tesi sulla terra piatta

SALUTAME GALILEO - ‘LA TERRA? È PIATTA E IL SOLE LE GIRA ATTORNO’. LA TESI DI DOTTORATO (DOTTORATO!) DI UNA STUDENTESSA TUNISINA VUOLE SMONTARE LA SCIENZA PER RISPETTARE IL CORANO. E DOPO SETTIMANE DI POLEMICHE, È STATO COSTRETTO A INTERVENIRE IL MINISTERO DELL’ISTRUZIONE

Orsola Riva per www.corriere.it

 

l assemblea costituente tunisinal assemblea costituente tunisina

Tempi duri per Darwin e Newton, Copernico e Galileo. Mentre oltreoceano, nell’America trumpista, siede sulla poltrona di ministro dell’Istruzione una signora - miliardaria ça va sans dire - che simpatizza con i creazionisti e con la teoria del disegno intelligente in odio all’evoluzionismo darwiniano (e dire che gli ultimi sviluppi della vita politica americana dovrebbero rendere meno arduo immaginare una nostra comune discendenza dalle scimmie), a 150 chilometri dalle coste siciliane, una studentessa tunisina ha lavorato per 5 lunghi anni a una tesi di dottorato destinata finalmente a «rovesciare le leggi di Newton, Keplero e Einstein, vista la debolezza dei loro fondamenti e a proporre una nuova visione della cinematica degli oggetti conforme ai versetti del Corano».

 

Ovvero? Semplice: che la terra è piatta e non si muove di un millimetro: è il sole a girarle attorno. Il duro lavoro della volonterosa studentessa iscritta alla facoltà di ingegneria di Sfax sarebbe passato inosservato se, per una volta, non ci avesse pensato la Rete a sollevare un’ondata di sdegno in tutto il Paese.

 

DITO GALILEODITO GALILEO

Tanto che alla fine lo stesso ministero dell’Istruzione, soprattutto dopo l’intervento di un peso massimo come Faouzia Charfi, docente di fisica e militante molto rispettata in ambito accademico e politico, è stato costretto ad aprire un’inchiesta. Travolti dal clamore mediatico della vicenda e opportunamente consigliati in questo senso dagli ispettori del ministero, i membri della commissione lauree di dottorato dell’università di Sfax la settimana scorsa hanno respinto la tesi incriminata di cui, solo adesso, riconoscono «le gravi mancanze di ordine scientifico e etico».

 

Metodo empirico e teorie del complotto

Meglio tardi che mai. Per quanto a noi possa sembrare lunare nel 2017 una tesi di dottorato incentrata sulla riesumazione delle teorie tolemaiche, non si è trattato di un semplice incidente.

 

Pazienza che l’autrice fosse divisa, evidentemente non in parti uguali, fra fede e scienza. Il fatto è che il suo lavoro godeva, com’è naturale, dell’appoggio del suo relatore, il professor Jamel Touir, già membro dell’Assemblea costituente in rappresentanza del partito laburista Ettakatol, il quale in un primo momento ha tentato di difendere l’impianto della tesi incriminata sostenendo che «la studentessa era stata incoraggiata da alcuni ricercatori americani che le hanno inviato delle pubblicazioni della Nasa».

tunisia tunisia

 

Del resto è dal 20 luglio 1969 che l’agenzia spaziale americana è al centro di avventurose teorie del complotto. Come sa bene l'astronauta francese Thomas Pesquet, che qualche settimana fa ha postato un tweet dallo spazio (è in missione sulla stessa stazione orbitante che ospitò la nostra Cristoforetti) per «i fan della teoria del complotto che sono convinti che in questo momento stiamo in un hangar sulla Terra».

 

i discorsi di galileo 1638i discorsi di galileo 1638

Concludendo i suoi 140 caratteri con una battuta fulminante: «A meno che anche questa foto non sia truccata ;)». Ancora oggi in America (e anche da noi) c’è chi dubita che Neil Armstrong abbia davvero fatto un piccolo passo per l’uomo e un grande passo per l’umanità sbarcando sulla Luna. Mentre la verità è che sono Copernico e Galileo a non aver ancora toccato terra in buona parte degli Stati Uniti. Secondo un sondaggio effettuato tre anni fa dalla National Science Foundation, un americano su quattro - parliamo di quasi 80 milioni di persone - semplicemente non sa che la terra orbita attorno al sole.

 

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