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OGGI SCUOTE PIU' LA MORTE DI UN ANIMALE DI QUELLA DI UN UMANO - COMMOZIONE IN GERMANIA PER "MASSA", IL GORILLA DI 48 ANNI, MORTO NEL ROGO DELLO ZOO DI KREFELD: ERA IL PIÙ VECCHIO ESEMPLARE NEL PROGRAMMA EUROPEO DI RIPRODUZIONE DELLE SPECIE IN VIA DI ESTINZIONE - È BRUCIATO VIVO ACCANTO ALLA SUA COMPAGNA DI 46 ANNI CON LA QUALE AVEVA AVUTO CINQUE CUCCIOLI – “QUANDO SIAMO ARRIVATI LI SENTIVAMO ANCORA URLARE…” - VIDEO

 

Irene Soave per il “Corriere della Sera”

 

il gorilla massa 4

«Doveva morire con la dignità di un re», dice Karl-Heinz Schulte, vicepresidente dei veterinari tedeschi e in servizio al grandioso zoo di Krefeld, a pochi chilometri da Düsseldorf, e ha gli occhi lucidi. «E invece...»

 

Invece è morto come un condannato fra le fiamme della notte di san Silvestro, nella serra dov' era in cattività e che lo ha imprigionato a morte, il leggendario gorilla Massa, il più anziano d' Europa della sua specie. «Re Massa» era nato nel 1971 nella foresta del Camerun e vissuto già quasi un decennio oltre la media dei suoi congeneri.

 

il gorilla massa 3

A quattro anni era stato portato allo zoo di Krefeld: nello stesso 1975 lo zoo inaugurava la serra delle scimmie in acciaio e vetro, dove Massa avrebbe passato il resto della vita come parte dell' Eep, un programma europeo di ripopolamento delle scimmie di specie a rischio. È bruciata viva anche la sua compagna Boma, 46 anni, matriarca con lui di una stirpe di cinque figli sui trent' anni sparsi per gli zoo della Germania, e di 28 nipoti che se fossero umani sembrerebbero bambini (l' ultima, Faraya, è nata nel 2011).

 

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Si chiamano in tedesco « Menschenaffen », «scimmie umane», e forse il nome spiega l' ondata di commozione generata dall' incendio dello zoo di Krefeld, in Nordreno-Vestfalia: la notte di Capodanno, alle 0:38, gli abitanti della zona hanno chiamato i pompieri perché la grande serra delle scimmie, duemila metri quadri costruiti nel 1975 e perciò priva di allarme anticendio, andava a fuoco.

 

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«Siamo arrivati e li sentivamo ancora gridare», ha detto il capitano dei vigili dei fuoco; nonostante l' intervento sono bruciati vivi trenta animali rari e selvatici. Massa e Boma; tutta la famiglia degli oranghi, il diciannovenne Bunjo con la compagna Lea (26 anni) e i figli Sungai, Suria, Changi; l' anziano scimpanzé Charly, 46 anni; tre lentocebi, piccoli primati dorati, due uistitì grigi, sei primatini pigmei, due aguti, e poi volpi volanti e vari uccellini.

 

«Li avevamo visti invecchiare tutti», ha spiegato il direttore dello zoo Wolfgang Dreßen alla tv pubblica Wdr2, «e la nostra priorità ora è elaborare il lutto. Riprendere il programma di ripopolamento? Vedremo». Sopravvissuti «come per miracolo», ha annunciato invece, sono gli scimpanzè Bally e Limbo; e il piccolo Boboto, che il 31 dicembre ha festeggiato il primo compleanno nel recinto dei gorilla con la sua famiglia di sette capi, e si è salvato perché non era in gabbia.

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Sulle cause del rogo non ci sono più dubbi: tra le ceneri c' erano quattro lanterne volanti, e una quinta probabilmente ha innescato l' incendio. Le lanterne volanti - quelle di carta velina che si fanno volare in cielo con dentro una fiammella, e che sono presumibilmente già responsabili dell' incendio che ha distrutto il Museo Nazionale di Rio de Janeiro nel 2018 - sono illegali in Germania dal 2009.

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Ma molti le comprano lo stesso al posto dei «botti»: e così già il primo dell' anno il commissariato di Krefeld si è riempito di abitanti della zona che andavano a costituirsi, raccontando di aver fatto volare la loro «lanterna magica» a mezzanotte.

 

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Tra loro la polizia ha individuato due donne di trent' anni e la loro mamma di sessanta, che avevano affidato alle lanterne anche letterine con i loro desideri per l' anno: proprio dall' esame calligrafico di questi foglietti i poliziotti sono risaliti a loro, che ora sono « a piede libero, ma in assoluto stato di choc». E indagate da ieri per incendio colposo.

 

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