L’ENNESIMA CONVERSIONE DI MILEY - L’EX PIN UP DEL POP-PORN SI METTE ALLE SPALLE GLI ESORDI SMIGNOTTANTI E, IN VISTA DEL NUOVO CD “YOUNGER NOW”, SFOGGIA IL SUO CAMBIAMENTO: “NESSUNO RESTA UGUALE” - E INFATTI, ORA CHE HA CONSOLIDATO IL SUCCESSO, TORNA ACQUA E SCIACQUONE COME NELLA SERIE DISNEY HANNAH MONTANA - VIDEO
Simona Orlando per “il Messaggero”
La conversione è servita. Di nuovo. E chissà quante altre volte accadrà visto che Miley Cyrus non ha nemmeno 25 anni. Ha iniziato ad esibirsi che ne aveva 11, perciò vanta una lunga carriera, fatta di occasioni prese al volo, scelte convinte e poi ripudiate, e 90 milioni di copie vendute fra singoli e dischi. Domani esce il nuovoYounger Now, trasformazione che punta a togliere orpelli ed eccessi e a farla sentire più giovane ora che è cresciuta, perché le pressioni sono diminuite e la leggerezza è finalmente arrivata.
Lo canta nella titletrack prima che altri possano dirlo al posto suo: «Non ho paura di ciò che sono stata. Nessuno resta uguale. Puoi contare sul cambiamento». Nel video, che ha subito raggiunto 37 milioni di views, omaggia Elvis con giubbotto borchiato e pettinatura Pompadour, ripulendo la sua immagine in passato compromessa da insistenti esagerazioni definite “pop-porn“.
LA SVOLTA
È tornata acqua e sapone, quasi come quando incarnava Hannah Montana, la serie tv con gli ascolti più alti di Disney Channel, ma più consapevole di allora, frizzante e bucolica. Il riposizionamento è cominciato prima dell’estate con il fortunato brano da classifica Malibù, un folk ballabile alla Mumford & Sons, e in questi undici pezzi segue la stessa strada, assolutamente pop ma con un gusto più cantautorale.
Non c’è traccia dell’hip hop da classifica che serviva per il twerking e per scioccare il pubblico minorenne che ai concerti si aspettava una principessa e si ritrovava un’invasata che indossava cinture falliche e simulava autoerotismo. Ha cambiato squadra (si è tenuta solo Oren Yoel come produttore e co-autore) e look, adesso rurale, firmato Nudie Cohn, che ha vestito Presley e JackWhite.
Fa sentire le chitarre acustiche e i violini, tenta di riprendersi il suono di famiglia (il padre Billy Ray era cantante country) e della sua città, Nashville, patria del genere. Per farlo ha arruolato la sua regina, Dolly Parton, unica ospite ai cori di Rainbowland, che è sia nome del suo studio di registrazione sia inno in difesa dei diritti LGBT. A week without you, (con un incipit che ricorda Instant Karma di Lennon), I Would Die For You e I Miss You vanno sul sentimentale e d’altronde è stato questo rinnamorarsi del suo ex fidanzato Liam Hemsworth uno dei motivi della rinascita. Grazie a lui ha scoperto che si può parlar d’amore senza dondolare nuda su una palla da demolizione e che al tempo del controverso videoWrecking Ball era una marionetta sessualizzata.
I FAN Inspired è il sigillo, anticipato al concerto di Manchester “One Love” con Ariana Grande e scritto per Hillary Clinton, prima di sostenerla alle presidenziali. A sostenere Miley ci sono invece 80 milioni di follower su Instagram, 45 milioni su Facebook e il pubblico di “The Voice”, dove è giudice, ma dovrà sopravvivere alle popstar rivali, su tutte Taylor Swift, che al contrario passa dal country all’R&B, da brava ragazza a venere inguainata, e Demi Lovato, che proprio domani esce con il disco “Tell Me You Love Me”. Chissà se il darwinismo del pop, dove solo la più erotizzata sopravvive, le perdonerà la sobrietà.
miley cyrus con robin thickemiley cyrus su candymiley cyrus nudamiley cyrus nudamiley cyrus foto rubatamiley cyrus fuma una canna