giuseppe conte matteo salvini vignetta osho

L’ETERNA ATTRAZIONE TRA SALVINI E CONTE – L’INCONTRO E LE RISATE NEL GARAGE DI MONTECITORIO, DOPO LA MOZIONE DI SFIDUCIA CONTRO IL CAPITONE, CONFERMA CHE IL FEELING TRA I DUE LEADER NON SI È MAI INTERROTTO – DOPO LA FINE DEL GOVERNO GIALLOVERDE, SI ERANO RIAVVICINATI PER L'ELEZIONE DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA, QUANDO TENTARONO DI PORTARE AL QUIRINALE ELISABETTA BELLONI – DAL M5S AMMETTONO: “È CHE A CONTE STA DECISAMENTE PIÙ SIMPATICO SALVINI DELLA SCHLEIN…”

 

Estratto dell’articolo di Tommaso Labate per il “Corriere della Sera”

 

giuseppe conte matteo salvini

Portando sul proscenio l’inconfessabile verità che i protagonisti della stagione gialloverde riservano alle chiacchierate dietro le quinte, la lezione che si ricaverebbe — per usare la sintesi di un ministro di quel governo — «è che a Conte sta decisamente più simpatico Salvini della Schlein; e, allo stesso modo, è di tutta evidenza che Salvini si trovasse più a suo agio in un governo con Conte di quanto non si trovi oggi a suo agio nel governo con Meloni».

 

L’incontro di ieri l’altro nel garage di Montecitorio tra sorrisi e battute, svelato ieri dal Corriere, è la spia di un filo che è stato riannodato dopo la terribile estate del 2019. Giuseppe Conte di qua e Matteo Salvini di là, impegnati a tenersi reciprocamente a galla come sfidanti che si scelgono, in contrapposizione a quello che fanno in contemporanea Giorgia Meloni ed Elly Schlein […]

 

matteo salvini giuseppe conte

Il destino ha voluto che si ritrovassero nello stesso luogo non tanto a ridosso della mozione di sfiducia che riguardava uno dei due, e cioè Salvini; quanto che l’incontro sia avvenuto poche ore prima che il leader della Lega venisse accusato dall’opposizione di aver promosso un «condono», mossa analoga a quella che cinque anni fa stava facendo crollare anzitempo l’architettura del Conte 1.

 

Il governo, com’è noto, venne giù lo stesso. Meno noto è che Conte e Salvini, persino nella delicatissima fase che portò all’archiviazione dell’esperienza gialloverde, avessero continuato a parlarsi, prima che lo showdown dell’esecutivo in Parlamento li vedesse l’uno seduto accanto all’altro, a darsele di santa ragione.

 

giuseppe conte matteo salvini francesca verdini roberto gualtieri a villa taverna per la festa dell indipendenza usa

Dopo il famoso discorso del Papeete, quando il leader leghista aveva già deciso di uscire dalla maggioranza sicuro che di lì a poco ci sarebbero state le elezioni anticipate, Salvini si recò di nascosto a Palazzo Chigi, animato dalla convinzione intima – così la spiegò ai suoi – «che Giuseppe merita che le cose gliele dica in faccia, non tramite Di Maio».

 

La chiacchierata che seguì, in una calda notte agostana, fu all’insegna di un fair play decisamente atipico per la drammaticità del momento. «Giuseppe, i miei non li tengo più, la Lega non può più rimanere in questa maggioranza», disse il Capitano; «Matteo, se imbocchi questa strada ti condanni all’autoisolamento». Aveva ragione il Professore.

 

matteo salvini giuseppe conte

Il lentissimo riavvicinamento che seguì […] si materializzò con l’avvicinarsi dell’elezione del presidente della Repubblica. A novembre 2021, a tre mesi dal voto sul successore di Mattarella, quando un Mattarella bis non era neanche all’orizzonte, un componente del vecchio Conte 1, dell’ala «nordica» del Movimento, chiese a Conte il permesso di istruire una sorta di marcia di riavvicinamento a Salvini.

 

L’obiettivo era mettere insieme i voti, fare fronte comune per la scelta dell’inquilino del Colle; Conte disse di sì, Salvini si fece avanti in gran segreto ai colloqui di disgelo, Conte e Salvini finirono per riparlarsi, rivedersi, risentirsi. Arrivarono a un passo, insieme a Enrico Letta, dal portare al Quirinale Elisabetta Belloni.

 

giuseppe conte contro salvini in senato

A distanza di due anni sono di nuovo lì. A riparlarsi, rivedersi, risentirsi, per provare a stare a galla assieme. Esercizio che verosimilmente tornerà utile alla sopravvivenza politica di entrambi, prima delle Europee. E soprattutto dopo.

giuseppe conte matteo salvini meme matteo salvini bacia il rosario mentre parla giuseppe conte 1GIUSEPPE CONTE MATTEO SALVINI MEME

Ultimi Dagoreport

elon musk steve bannon village people donald trump

KITSCH BUSSA ALLA NOSTRA PORTA? – LA MOTOSEGA DI MUSK, I SALUTI ROMANI DI BANNON, IL BALLO DI TRUMP COI VILLAGE PEOPLE: FARSA O TRAGEDIA? - VINCENZO SUSCA: ‘’LA CIFRA ESTETICA DELLA TECNOCRAZIA È IL KITSCH PIÙ SFOLGORANTE, LOGORO E OSCENO, IN QUANTO SPETTACOLARIZZAZIONE BECERA E GIOCOSA DEL MALE IN POLITICA - MAI COME OGGI, LA STORIA SI FONDA SULL’IMMAGINARIO. POCO IMPORTANO I PROGRAMMI POLITICI, I CALCOLI ECONOMICI, LE QUESTIONI MORALI. CIÒ CHE IMPORTA E PORTA VOTI, PER L’ELETTORE DELUSO DALLA DEMOCRAZIA, TRASCURATO DALL’INTELLIGHÈNZIA, GETTATO NELLE BRACCIA DI TIK TOK, X, FOX NEWS, È EVOCARE NEL MODO PIÙ BRUTALE POSSIBILE LA MORTE DEL SISTEMA CHE L'HA INGANNATO”

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CHI HA CAPITO L’ARIA NUOVA CHE TIRA, E' QUEL “GENIO” DI FAZZOLARI: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO,  QUINDI PERICOLOSO, DI SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA FDI, C’È MARETTA. IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI EDMONDO CIRIELLI HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?