
"L'AUTO DI MARK ERA PIENA DI TERRA. IN TASCA AVEVA IL DOCUMENTO DI ILARIA SULA" - LA TESTIMONIANZA DI UN AMICO DEL 23ENNE FILIPPINO MARK SAMSON. I DUE SONO ANDATI A MANGIARE UNA PIZZA IL 28 MARZO, 48 ORE PRIMA IL RAGAZZO AVEVA UCCISO E SI ERA SBARAZZATO DEL CORPO DELLA 22ENNE, GETTANDOLO IN UN DIRUPO ALLE PORTE DI ROMA - L'AMICO DELL'ASSASSINO: "SEMBRAVA TUTTO NORMALE" - LE FOTO DA CULTURISTA PUBBLICATE DA MARK SUI SOCIAL
“LA SUA AUTO ERA PIENA DI TERRA” COSÌ UN AMICO HA INCASTRATO MARK
Luca Monaco e Andrea Ossino per “La Repubblica – Edizione Roma”
«Quella sera sembrava tutto normale, ci siamo visti con Mark, siamo usciti per andare a mangiare una pizza» . A parlare è un testimone importante. È uno degli ultimi amici che ha incontrato Mark Samson nel corso degli ultimi 10 giorni di libertà, quando depistava le indagini. Adesso i pm coordinati dal procuratore aggiunto Giuseppe Cascini sanno che la sera del 28 marzo il 23enne, per sua stessa ammissione, è già un assassino, ma non è ancora indagato per omicidio volontario e occultamento di cadavere.
Tutto questo l’amico del killer di Ilaria Sula, assicura di non averlo percepito. Ma il suo ricordo nel corso della serata svela a posteriori un particolare che è strettamente connesso con l’inchiesta per omicidio volontario e soprattutto con l’occultamento del cadavere.
«Con Mark ci siamo visti la sera del 28 marzo - racconta - siamo andati a mangiare una pizza. Sembrava tutto normale» . Però, aggiunge, «quando sono salito in macchina ho notato una cosa strana, e gliel’ho detto: i tappetini erano pieni di terra, anche la carrozzeria era sporca di fango».
Allora il ventitreenne «mi ha chiesto di accompagnarlo a lavare la macchina - riprende - e ho notato un’altra cosa strana, aveva in tasca il documento di Ilaria». È una testimonianza che collima perfettamente con i fatti accertati finora. Il corpo della studentessa in Statistica, 22 anni, è stato avvolto nei sacchi della spazzatura, nascosto in una valigia e poi gettato nel dirupo a Capranica Prenestina, il piccolo comune a 50 chilometri da Roma.
Gli agenti della squadra mobile coordinati da Roberto Giuseppe Pititto, insieme ai colleghi del commissariato San Lorenzo, con un’indagine lampo sono riusciti a risalire all’indagato. Che ha confessato il delitto e ha indicato agli agenti i tre luoghi diversi dove aveva nascosto il corpo e il cellulare della ragazza, il coltello usato per commettere l’omicidio. Adesso i pm voglio capire che ruolo abbiano ricoperto i genitori del ventitreenne, sui quali Mark ha preferito tacere durante le cinque ore di interrogatorio. Ora rischiano di essere indagati anche loro.
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È stata uccisa con tre fendenti alla gola. Il coltello non è stato ritrovato. Gli agenti, in casa, ne hanno sequestrati quattro per individuare la compatibilità della lama con le ferite, oltre a un pc, per verificare se l’indagato abbia premeditato l’omicidio. «Vado da un amico» , è l’ultimo messaggio vocale della vittima alle coinquiline. Ilaria si fidava di Mark. È stata scaricata in un burrone.
MUSCOLI E TRAINING AUTOGENO L’ALTRA VITA SOCIAL DELL’ASSASSINO TRA PESI E FRASI MOTIVAZIONALI
Marco Carta per “La Repubblica – Edizione Roma”
Luce rossa, pose da bodybuilder per mostrare i muscoli appena pompati. E poi lo slogan motivazionale: “Trust the process”. Così Mark Samson sperava di diventare un influencer, mettendo in mostra il risultato delle sue giornate in palestra e condendole con massime sulla vita.
Il 23enne filippino, in carcere per aver ucciso la sua ex fidanzata Ilaria Sula, oltre al suo profilo social Instagram personale, aveva aperto un altro account dove si faceva chiamare Marky Lifts. Il sollevatore di pesi. [...]
«Mark è mio cugino acquisito racconta Alon - e l’ho sempre ammirato, fin da ragazzino. Perché per noi stranieri la vita è difficile, lui lavorava, era bravo negli studi, aveva la ragazza. Era riuscito a emergere faticando. Da bambini stavamo sempre insieme. Suo padre è stato il mio padrino quando mi hanno battezzato. Io e Mark passavamo le giornate a giocare a pallone qui vicino, in piazza. Andavo spesso a casa sua. Poi crescendo abbiamo continuato a fare sport insieme: Mark era il mio ‘gym bro’, il mio compagno in palestra».
Ed è così che, accanto a Mark Samson arriva Marky il culturista, l’alter ego social che grazie alla palestra punta ad avere un fisico scultoreo. La foto profilo è chiara: Mark è di spalle con una delle pose più iconiche da bodybuilder.
Si tratta di quella della rear double biceps o dei doppi bicipiti. Nello scatto di fronte allo specchio il volto del giovane è di profilo, l’atmosfera è rarefatta dalla luce rossa. Le braccia formano due uncini e i muscoli dorsali si contraggono a favore di obiettivo fotografico. Accanto all’immagine da bodybuilder ecco lo slogan motivazionale, usato dai guru di tutto il mondo per accompagnare foto e video da propinare a cadenza quotidiana ai follower, ai propri seguaci social: “Trust the process”. [...]