educazione sessuale in italia milena gabanelli

EDUCAZIONE SESSUALE, QUESTA SCONOSCIUTA – L’ITALIA È UNO DEI SEI PAESI DELL’UNIONE EUROPEA IN CUI L’EDUCAZIONE SESSUALE NON È OBBLIGATORIA A SCUOLA. INSIEME A NOI SOLO UNGHERIA, ROMANIA, POLONIA, LITUANIA, CIPRO. MI-JENA GABANELLI: “OGGI LE ATTIVITÀ EDUCATIVE SONO LASCIATE ALLA BUONA VOLONTÀ DI PRESIDI E REGIONI. NELL’ANNO SCOLASTICO 2016/2017 SU 5.364 ISTITUTI PUBBLICI SUPERIORI NEPPURE 1.400 AVEVANO ATTIVATO PERCORSI DI EDUCAZIONE SESSUALE"

Estratto dell'articolo di Milena Gabanelli per www.corriere.it

 

milena gabanelli

Nel 2018 l’Unesco dice che «l’educazione sessuale nelle scuole consente a bambini e ragazzi di sviluppare conoscenze, competenze, atteggiamenti e valori che li metteranno in grado di realizzarsi, nel rispetto della loro salute, del loro benessere e della loro dignità». L’aveva già sostenuto nel 2010 l’Organizzazione mondiale della sanità, raccomandando che iniziasse «fin dalla tenera età». In Italia la politica ne discute dal lontano 1902, quando il ministero dell’Istruzione risponde a un’interrogazione che chiede di istituire corsi per la prevenzione delle malattie veneree. 

educazione sessuale nelle scuole della ue

 

Il primo vero tentativo di approvare una legge che introduce lezioni di educazione sessuale risale al 1975, e da allora si contano almeno 16 proposte parlamentari. Tutte fallite. Nel 1991, governo Andreotti, sembra in procinto di passare una legge che mira a renderla una materia (non obbligatoria) a partire dalla scuola primaria. Ma l’anno successivo non ottiene l’approvazione del Parlamento perché nel frattempo scoppia Tangentopoli e tutto rimane congelato. Da allora il dibattito torna ciclicamente d’attualità, col solito strascico di polemiche politiche (maggio 2022, Salvini: «Parlare di sesso, di coito e penetrazione ai bimbi delle elementari? Un secco no»; ottobre 2023, Amorese (Fdi): «I bambini non si toccano, i bambini non si deviano»).

milena gabanelli

 

Il 22 novembre, quattro giorni dopo il ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin, la giovane veneta uccisa dall’ex fidanzato, il ministro Giuseppe Valditara presenta il progetto per introdurre l’«Educazione alle relazioni»: 30 ore all’anno di lezioni agli studenti delle superiori, per far prendere loro «coscienza dei propri atteggiamenti» e delle conseguenze, anche penali, che possono comportare. Resteranno confinate fuori dal curriculum, si svolgeranno nel doposcuola su base volontaria. Tradotto: una legge sull’educazione sessuale vera e propria, all’interno del percorso scolastico, anche stavolta non si farà.

educazione sessuale in italia

 

Così funziona in Italia

Il risultato è che oggi le attività educative sono disomogenee e lasciate alla buona volontà di presidi e Regioni. Nell’anno scolastico 2016/2017 su 5.364 istituti pubblici superiori neppure 1.400 hanno attivato percorsi di educazione sessuale e di promozione di comportamenti sicuri. Il loro numero è progressivamente cresciuto fino a coinvolgerne 1.600, per poi calare con la pandemia. In molti casi la durata delle attività è stata di appena tre sessioni per un totale di sei ore, durante le quali si è parlato soprattutto di malattie trasmissibili, relazioni e sessualità. Gli istituti del centro-nord e delle grandi città sono i più attivi, mentre solo il 17% delle attività ha coinvolto i giovani del Sud. […]

preservativi a scuola

 

Europa, il fronte del no

Guardando all’Unione europea, oltre che in Italia, l’educazione sessuale a scuola non è obbligatoria in 6 Paesi: in Ungheria(dove una legge si assicura che il materiale scolastico non contenga nulla che promuova «la divergenza dall’auto-identità corrispondente al sesso di nascita, al cambiamento di sesso o all’omosessualità»), in Bulgaria, a Cipro, in Romania (dove ancora fa discutere la legge del 2022 che istituisce l’«educazione sanitaria»), in Lituania e in Polonia (dove ad agosto viene approvata in via preliminare una legge che vieta l’accesso nelle scuole a Ong che «promuovono la sessualizzazione dei bambini»).

anno in cui parte obbligo educazione sessuale nei paesi ue

[…]

 

Europa, il fronte del sì

Negli altri 20 Stati membri dell’Ue l’educazione sessuale a scuola è obbligatoria […] La Svezia è stato il primo Stato a inserirla nel programma scolastico, già nel 1955, per tutti i ragazzi dai 12 anni ma di fatto fin dalla scuola dell’infanzia gli insegnanti rispondono a qualsiasi domanda dei bambini sulla sessualità in modo aperto e iniziano le lezioni vere e proprie prima della pubertà.

 

educazione sessuale

In Austria, altro Paese considerato all’avanguardia, l’educazione sessuale è obbligatoria dal 1970: inizia alle elementari, integrata nelle lezioni di Biologia […] In Germania si insegna da decenni, ma dopo la riunificazione, a metà degli anni Novanta ha introdotto programmi obbligatori: l’educazione sessuale inizia a scuola dai 9 anni, integrata in materie come Cittadinanza, Religione e Biologia. La legge prevede che i docenti non si limitino ai punti di vista biologici e medici, ma discutano anche di emozioni, relazioni ed etica. […]

 

femminicidi in europa

In Francia è obbligatoria dal 2001 in tutte le scuole dalle elementari ai licei: sono tre cicli di lezioni all’anno (per circa trenta ore) che coprono aspetti biologici, sociali ed etici. […] Dal 2005 in Spagna l’educazione sessuale rientra nel più ampio insegnamento dell’Educazione alla Cittadinanza. […] Paese cattolico per definizione, in Irlanda nel 2003 l’educazione sessuale è diventata obbligatoria nel ciclo primario e post-primario. […] Anche se fuori dall’Unione europea, si può guardare all’esperienza del Regno Unito: l’ultima legge è del 2020 e estende alle primarie l’insegnamento dell’educazione alle relazioni, mentre alla scuola secondaria si aggiunge l’educazione sessuale vera e propria. […]

milena gabanelli

 

Effetti positivi sul Gender Gap

L’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere ( Eige ) assegna ai Paesi membri un punteggio relativo all’uguaglianza di genere che tiene conto delle differenze nel lavoro (dal tasso di occupazione alle prospettive di carriera), negli organi di potere, nell’accesso all’istruzione... A ciascuno viene assegnato un voto tra 0 e 100, dove 100 significherebbe che un Paese ha raggiunto la piena uguaglianza tra donne e uomini. Ebbene l’Italia ha un punteggio di 68, sotto la media europea (70). […] Tutti gli Stati che abbiamo preso in esame in questo articolo sono messi meglio di noi. La Svezia svetta con 82 punti e poi Spagna 76, Francia 75, Irlanda 73… Peggio fanno proprio i Paesi che non hanno l’obbligatorietà dell’educazione sessuale a scuola: Bulgaria (65), Lituania (64), Polonia (61), Cipro (60), Ungheria (57) e Romania (56).

indice gender gap

 

I femminicidi

L’Eurostat ci dice che nel 2021 in Italia sono state ammazzate dal compagno, o da qualcuno della sfera familiare, 103 donne (e quest’anno, al 28 novembre, le vittime sono già 105): quindi lo 0,34 ogni centomila abitanti. Peggioriamo: nel 2018 ad esempio era lo 0,27. La Svezia non ha comunicato i dati degli ultimi due anni ma nel 2019 era 0,18 (16 vittime), mentre le 60 donne uccise in Spagna rappresentano un tasso di 0,25. In Francia però il rapporto è 0,39 (136 vittime), in Germania 0,49 (207), in Austria 0,57 (26), in Inghilterra e Galles l’ultimo dato è precedente alla Brexit (0,38 a fronte di 113 femminicidi). Tutti, come noi, purtroppo sono in peggioramento.

educazione sessuale

 

Il primato dell’educazione

[…] nella realtà dei fatti se il primato educativo non è delle famiglie e della scuola ci pensa la Rete, dove i contenuti pornografici sono accessibili sempre prima.

 

porno tra gli adolscenti

I danni del porno online

Già tra i 14 anni e i 17 anni il 44% degli adolescenti italiani consuma pornografia […] Così chi si espone con regolarità a video e immagini porno è portato ad avere atteggiamenti sessisti e più aggressivi. Il 70% dei ragazzi percepisce le donne come oggetti sessuali; il 17% ammette di costringere la partner a compiere questi atti. Non è quello che vogliono le ragazze, i genitori dei figli maschi e, tantomeno, la società nel suo insieme.

EDUCAZIONE SESSUALEEDUCAZIONE SESSUALE 5EDUCAZIONE SESSUALE 3EDUCAZIONE SESSUALE preservativi a scuola

Ultimi Dagoreport

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…

cecilia sala giorgia meloni alfredo mantovano giovanni caravelli elisabetta belloni antonio tajani

LA LIBERAZIONE DI CECILIA SALA È INDUBBIAMENTE UN GRANDE SUCCESSO DELLA TRIADE MELONI- MANTOVANO- CARAVELLI. IL DIRETTORE DELL’AISE È IL STATO VERO ARTEFICE DELL’OPERAZIONE, TANTO DA VOLARE IN PERSONA A TEHERAN PER PRELEVARE LA GIORNALISTA - COSA ABBIAMO PROMESSO ALL’IRAN? È PROBABILE CHE SUL PIATTO SIA STATA MESSA LA GARANZIA CHE MOHAMMAD ABEDINI NON SARÀ ESTRADATO NEGLI STATI UNITI – ESCE SCONFITTO ANTONIO TAJANI: L’IMPALPABILE MINISTRO DEGLI ESTERI AL SEMOLINO È STATO ACCANTONATO NELLA GESTIONE DEL DOSSIER (ESCLUSO PURE DAL VIAGGIO A MAR-A-LAGO) - RIDIMENSIONATA ANCHE ELISABETTA BELLONI: NEL GIORNO IN CUI IL “CORRIERE DELLA SERA” PUBBLICA IL SUO COLLOQUIO PIENO DI FRECCIATONE, IL SUO “NEMICO” CARAVELLI SI APPUNTA AL PETTO LA MEDAGLIA DI “SALVATORE”…