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CHI L'AVREBBE MAI DETTO: LE "CAM-GIRL" COLOMBIANE SONO SFRUTTATE DAI LORO PAPPONI - LE "SIGNORINE" CHE ACCETTANO IL LAVORO PER NECESSITÀ SONO COSTRETTE A "ESIBIRSI" PER 18 ORE AL GIORNO (CON PAUSE SOLO PER ANDARE IN BAGNO) IN CONDIZIONI POCO IGIENICHE - ANCHE SE NON VOGLIONO, LE RAGAZZE SONO OBBLIGATE DAI LORO "PADRONI" A COMPIERE ATTI SESSUALI PER I LORO CLIENTI VIRTUALI - IL RAPPORTO PUBBLICATO DA "HUMAN RIGHTS WATCH"

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(ANSA) - Molte delle donne che in Colombia lavorano come modelle in webcam lo fanno in condizioni di vulnerabilità, lavoro abusivo e, in molti casi, sotto pressione per compiere atti sessuali davanti alla telecamera senza consenso e in condizioni antigieniche: è quanto ha concluso la ricercatrice Erin Kilbride in un rapporto di 175 pagine pubblicato da Human rights watch (Hrw).

 

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Dopo 18 mesi di indagini nel Paese insieme a due organizzazioni guidate da prostitute, decine di interviste con lavoratrici del settore e visite alle sedi di queste aziende, l'ong ha potuto stabilire che alcune di loro lavorano fino a 18 ore al giorno, ricevono multe per fare pause o andare in bagno e affrontano abusi verbali e fisici.

 

"Lo sfruttamento sessuale non è inerente all'uso di webcam", ma è un luogo in cui "possono facilmente verificarsi molteplici forme di sfruttamento lavorativo", afferma il rapporto. In Colombia esistono diverse piattaforme che offrono questo tipo di servizi online e molte donne, soprattutto giovani, decidono di accettare questo tipo di lavoro per vari motivi, tra cui la mancanza di opportunità e di accesso al mercato del lavoro formale.

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