truong my lan truffa vietnam

LADY TRUFFA VA ALLA FORCA - TRUONG MY LAN, CONDANNATA A MORTE  IN VIETNAM PER LA PIÙ GRANDE FRODE NELLA STORIA DEL PAESE ASIATICO, IN 11 ANNI ERA RIUSCITA A OTTENERE 25 MILIARDI DI DOLLARI IN PRESTITI DALLA SAIGON COMMERCIAL BANK SENZA RESTITUIRE UN CENTESIMO, GRAZIE A UN SISTEMA DI PRESTANOMI E SCATOLE SOCIETARIE – A CAPO DI UN IMPERO IMMOBILIARE, LA MANAGER ERA DIVENTATA UN’ICONA DEL NUOVO VIETNAM CAPITALISTA – PER I GIUDICI “HA EROSO LA FIDUCIA DELLA GENTE NELLA LEADERSHIP DEL PARTITO COMUNISTA”

Estratto dell’articolo di Paolo Salom per il “Corriere della Sera”

 

Truong My Lan 4

In Vietnam è considerato il processo del secolo. Truong My Lan, 67 anni, una delle donne più ricche del Paese, è stata ieri condannata a morte per frode aggravata e continuata. A capo di un impero immobiliare, il Van Thinh Phat Holdings Group, Truong, diventata un’icona del nuovo Vietnam comunista ma dall’anima capitalista, è stata al centro di un procedimento che ha fatto tremare le fondamenta politiche su cui si basa il potere indiscusso del partito che sconfisse gli americani.

 

Truong My Lan

Con lei sono stati condannati il marito Eric Chu, originario di Hong Kong (9 anni di carcere), e una nipote (17 anni di prigione). […]

 

Truong, nell’arco di undici anni, è stata in grado di ottenere prestiti dalla Saigon Commercial Bank, per un ammontare di 25 miliardi di euro di fatto svuotandone le casse senza mai restituire una rata. Per capire l’entità della cifra: si avvicina al 3% del Pil nazionale vietnamita del 2022. Tanto che la giuria, pronunciando la sentenza, ha dichiarato che le azioni di Truong «hanno eroso la fiducia della gente nella leadership del Partito (comunista) e dello Stato».

 

Truong My Lan

Da tempo, il leader indiscusso del Paese, il segretario generale del Pcv Nguyen Phu Trong, ha avviato una campagna anti corruzione con l’intento di arginare gli eccessi (inevitabili) della corsa alla ricchezza in una realtà che fino a pochi decenni fa viveva (quasi) di sussistenza. Truong, come tanti nuovi ricchi, era partita dal nulla.

 

Negli anni Ottanta del secolo scorso, vendeva cosmetici in un baracchino al mercato centrale di Ho Chi Minh (l’ex Saigon), insieme alla madre. Piano piano era stata in grado di acquistare terre e proprietà. Alla fine degli anni Novanta era la padrona di hotel e ristoranti. Poi il salto di qualità.

 

Truong My Lan

Grazie a un sistema di prestanomi e scatole societarie, la donna di fatto era arrivata a controllare la Saigon Commercial Bank con oltre il 90% delle azioni, mentre le regole statali non consentono a un soggetto privato di possedere più del 5% di un istituto di credito. Dunque, era lei a nominare direttori e manager.

 

Quando qualcuno poneva un ostacolo, erano pronte le mazzette milionarie e le pratiche tornavano a correre. Alla fine di un periodo di impunità «inspiegabile» — tutti a Saigon sapevano della vita parallela della miliardaria — il gioco è stato scoperto e sono scattate le manette. Con la donna, altri 84 complici sono ancora sotto processo e almeno dieci sono quelli che rischierebbero una condanna a morte.

 

Truong My Lan 6

Incredibili i numeri. La messe di prove è stata raccolta in 104 scatoloni dal peso di 4 tonnellate, 2.770 persone sono state chiamate a testimoniare mentre le indagini sono state affidate a 10 pubblici ministeri e 200 avvocati.

 

[…] nessuno è mai arrivato (finora) a imitare la spudoratezza di Truong: negli anni aveva accumulato una fortuna in carta moneta nella sua cantina: centomila miliardi di dong (equivalenti a 4 miliardi di euro), ritirati e trasportati nel tempo dal suo autista personale.

Truong My Lan Truong My Lan Truong My Lan

Ultimi Dagoreport

cecilia sala mohammad abedini donald trump giorgia meloni

DAGOREPORT - INTASCATO IL TRIONFO SALA, SUL TAVOLO DI MELONI  RIMANEVA L’ALTRA PATATA BOLLENTE: IL RILASCIO DEL “TERRORISTA” IRANIANO ABEDINI - SI RIUSCIRÀ A CHIUDERE L’OPERAZIONE ENTRO IL 20 GENNAIO, GIORNO DELL’INSEDIAMENTO DEL NUOVO PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI, COME DA ACCORDO CON TRUMP? - ALTRO DUBBIO: LA SENTENZA DELLA CORTE DI APPELLO, ATTESA PER IL 15 GENNAIO, SARÀ PRIVA DI RILIEVI SUL “TERRORISTA DEI PASDARAN’’? - E NEL DUBBIO, ARRIVA LA DECISIONE POLITICA: PROCEDERE SUBITO ALLA REVOCA DELL’ARRESTO – TUTTI FELICI E CONTENTI? DI SICURO, IL DIPARTIMENTO DI GIUSTIZIA DI WASHINGTON, CHE SI È SOBBARCATO UN LUNGO LAVORO DI INDAGINE PER PORTARSI A CASA “UNO SPREGIUDICATO TRAFFICANTE DI STRUMENTI DI MORTE”, NON AVRÀ PER NULLA GRADITO (IL TROLLEY DI ABEDINI PIENO DI CHIP E SCHEDE ELETTRONICHE COME CONTROPARTITA AGLI USA PER IL “NO” ALL'ESTRADIZIONE, È UNA EMERITA CAZZATA...)

marco giusti marcello dell utri franco maresco

"CHIESI A DELL'UTRI SE FOSSE PREOCCUPATO PER IL PROCESSO?' MI RISPOSE: 'HO UN CERTO TIMORE E NON… TREMORE'" - FRANCO MARESCO, INTERVISTATO DA MARCO GIUSTI, RACCONTA DEL SUO COLLOQUIO CON MARCELLO DELL'UTRI - LA CONVERSAZIONE VENNE REGISTRATA E IN, PICCOLA PARTE, UTILIZZATA NEL SUO FILM "BELLUSCONE. UNA STORIA SICILIANA": DOMANI SERA "REPORT" TRASMETTERÀ ALCUNI PEZZI INEDITI DELL'INTERVISTA - MARESCO: "UN FILM COME 'IDDU' DI PIAZZA E GRASSADONIA OFFENDE LA SICILIA. NON SERVE A NIENTE. CAMILLERI? NON HO MAI RITENUTO CHE FOSSE UN GRANDE SCRITTORE..." - VIDEO

terzo mandato vincenzo de luca luca zaia giorgia meloni matteo salvini antonio tajani

DAGOREPORT – REGIONALI DELLE MIE BRAME! BOCCIATO IL TERZO MANDATO, SALVINI SI GIOCA IL TUTTO PER TUTTO CON LA DUCETTA CHE INSISTE PER UN CANDIDATO IN VENETO DI FRATELLI D'ITALIA - PER SALVARE IL CULO, A SALVINI NON RESTA CHE BATTERSI FINO ALL'ULTIMO PER IMPORRE UN CANDIDATO LEGHISTA DESIGNATO DA LUCA ZAIA, VISTO IL CONSENSO SU CUI IL DOGE PUÒ ANCORA CONTARE (4 ANNI FA LA SUA LISTA TOCCO' IL 44,57%, POTEVA VINCERE ANCHE DA SOLO) - ANCHE PER ELLY SCHLEIN SONO DOLORI: SE IL PD VUOLE MANTENERE IL GOVERNO DELLA REGIONE CAMPANA DEVE CONCEDERE A DE LUCA LA SCELTA DEL SUO SUCCESSORE (LA SOLUZIONE POTREBBE ESSERE CANDIDARE IL FIGLIO DI DON VINCENZO, PIERO, DEPUTATO PD)

elisabetta belloni giorgia meloni giovanni caravelli alfredo mantovano

DAGOREPORT – CHI È STATO A FAR TRAPELARE LA NOTIZIA DELLE DIMISSIONI DI ELISABETTA BELLONI? LE IMPRONTE PORTANO A “FONTI DI INTELLIGENCE A LEI OSTILI” - L'ADDIO DELLA CAPA DEGLI SPIONI NON HA NULLA A CHE FARE COL CASO SALA. LEI AVREBBE PREFERITO ATTENDERE LA SOLUZIONE DELLE TRATTATIVE CON TRUMP E L'IRAN PER RENDERLO PUBBLICO, EVITANDO DI APPARIRE COME UNA FUNZIONARIA IN FUGA - IL CONFLITTO CON MANTOVANO E IL DIRETTORE DELL'AISE, GIANNI CARAVELLI, VIENE DA LONTANO. ALLA FINE, SENTENDOSI MESSA AI MARGINI, HA GIRATO I TACCHI   L'ULTIMO SCHIAFFO L'HA RICEVUTO QUANDO IL FEDELISSIMO NICOLA BOERI, CHE LEI AVEVA PIAZZATO COME VICE ALLE SPALLE DELL'"INGOVERNABILE" CARAVELLI, È STATO FATTO FUORI - I BUONI RAPPORTI CON L’AISI DI PARENTE FINO A QUANDO IL SUO VICE GIUSEPPE DEL DEO, GRAZIE A GIANMARCO CHIOCCI, E' ENTRATO NELL'INNER CIRCLE DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA

cecilia sala abedini donald trump

DAGOREPORT – LO “SCAMBIO” SALA-ABEDINI VA INCASTONATO NEL CAMBIAMENTO DELLE FORZE IN CAMPO NEL MEDIO ORIENTE - CON IL POPOLO IRANIANO INCAZZATO NERO PER LA CRISI ECONOMICA A CAUSA DELLE SANZIONI USA E L’''ASSE DELLA RESISTENZA" (HAMAS, HEZBOLLAH, ASSAD) DISTRUTTO DA NETANYAHU, MENTRE L'ALLEATO PUTIN E' INFOGNATO IN UCRAINA, IL PRESIDENTE “MODERATO” PEZESHKIAN TEME LA CADUTA DEL REGIME DI TEHERAN. E IL CASO CECILIA SALA SI È TRASFORMATO IN UN'OCCASIONE PER FAR ALLENTARE LA MORSA DELL'OCCIDENTE SUGLI AYATOLLAH - CON TRUMP E ISRAELE CHE MINACCIANO DI “OCCUPARSI” DEI SITI NUCLEARI IRANIANI, L’UNICA SPERANZA È L’EUROPA. E MELONI PUÒ DIVENTARE UNA SPONDA NELLA MORAL SUASION PRO-TEHERAN...

elon musk donald trump alice weidel

DAGOREPORT - GRAZIE ANCHE ALL’ENDORSEMENT DI ELON MUSK, I NEONAZISTI TEDESCHI DI AFD SONO ARRIVATI AL 21%, SECONDO PARTITO DEL PAESE DIETRO I POPOLARI DELLA CDU-CSU (29%) - SECONDO GLI ANALISTI LA “SPINTA” DI MR. TESLA VALE ALMENO L’1,5% - TRUMP STA ALLA FINESTRA: PRIMA DI FAR FUORI IL "PRESIDENTE VIRTUALE" DEGLI STATI UNITI VUOLE VEDERE L'EFFETTO ''X'' DI MUSK ALLE ELEZIONI POLITICHE IN GERMANIA (OGGI SU "X" L'INTERVISTA ALLA CAPA DI AFD, ALICE WEIDEL) - IL TYCOON NON VEDE L’ORA DI VEDERE L’UNIONE EUROPEA PRIVATA DEL SUO PRINCIPALE PILASTRO ECONOMICO…