caffe' florian piazza san marco

LAGUNA ALL’ASTA – LE BOTTEGHE STORICHE DI PIAZZA SAN MARCO A VENEZIA RISCHIANO LO SFRATTO E FINISCONO NEL MIRINO DEGLI INVESTITORI INTERNAZIONALI – IL DEMANIO HA IMPOSTO UNA GARA EUROPEA OGNI SEI ANNI PER IL RINNOVO DEGLI AFFITTI COMMERCIALI: L’ALLARME SUONA ANCHE PER IL MITICO CAFFÈ FLORIAN, CONSIDERATO IL PIÙ VECCHIO DEL PIANETA E BENE TUTELATO DALLE BELLE ARTI – TRA DUE ANNI IL CONTRATTO SCADE E QUALSIASI IMPRENDITORE PUÒ...

Giampaolo Visetti per www.repubblica.it

 

piazza san marco 1

Battute all'asta, come un pezzo qualsiasi d'antiquariato, le botteghe storiche di piazza San Marco rischiano lo sfratto e l'addio. E' il contrappasso della Venezia museificata, ridotta a una Disneyland a numero chiuso e presto a pagamento: i locali-icona finiscono nel mirino degli investitori internazionali e i commercianti locali non resistono più. La goccia che fa traboccare il vaso però non piove dall'estero.

 

caffe' florian 2

A versarla in laguna è il nostro Demanio, ossia lo Stato, che per il rinnovo degli affitti commerciali impone una gara europea ogni sei anni, senza diritto di prelazione. Quindici anni fa, fu la vittoria della libera concorrenza e del mercato, nell'interesse delle casse pubbliche. Nel frattempo è esploso il web e la crisi travolge anche le buone intenzioni. I bandi "carbonari", dalla carta e dai vecchi albi municipali e di sestiere, approdano sulla Rete: non ci possono più ficcare il naso solo i veneziani ben informati, ma tutto il mondo che ogni giorno va a caccia di affari online.

caffe' florian 3

 

Risultato: stanno per essere bandite le prime aste globali dell'era digitale per i locali in affitto nell'area marciana e almeno otto, tra le Procuratie e la Basilica di San Marco, dopo secoli o decenni sentono sul collo il fiato della chiusura. L'allarme suona anche per il Caffè Florian, fondato nel 1720 e considerato il più vecchio del pianeta, frequentato dai dogi, ma pure da Vivaldi e Casanova. E' un bene collettivo tutelato dalle Belle Arti, nessuno può toccarlo. Tra due anni però il contratto scade e qualsiasi imprenditore, ovviamente stranieri in testa, può offrire al Demanio un affitto più alto.

 

canaletto piazza san marco

Sotto attacco ci sono però altri simboli della piazza in cui ogni essere umano vuole perdersi almeno una volta nella vita. All'asta stanno per finire anche il Gran Caffè Chioggia, la gelateria Todaro, la vetreria Bottega dell'Arte, la Fondazione Bevilaqua la Masa, i locali dell'ex ufficio turistico all'Ascensione e la mitica gioielleria Nardi, aperta quasi un secolo fa. Qui, dove a fare shopping erano Grace Kelly, Liz Taylor e la principessa Paola di Liegi, è stato creato il "Moretto", turbante di gemme non razzista che resiste quale status symbol.

 

caffe quadri venezia piazza san marco

"Nessuna voglia di demolire le leggi del mercato - dice Giulio Nardi - ma l'artigianato di qualità è il cuore dell'identità veneziana. Orafi e vetrai, sarti e ristoratori, non sono comparse, ma l'ultimo patrimonio vivo di una città che non può essere venduta a chi offre di più". Non siamo al "prima i veneziani", ma è chiaro che Venezia è Venezia e che, denuncia l'Associazione Piazza San Marco, "pure dentro l'indiscutibile mercato deve restare un angolo a disposizione per l'eccezione". Il problema è che il Demanio, che non a caso il governatore regionale Luca Zaia vuole "venetizzare" con la conquista dell'autonomia, è proprietario di una bella fetta del cuore cittadino: possiede oltre il 90% del Palazzo Reale e il Sud delle Procuratie, per un totale di 22 fondi, otto dei quali in concessione a locali storici. Non sono spiccioli.

caffe' florian 1

 

Nel 2018 la base d'asta annua per 110 metri quadri è stata di 290 mila euro, circa 24 mila al mese. L'incasso annuale per lo Stato è 1,5 milioni. Per 33 metri quadri defilati dalla massa dei turisti si parte da 46 mila euro annui: Lino Cazzavillan ha dovuto cedere il mini-bar sotto le Procuratie Vecchie quando i rilanci dell'asta hanno superato i 50 mila euro al mese. In gioco non ci sono però gli interessi degli storici padroni di San Marco, che tra i residenti faticano a scatenare solidarietà.

 

caffe' florian 4

A rendere tristi è la prospettiva di una piazza ridotta ad un banale centro commerciale, privata di originalità e creatività, conquistata dai brand globali che allestiscono vetrine nelle vie della moda che, con le medesime sequenze di insegne, si ripetono in qualsiasi metropoli del pianeta. "Lusso industriale - denuncia l'Associazione dei commercianti - ma prima di tutto paccottiglia per comitive e magari souvenir che servono a coprire interessi non trasparenti". A far tremare le botteghe storiche non è infatti solo l'asta degli affitti, ma anche la loro durata. Sei anni, denunciano i legali degli inquilini, "non bastano per rientrare dagli investimenti necessari per ristrutturare e mantenere integri locali di straordinaria bellezza, ma pure fragilità".

caffe' florian 5

 

Chi offre certe cifre e non ha legami d'affetto con Venezia, l'accusa, lascia poi in abbandono gli spazi occupati solo a termine, per lanciare il proprio brand. E' il destino del mordi e fuggi, già imboccato sul ponte di Rialto, dove si moltiplicano i cartelli "Affittasi", o dalle ultime botteghe artigiane che creano maschere, spazzate vie dalle imitazioni cinesi low cost. Se a contare sono solo gli "schei", anche i mercanti veneziani questa volta rischiano di dover emigrare.

piazza san marco negozio olivetti piazza san marco venezia carlo scarpapiazza san marco barvenezia piazza san marconegozio olivetti piazza san marco venezia carlo scarpa piazza san marco 2

Ultimi Dagoreport

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

“QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…

giuseppe conte elly schlein

LE INSOSTENIBILI DICHIARAZIONI FILO-TRUMP DI CONTE HANNO MANDATO IN TILT SCHLEIN - TRA I DUE SAREBBE PARTITA UNA TELEFONATA BURRASCOSA IN CUI LA SEGRETARIA DEM AVREBBE FATTO CAPIRE A PEPPINIELLO CHE SE CONTINUA COSÌ IL M5S CROLLERÀ AL 7% - ELLY DEVE FARE I CONTI CON L’AUT AUT DI CALENDA E CON LA MINORANZA CATTO-DEM IN SUBBUGLIO CONTRO CONTE – PEPPINIELLO TIRA DRITTO: PARLA ALLA PANCIA DEI 5 STELLE E ABBRACCIA LA LINEA ANTI-DEM DI TRAVAGLIO SU RUSSIA E TRUMP. MA "LA POCHETTE DAL VOLTO UMANO" SA BENISSIMO CHE, SENZA UN ACCORDO COL PD, A PARTIRE DAL PROSSIMO VOTO REGIONALE, NON VA DA NESSUNA PARTE…