“LA SIRIA MERITA UN GOVERNO INCLUSIVO NON UN AUTOCRATE” – L’OPERAZIONE SIMPATIA DI MOHAMMED AL-JOLANI, IL CAPO DEI RIBELLI SIRIANI CHE VUOLE PRENDERE IL POSTO DI BASHAR AL-ASSAD - INTERVISTATO DALLA “CNN”, RINNEGA IL SUO PASSATO DA JIHADISTA – IL SUO GRUPPO NATO DALLE CENERI DI QAEDA E ISIS, NE HA POI PRESO LE DISTANZE MA NON E' CERTO “MODERATO” - QUIRICO: “È E RESTA UN JIHADISTA CHE HA CAPITO TUTTO. UN PROFESSIONISTA DELLA GUERRA SANTA CHE SA USARE GLI INGANNI DELLA COMUNICAZIONE. CI VUOLE IMMAGINAZIONE PER PASSARE DA LUOGOTENENTE DI AL-ZAHAWIRI A STAR DELLA CNN…”

 

 

https://www.repubblica.it/esteri/2024/12/07/news/al_jolani_leader_ribelli_jihad_siria-423833708/

1 - AL-JOLANI, L’EX UOMO DELL’ISIS CHE SI DIPINGE DEMOCRATICO PER PRENDERSI TUTTO IL POTERE

Estratto dell’articolo di Enrico Franceschini per “la Repubblica”

 

mohammed al jolani 7

«Il regime di Assad è finito, tutte le sette religiose avranno diritto di coesistere, la Siria merita un governo inclusivo, non un autocrate che prende le decisioni da solo». Così parla Abu Mohammad al-Jolani, il capo dei ribelli che, dopo avere conquistato Aleppo, marciano su Damasco. La sua aspirazione è chiaramente diventare il successore di Bashar al Assa. […]

 

«Ho compiuto scelte sbagliate in passato, ma le persone diventano più sagge con l’età, è nella natura umana», ha aggiunto Jolani nell’intervista (quasi un’operazione di immagine) concessa ieri alla Cnn, consapevole della sua passata reputazione. […]

 

ribelli siriani 7

Ma chi è davvero il leader di Hayat Tahir al-Sham (Hts), il movimento islamico da lui forgiato nel corso della lunga guerra civile siriana? Il suo gruppo nasce da al Qaeda e Isis, […] ma nell’ultimo decennio ha rotto con entrambe. Per gli Stati Uniti, che lo hanno imprigionato in Iraq durante l’invasione per abbattere Saddam Hussein e poi, dopo averlo rilasciato, hanno messo una taglia di 10 milioni di dollari sulla sua testa, rimane un jihadista, un estremista islamico.

 

I curdi, che fino a non molto tempo fa lo consideravano un avversario, adesso si dicono pronti a trattare con lui, se darà loro lo spazio che rivendicano. Per conto suo, Jolani in questi giorni si dice disponibile perfino a relazioni con la Russia di Putin, il suo nemico giurato fino a ieri in quanto principale sostenitore militare di Assad.

mohammed al jolani 2

 

Nato in Arabia Saudita 42 anni fa, Jolani si è trasferito a Damasco con la famiglia quando era bambino. […] Racconta di essersi radicalizzato all’epoca della Seconda Intifada palestinese, nel 2000. È entrato in al Qaeda durante la guerra in Iraq, poi però ha abbandonato l’ideologia di una guerra santa globale contro l’Occidente, si è distanziato anche dall’Isis e ha imboccato la via di un nazionalismo siriano, certamente in nome dell’Islam, ma senza proclami jihadisti.

 

ribelli siriani 5

Ha governato Idlib, la città della Siria che è stata la sua roccaforte, con moderazione e pragmatismo. […] Mentre avanza verso Damasco, il capo di Hts professa tolleranza religiosa. […]  Gli esperti di affari mediorientali ammoniscono che Jolani non è un liberale democratico. La giornalista che lo ha intervistato alla Cnn portava il velo. Ma potrebbe non essere un fondamentalista dello stampo dei talebani, anche perché la Siria non è l’Afghanistan. Se è lui il successore di Assad, il tempo dirà se i siriani e il Medio Oriente ci hanno guadagnato.

 

2 - AL-JOULANI, L’EX BRACCIO DESTRO DEL CALIFFO DIVENTATO IL LEADER DELLA SIRIA ANTI ASSAD

mohammed al jolani 3

Estratto dell’articolo di Domenico Quirico per “la Stampa”

 

Bin Laden è morto ma tutto continua. La guerra continua, anzi è appena cominciata. […] Ed eccolo qua l'ultimo nipotino dello sceicco Osama, la reincarnazione forse più brillante e fortunata, Abu Mohammed al-Joulani, emiro di Siria. […]  

 

Ha sveltamente purificato Aleppo e Hama, la culla della rivoluzione fallita del 2011, dagli eretici sciiti di Bashar al-Assad, marcia ormai verso Homs e Damasco. […] Occorre parlarne dei suoi ventiquattro anni furibondi e spietati, gli anni iracheni, le epopee sanguinarie di Al-Qaeda, di Al-Nusra, di Al-Sham? Direi di sì per evitare pericolose illusioni e non dimenticare che per strapparsi di dosso la jihad totalitario bisognerebbe strapparsi di dosso la pelle. Non bastano alcune astute interviste.

ribelli siriani 8

 

Allora ecco a voi l'identikit di un perfetto jihadista, di un professionista della rivoluzione islamista: siriano di ottima famiglia del Golan, il padre ingegnere petrolifero, (una caratteristiche di molti fanatici di dio) ma è nato a Riad per evitare le attenzioni feroci di Assad primo, il debutto nell'Iraq americano a fianco del micidiale Al-Zarqawi che ha fatto piangere i marine, di Al-Zahawiri, dell'ambizioso aAl-Baghdadi che studia già da califfo. Anni di ferro degli untorelli del terrore planetario e dell'agguato fai da te.

 

mohammed al jolani 1

Si dividono la guerra di dio, questi due antemarcia dell'islamismo trionfante, a te l'Iraq a me la Siria, le terre dell'acqua e del petrolio, e non litighiamo, c'è spazio per tutti. Insieme passano nel 2006 per la dura scuola di Camp Bucca, cinque anni di istruttivo inferno americano. I fatti sono assoluti in sé stessi e in tutte le loro peripezie. Plasmano. Modellano. Deformano. Ma il Califfo di Mosul che puntava addirittura alla palingenesi dell'Umma finisce sconfitto.

ribelli siriani 6

 

[…]  Noi occidentali crediamo che se qualcosa non viene mostrato su uno schermo non è davvero accaduto. L'islam radicale che rifiuta di rappresentare volti e corpi invece pensa che il reale non ha bisogno di esser mostrato in tv o sui media per esistere. Al-Joulani, quando era solo un terrorista di successo, si faceva intervistare da al Jazeera con il volto coperto. […]  Adesso che sta per agguantare la Siria e rilascia per sedurre interviste al latte e miele, va in giro nelle città liberate a fare la star dei selfie. Non ha dimenticato neppure il vecchio trucco della morte e della miracolosa resurrezione, un classico di Al-Baghdadi: è stato ucciso da un bombardamento russo… requiem e coccodrilli. E lui ricompare il giorno dopo.

mohammed al jolani 5

 

Non perdete tempo a studiare i cammini di teologici distinguo abiure moderate modernismi tranquillizzanti che sono, nel fanatismo, impossibili. È e resta semplicemente un jihadista che ha capito tutto, uno che applica la strategia che per vincere bisogna anche ingannare, illudere, indossare il vello di pecora sopra quello del lupo.

 

ribelli siriani 3

Ci vuole immaginazione per passare da luogotenente di Al-Zahawiri a star della Cnn! C'è una specie di godimento intellettuale nella passione occidentale di andare alla ricerca del jihadista moderato, del killer di dio con cui si può ragionare: certo che è un criminale fanatico ma è un realista per cui il potere val bene una predica... Da quando Abu Mohammad è balzato sulle prime pagine spunta la solita visione fast food del cambiamento, la presunta modalità Ikea per l'islam democratico e illuminato, il fagiolo della fiaba che sboccia in una notte.

 

mohammed al jolani 4

Siamo sempre in attesa di qualcuno, di qualcosa, di un miracolo che ci assomigli e ci tolga dal dovere di affrontare i guai. Siamo incollati all'istante puro, capaci solo di consumarci lentamente mentre quelli come Al-Joulani sono certi di essere a tu per tu con l'eternità, gente per cui in Siria e altrove tutto sta cominciando mentre per noi tutto sta finendo. Al-Joulani è un professionista della guerra santa che sa usare gli inganni della comunicazione.

 

ribelli siriani 4

[…]  AlJoulani ha capito che i più disposti a farsi ingannare siamo noi, e propone una sit-com con baldi guerrieri sorridenti che distribuiscono dolcetti alle popolazioni liberate dalla "rivoluzione''. Purtroppo questa non è la seconda puntata della primavera siriana, i ragazzi e i protagonisti di quella rivoluzione povera e laica sono morti o sono diventati jihadisti per necessità.

 

Hanno capito tutto le decine di migliaia di profughi che scappano dalle zone liberate, sopravvissuti al massacro che non credono alle ciucche parolaie del nuovo emiro e ne prevedono le fameliche patologie.

 

mohammed al jolani 6

Avevamo appena iniziato, in Europa e nei paesi arabi, a trovare Bashar al-Assad accettabile e già lo abbandoniamo. Perché ha perso: dai, un tiranno che non ha capito niente, ha mandato a casa i soldati sicuro di aver vinto come Mussolini che in piena guerra pensando che la Germania avesse vinto spedì mezzo esercito a completare la vendemmia.

 

Adesso dobbiamo fare i conti con un jihadista che sarebbe stato convertito da Erdogan, che avrebbe barattato il fascismo verde con la rivoluzione libertaria. […]

Articoli correlati

LA CADUTA DI HAMA NELLE MANI DELLE MILIZIE SUNNITE POTREBBE ESSERE L'INIZIO DELLA FINE DEL REGIME...

SIRIA UNA BRUTTA ARIA PER ASSAD - I MILIZIANI FILO-TURCHI RAGGIUNGONO HOMS, LA TERZA CITTA DEL PAESE

Ultimi Dagoreport

donald trump joe biden benjamin netanyahu

DAGOREPORT - SUL PIÙ TURBOLENTO CAMBIO D'EPOCA CHE SI POSSA IMMAGINARE, NEL MOMENTO IN CUI CRISI ECONOMICA, POTERI TRADIZIONALI E GUERRA VANNO A SCIOGLIERSI DENTRO L’AUTORITARISMO RAMPANTE DELLA TECNODESTRA DEI MUSK E DEI THIEL, LA SINISTRA È ANNICHILITA E IMPOTENTE - UN ESEMPIO: L’INETTITUDINE AL LIMITE DELLA COGLIONERIA DI JOE BIDEN. IL PIANO DI TREGUA PER PORRE FINE ALLA GUERRA TRA ISRAELE E PALESTINA È SUO MA CHI SI È IMPOSSESSATO DEL SUCCESSO È STATO TRUMP – ALL’IMPOTENZA DEL “CELOMOLLISMO” LIBERAL E BELLO, TUTTO CHIACCHIERE E DISTINTIVO, È ENTRATO IN BALLO IL “CELODURISMO” MUSK-TRUMPIANO: CARO NETANYAHU, O LA FINISCI DI ROMPERE I COJONI CON ‘STA GUERRA O DAL 20 GENNAIO NON RICEVERAI MEZZA PALLOTTOLA DALLA MIA AMMINISTRAZIONE. PUNTO! (LA MOSSA MUSCOLARE DEL TRUMPONE HA UN OBIETTIVO: IL PRINCIPE EREDITARIO SAUDITA, MOHAMMED BIN SALMAN)

giorgia meloni tosi matteo salvini luca zaia vincenzo de luca elly schlein

DAGOREPORT - MENTRE IL PD DI ELLY, PUR DI NON PERDERE LA CAMPANIA, STA CERCANDO DI TROVARE UN ACCORDO CON DE LUCA, LEGA E FRATELLI D’ITALIA SONO A RISCHIO DI CRISI SUL VENETO - ALLE EUROPEE FDI HA PRESO IL 37%, LA LEGA IL 13, QUINDI SPETTA ALLA MELONI DEI DUE MONDI - A FAR GIRARE VIEPPIÙ I CABASISI A UN AZZOPPATO SALVINI, IL VELENO DI UN EX LEGHISTA, OGGI EURODEPUTATO FI, FLAVIO TOSI: ‘’IL TERZO MANDATO NON ESISTE, ZAIA NON HA NESSUNA CHANCE. TOCCA A FDI, OPPURE CI SONO IO”

emmanuel macron ursula von der leyen xi jinping donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT – PER TRUMP L'EUROPA NON E' PIU' UN ALLEATO MA SOLO UN CLIENTE PER IMPORRE I SUOI AFFARI - ALL’INAUGURATION DAY CI SARÀ SOLO GIORGIA (QUELLA CHE, TRUMP DIXIT, "HA PRESO D'ASSALTO L'EUROPA") MA NON URSULA VON DER LEYEN - CHE FARE DI FRONTE ALL'ABBANDONO MUSK-TRUMPIANO DI UNA CONDIVISIONE POLITICA ED ECONOMICA CON I PAESI DELL'OCCIDENTE? - CI SAREBBE IL PIANO DRAGHI, MA SERVONO TANTI MILIARDI E VOLONTÀ POLITICA (AL MOMENTO, NON ABBONDANO NÉ I PRIMI, NÉ LA SECONDA) - L’UNICA SOLUZIONE È SPALANCARE LE PORTE DEGLI AFFARI CON PECHINO. L'ASSE EU-CINA SAREBBE LETALE PER "AMERICA FIRST" TRUMPIANA

giorgia meloni daniela santanche galeazzo bignami matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT - ‘’RESTO FINCHÉ AVRÒ LA FIDUCIA DI GIORGIA. ORA DECIDE LEI”, SIBILA LA PITONESSA. ESSÌ, LA PATATA BOLLENTE DEL MINISTRO DEL TURISMO RINVIATO A GIUDIZIO È SUL PIATTO DELLA DUCETTA CHE VORREBBE PURE SPEDIRLA A FARE LA BAGNINA AL TWIGA, CONSCIA CHE SULLA TESTA DELLA “SANTA” PENDE ANCHE UN EVENTUALE PROCESSO PER TRUFFA AI DANNI DELL’INPS, CIOÈ DELLO STATO: UNO SCENARIO CHE SPUTTANEREBBE INEVITABILMENTE IL GOVERNO, COL RISCHIO DI SCATENARE UN ASSALTO DA PARTE DEI SUOI ALLEATI AFFAMATI DI UN ''RIMPASTINO'', INDIGERIBILE PER LA DUCETTA - DI PIU': C’È ANCORA DA RIEMPIRE LA CASELLA RESA VACANTE DI VICE MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE, OCCUPATA DA GALEAZZO BIGNAMI…

giancarlo giorgetti francesco miller gaetano caltagirone andrea orcel nagel

DAGOREPORT – CON L'OPERAZIONE GENERALI-NATIXIS, DONNET  SFRUTTA UN'OCCASIONE D'ORO PER AVVANTAGGIARE IL LEONE DI TRIESTE NEL RICCO MERCATO DEL RISPARMIO GESTITO. MA LA JOINT-VENTURE CON I FRANCESI IRRITA NON SOLO GIORGETTI-MILLERI-CALTAGIRONE AL PUNTO DI MINACCIARE IL GOLDEN POWER, MA ANCHE ORCEL E NAGEL - PER L'AD UNICREDIT LA MOSSA DI DONNET È BENZINA SUL FUOCO SULL’OPERAZIONE BPM, INVISA A PALAZZO CHIGI, E ANCHE QUESTA A RISCHIO GOLDEN POWER – MENTRE NAGEL TEME CHE CALTA E MILLERI SI INCATTIVISCANO ANCOR DI PIU' SU MEDIOBANCA…

papa francesco spera che tempo che fa fabio fazio

DAGOREPORT - VOCI VATICANE RACCONTANO CHE DAL SECONDO PIANO DI CASA SANTA MARTA, LE URLA DEL PAPA SI SENTIVANO FINO ALLA RECEPTION - L'IRA PER IL COMUNICATO STAMPA DI MONDADORI PER LA NUOVA AUTOBIOGRAFIA DEL PAPA, "SPERA", LANCIATA COME IL PRIMO MEMOIR DI UN PONTEFICE IN CARICA RACCONTATO ''IN PRIMA PERSONA''. PECCATO CHE NON SIA VERO... - LA MANINA CHE HA CUCINATO L'ENNESIMA BIOGRAFIA RISCALDATA ALLE SPALLE DI BERGOGLIO E' LA STESSA CHE SI E' OCCUPATA DI FAR CONCEDERE DAL PONTEFICE L'INTERVISTA (REGISTRATA) A FABIO FAZIO. QUANDO IL PAPA HA PRESO VISIONE DELLE DOMANDE CONCORDATE TRA FABIOLO E I “CERVELLI” DEL DICASTERO DELLA COMUNICAZIONE È PARTITA UN’ALTRA SUA SFURIATA NON APPENA HA LETTO LA DOMANDINA CHE DOVREBBE RIGUARDARE “SPERA”…