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L'ORGOGLIO DI NEW YORK – RIAPRE LA STAZIONE METRO DI CORTLANDT STREET, LA FERMATA DELLA TRAGEDI DELL'11 SETTEMBRE – CI SONO VOLUTI 17 ANNI E OLTRE 181 MILIONI DI DOLLARI AFFINCHÉ I TORNELLI TORNASSERO IN FUNZIONE: QUANDO LE TWIN TOWERS COLLASSARONO LA STAZIONE FU INVESTITA DA TONNELLATE DI MACERIE, RIMANENDO SEPOLTA PER LUNGHI ANNI

Valeria Robecco per "Il Giornale"

 

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La subway torna a Ground Zero con la riapertura di Cortlandt Street, la fermata della tragedia, l' ultima rovina degli attacchi terroristici dell' 11 settembre 2001, segno evidente di una ferita profonda 17 anni. Tanto è stato necessario affinché i tornelli della stazione delle Torri Gemelle di New York tornassero in funzione, portandosi addosso una cicatrice che rimarrà in eterno.

 

La ricostruzione del sito raso al suolo, iniziata con il Memorial 9/11, la Freedom Tower e Oculus, il complesso disegnato dall' archistar Santiago Calatrava, viene completata proprio nell' anniversario del più devastante attentato terroristico che la storia americana ricordi. La fermata di Cortlandt Street (oggi WTC Cortlandt) si trovava sotto le Twin Towers e fu investita da tonnellate di macerie quando i grattacieli crollarono, rimanendo sepolta per lunghi anni.

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I lavori di ricostruzione secondo i media Usa sono costati 181,8 milioni di dollari e sabato, quando il primo treno si è fermato, è stato salutato da centinaia di persone. «Siamo caduti, ma siamo stati in grado di rialzarci», ha spiegato Andre Collazo, 64 enne tecnico grafico del Bronx che ha partecipato al taglio del nastro dell'«Underground Zero».

 

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«L' apertura di WTC Cortlandt rappresenta una pietra miliare nella ripresa e nella crescita di donwtown Manhattan», ha detto invece il presidente di Metropolitan Transportation Authority (Mta), Joseph Lhota. «WTC Cortlandt è più di una nuova stazione della metropolitana, è il simbolo della determinazione dei newyorkesi nel ripristinare e migliorare l' intero sito del World Trade Center».

 

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Mentre Mitchell L. Moss, direttore del Rudin Center for Transportation Policy and Management della New York University, ha sottolineato che questo momento «era atteso da molto tempo».

 

«È stata una grande sfida ricostruire la metropolitana nello stesso momento in cui si stava ricostruendo il sito in superficie». All' interno della fermata c' è anche un mosaico in marmo bianco dell' artista Ann Hamilton con inciso il testo della dichiarazione d' indipendenza e della dichiarazione universale dei diritti umani dell' Onu.

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Dall' attentato del 2001 New York è passata dall' amministrazione del sindaco Rudy Giuliani a quella di Michael Bloomberg, l' uomo della ricostruzione, fino a Bill de Blasio, il primo cittadino sicuramente più controverso e che forse ha portato minori risultati.

 

La nuova stazione, peraltro, rappresenta un segnale positivo in un momento di grave crisi per la subway della Grande Mela, che sta vivendo un inesorabile esodo di passeggeri, come conferma un' inchiesta del New York Times, che descrive la difficoltà a reperire fondi nonostante l' aumento delle tariffe.

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Come ogni anno, oggi l' America ricorda le quasi 3mila vittime degli attentati con cerimonia della lettura dei nomi a Ground Zero, a New York, al Pentagono a Washington e in Pennsylvania, dove si è schiantato il volo 93 di United Airlines partito da Newark e diretto a San Francisco.

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Qui , a Shanksville, al memoriale dell’11/9, ha scelto di andare il presidente Donald Trump con la first lady Melania. Proprio li, dove è caduto l' United Flight 93, è stato inaugurato nei giorni scorsi il monumento chiamato «Tower of Voices», in ricordo dell' eroismo dei 40 passeggeri e membri dell' equipaggio. Per Trump - che l' anno scorso era alla Casa Bianca e al Pentagono - quella dell' 11 settembre è una data di grande valore non solo simbolico, ma politico. In particolare in chiave di immigrazione e lotta al terrorismo, due pilastri della sua agenda, anche in vista delle elezioni di Midterm.

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