007…

barbara berlusconi

DAGOREPORT - BERLUSCONI ALLA SCALA SI È VISTO UNA SOLA VOLTA, MA IL BERLUSCONISMO SÌ, E NON AVEVA FATTO MALE CON FEDELE CONFALONIERI, CHE FU PRESIDENTE DELLA FILARMONICA DELLA SCALA E BRUNO ERMOLLI, POTENTISSIMO VICEPRESIDENTE DELLA FONDAZIONE TEATRO ALLA SCALA - INVECE BARBARA B. LA SI VIDE DUE VOLTE, AL BRACCIO DI PATO, L’EX ATTACCANTE DEL MILAN. LA SUA NOMINA NEL CDA DELLA SCALA? DONNA, GIOVANE… E POI CON QUEL COGNOME! LA COMPETENZA? BEH… LA PASSIONE MMM…: PERCHÉ, DA QUEL GIORNO CHE VENNE CON PATO, NON SI È PRESA UN BEL PALCO ANZICHÉ TORNARE ALLA SCALA SOLO QUINDICI ANNI DOPO DA CONSIGLIERE/A?