L'INTERVISTA DI MASSIMO FRANCO A PAPA BENEDETTO SUL "CORRIERE DELLA SERA" È UN TENTATIVO DI "RILANCIO" DI GEORG GÄNSWEIN, FINORA ABITUATO AD APPARIRE SU RIVISTE DI SECOND'ORDINE. IL REPULISTI DELLA SUA IMMAGINE È FORSE UNA CAPTATIO BENEVOLENTIAE DI MASSIMO FRANCO ASPIRANTE (DICONO I PETTEGOLI CON LA TONACA) DIRETTORE DEL CORRIERONE? O È UN TENTATIVO DI ANDREA TORNIELLI, DA SEMPRE PRESS AGENT DEL VANITOSO PRELATO TEDESCO, DI APPRODARE COME VATICANISTA IN VIA SOLFERINO VISTO CHE PAPA FRANCESCO NON LO VUOLE PIÙ VEDERE NEANCHE IN FOTO?
Dagoreport
Perché l'intervista di Massimo Franco a Papa Benedetto ("Corriere della Sera" del primo marzo) sta suscitando in Vaticano così tanta ilarità? Probabilmente, perché quando il Papa emerito ha alluso a quei "miei amici un po’ “fanatici” ancora arrabbiati, che non hanno voluto accettare la mia scelta", il capo del prode manipolo dei "fanatici" stava proprio lì, in piedi, vicino a Massimo Franco e al direttore Luciano Fontana.
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In Vaticano tutti sanno che Georg Gänswein (il bel Ciorcio della signora Ciampi, di tutte le vaticaniste e di un numero imprecisato di damazze romane) è stato l'autore della Summorum Pontificum, il documento con il quale Ratzinger ha sdoganato quella messa in latino che il Nostro, da quando è prete, ama celebrare.
Stava sulla copertina di "Vanity Fair" la settimana delle dimissioni papali, nel febbraio del 2013, come "destinato ad assumere progressivamente sempre più potere a causa dell'avanzamento dell'età del pontefice" come recitava l'articolo di Andrea Tornielli da allora universalmente definito, anche dai giornalisti esteri accreditati in Vaticano, "il turiferario maggiore".
Entrambi sono sopravvissuti al tornado Vatileaks di Paolo Gabriele, il defunto maggiordomo papale infedele, e ora, forse, i tempi stanno per cambiare ancora in meglio anche per loro. Infatti, sempre dentro le mura leonine, "l'intervista a Ratzinger" è apparsa per quella che è: un rapido saluto all'anziano Pontefice, al quale sono state donate due vignette di Giannelli e un "rilancio" di Gänswein, finora soprattutto abituato ad apparire su riviste di second'ordine.
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Mentre per i giornali importanti usava la faccia dei cardinali Burke e Sarah, due ingenuoni che pensavano di servire la Chiesa obbedendo alla "dottrina" del vice papa mancato più amato dalle nobildonne del Sacro romano impero.
Il repulisti della sua immagine grazie al primo quotidiano italiano è forse una captatio benevolentiae di Massimo Franco aspirante (dicono i pettegoli con la tonaca) direttore del Corrierone? Oppure è un tentativo di Andrea Tornielli, da sempre press agent del vanitoso prelato tedesco, di approdare come vaticanista in Via Solferino visto che, a quanto sembra, Papa Francesco non lo vuole più vedere neanche in fotografia. Ah, saperlo!