
L’ITALIA E' SEMPRE PIU’ VIOLENTA – A BERGAMO DUE VENTENNI HANNO UCCISO UN PENSIONATO, A PUGNI E CALCI, PER RAPINARLO DI 50 EURO – LA VITTIMA VIVEVA AFFITTANDO CASA SUA. E UNO DEI DUE AGGRESSORI, SENZA FISSA DIMORA, AVEVA DORMITO DA LUI UN PAIO DI VOLTE INSIEME AD AMICI: “MI ERO ACCORTO CHE NEL PORTAFOGLI AVEVA TANTI SOLDI” - L’ALTRO AGUZZINO E’ UN POLACCO, EDUCATORE IN UNA COMUNITÀ TERAPEUTICA DI MONZA (BELLA EDUCAZIONE!) - I DUE AGGRESSORI, ARRIVATI IN TRENO, DOPO L’OMICIDIO SE NE SONO ANDATI CON L’AUTO DELLA VITTIMA...
Federico Rota, Giuliana Ubbiali per il "Corriere della Sera" - Estratti
«Mi ero accorto che nel portafogli aveva tanti soldi». Era rimasto impressionato, aveva detto agli amici. Così, si è inventato una rapina.
Ma Luciano Muttoni, il suo bersaglio, venerdì sera nel borsello aveva solo 50 euro e ci ha rimesso la vita.
L’omicidio di Valbrembo, 8 chilometri da Bergamo, alla fine è stato commesso per degli spiccioli, oltre che per una vecchia Volkswagen Golf e il telefonino della vittima, che a 57 anni tirava a campare come affittacamere e con un servizio taxi fai da te. Nell’ultimo mese Francesco de Simone, 25 anni, senza fissa dimora, aveva dormito da lui un paio di volte insieme ad amici. Questo appartamento al piano terra di via Rossini costava poco.
Il giovane è in stato di fermo per omicidio premeditato disposto dal pm Letizia Ruggeri, dopo le dichiarazioni spontanee ai carabinieri del Nucleo investigativo di Bergamo e i riscontri. Come lui Mario Vetere, un anno in meno, polacco, educatore in una comunità terapeutica di Monza. Le loro versioni combaciano.
Alle 21.30 di venerdì, con un passamontagna entrano in casa di Muttoni, che non chiudeva a chiave.
De Simone ha una scacciacani: «Dacci i soldi», gli intima. Muttoni reagisce, Vetere sferra due pugni, l’altro due colpi in testa con il calcio della pistola e poi altri calci quando la vittima è a terra. Erano arrivati in treno, se ne vanno con l’auto della vittima.
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La tiene il 25enne, che va a spasso con amici. Sabato viene controllato dai carabinieri di Monza. Sono in quattro e vengono denunciati per ricettazione. Sarà il dettaglio fondamentale, domenica mattina, quando si scopre il delitto, per risalire a de Simone, che ha diversi precedenti.
Pressato dai carabinieri, ammette, fa trovare il suo giubbotto insanguinato e la pistola. A tratti piange. Dirà di essersi reso conto di che cosa aveva fatto pulendo le scarpe insanguinate. De Simone non fa il nome del polacco, ci arrivano i carabinieri. Anche lui ammette. Altre dichiarazioni spontanee.