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L’EDIPO DELLA BASSA! IL BAMBOCCIONE PUNISCE I GENITORI PECHE’ FUMANO E POI VIENE DENUNCIATO – INCREDIBILE STORIA A CARPI: UN 38ENNE TORNA A VIVERE COI GENITORI DOPO UN MATRIMONIO FALLITO. MA NON SOPPORTA CHE IL PADRE FUMI TROPPE SIGARETTE. E COSI’ PER VENDETTA, DURANTE UN TEMPORALE…  

GIORDANO TEDOLDI per Libero Quotidiano

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 A Carpi, un 38enne è stato denunciato per violenza privata dopo aver chiuso in balcone il padre di 77 anni e la madre di 74, e averceli lasciati anche dopo che si era scatenato un violento acquazzone. Se una vicina di casa non avesse notato i due vecchi esposti alla pioggia e quindi chiamato i carabinieri che sono intervenuti a liberarli, chissà quanto sarebbero rimasti fuori, messi in punizione dal figlio, in un grottesco ribaltamento di ruoli. Ed è proprio questo capovolgimento di gerarchie, responsabilità e dignità, quello che colpisce in una vicenda apparentemente di significato relativo, e che invece dice molto di un disagio profondo del nostro Paese. Quello di una generazione intermedia, non più giovane ma non ancora di mezz' età, che forse non è mai cresciuta, e non si è mai completamente svezzata. Potremmo definirli i fratelli maggiori dei bamboccioni.

 

Il giovane uomo denunciato, infatti, era tornato da poco a casa dei genitori, come fanno molti della sua generazione, per motivi economici. Dopo un tentativo fallimentare di matrimonio, di indipendenza economica, e l' incapacità di creare una vera famiglia sotto un altro tetto, tornano umiliati, frustrati, e rabbiosi, alla casa del padre.

 

NEMICO IN CASA E il vecchio pater familias, a quel punto, volente o nolente, diventa il loro nemico, perché è il modello di quello che loro non sono riusciti a fare, di ciò in cui hanno fallito. Ecco quindi che nella storia di Carpi, il figlio se la prendeva col padre col primo pretesto utile, e cioè il fatto che fumasse troppe sigarette, e a lui, così sensibile e delicato, la puzza di fumo dava tanto fastidio.

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Così tanto, da arrivare, dopo l' ennesima discussione, a sbattere il genitore in balcone e a chiuderlo fuori, nonostante il temporale.

 

Quando la madre è intervenuta per difendere il marito, anche lei è stata estromessa di casa, e posta in castigo sotto le raffiche di acqua e vento.

 

Il patetico Edipo di Carpi aveva così raggiunto il suo scopo, anche se temporaneamente: diventare il padrone di casa, e trasferire sui suoi genitori la sua umiliazione. Peccato che la casa non è sua, ma è dei suoi genitori, che avevano tutto il diritto di fumare in santa pace e anche di sbatterlo fuori a piacimento, visto che il loro ragazzo ha superato da un pezzo la maggiore età. E se il figliolo non gradiva, liberissimo di andarsi a cercare una stanza in affitto, impenetrabile ai fumatori, da qualche altra parte.

 

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Ma come si fa a 38 anni, dopo una separazione dalla moglie, a ridursi a vivere in una stanza? Eh già, troppo duro, ricominciare da capo. Meglio spadroneggiare abusivamente nella dimora dei propri vecchi, senza accettare la realtà: cioè che la propria vita è un sonoro fallimento. Siamo troppo duri nel giudizio? Forse si tratta solo di una vicenda di intolleranza al fumo? Ma nient' affatto. Questa notizia si salda perfettamente con una statistica uscita ieri: l' Italia si conferma il Paese europeo col più alto numero di NEET, che sta per Not (engaged) in Education, Employment or Training, cioè i ragazzi dai 18 ai 24 che né studiano né lavorano né si stanno formando per qualche impiego.

 

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SENZA RUOLO Esseri senza ruolo, senza collocazione sociale se non quella di figli di un padre e una madre che certo non li possono abbandonare a se stessi. L' uomo denunciato a Carpi non è un NEET, anagraficamente, ma ha lo stesso profilo e di fatto lo è. Anche lui un individuo sospeso, uno che messo di fronte a una difficoltà importante della vita non si dà da fare ma sceglie di prendersela col padre che fuma troppo. Come quelli che non studiano perché tanto a che serve, il lavoro non c' è; e nemmeno vanno a lavorare perché tanto a che serve, con questi salari da fame?

 

Probabilmente il nostro Paese non ha una emergenza di intolleranza verso i fumatori, ma di educazione, istruzione, formazione, grinta vorremmo dire, sì. Un sistema scolastico e universitario anestetizzante e destituito di ogni autorevolezza ha ottenuto il risultato di togliere ogni orgoglio, ogni dignità, ogni traccia di spina dorsale ai malcapitati che vi passano, e le nuove generazioni, deboli e tradite, si vendicano impotenti sulle più vecchie.

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