lanzalone e raggi image

LANZALONE KINGMAKER - L’AVVOCATO AVEVA STRETTO UN RAPPORTO MOLTO FORTE CON L’ASSESSORE ALL’URBANISTICA, LUCA MONTUORI, CHE GLI MANDAVA GLI ATTI E LUI LI RISPEDIVA CON LE MODIFICHE - LANZALONE RIVELA AI PM CHE QUANDO L'AVVOCATURA GLI NEGÒ L'OK AL RUOLO DI CONSULENTE, VIRGINIA RAGGI GLI FECE UNA CONTROFFERTA: “MI PROPOSE DI ENTRARE NEL SUO STAFF, IO DECLINAI PERCHÉ COME AVVOCATO NON POSSO” - L’INTERCETTAZIONE DEL SUO BRACCIO DESTRO, STEFANO SONZOGNI: “POSSIAMO CHIEDERE QUELLO CHE VOGLIAMO…”

Michela Allegri e Sara Menafra per “il Messaggero”

 

LANZALONE E RAGGI

Non era solo il rapporto forte con il sindaco Virginia Raggi e con i vertici nazionali dei Cinque stelle a rendere l' avvocato Luca Lanzalone imbattibile quando si parlava degli affari della Capitale. Stando alla versione integrale del suo interrogatorio di garanzia - ora depositato agli atti dell' inchiesta che lo vede indagato per corruzione in relazione alla costruzione dello stadio della Roma - a chiedergli continuamente consigli «al bar», davanti a un caffè era il nuovo assessore all' urbanistica, Luca Montuori.

 

LANZALONE

All' avvocato civilista, il sostituto del tecnico ambientalista Paolo Berdini, dimessosi proprio per lo scontro sullo stadio, affida il compito di rivedere la delibera finale, elaborata nel corso delle riunioni riservatissime che si tenevano tra la stanza del vicesindaco e l'assessorato.

 

E lo coinvolge in altre due partite del futuro urbanistico della città: il progetto di costruzione di un palazzetto per il basket nell'area della vecchia Fiera di Roma e la «valorizzazione» degli ex Mercati generali. Anche in questo caso, a Lanzalone va il compito di scrivere gli atti tecnici.

È il documento che dà il via libera allo stadio, a portare la firma di fatto dell'ex presidente di Acea, che però sostiene di aver avuto un ruolo di semplice consigliere.

 

LA DELIBERA

berdini.

Alle prime riunioni, dice, c'era anche Berdini che lo «ringraziò». Quindi, Lanzalone si premura di organizzare una riunione fuori Roma per chiudere l' accordo: «Discussi direttamente con i rappresentanti dei fondi americani che partecipavano, li ho incontrati a Firenze, discutemmo quell'eventuale soluzione, questa soluzione risultò gradita agli investitori».

 

E, infine, scrive la delibera: «L'assessore, che nel frattempo era diventato Montuori, ci mandò la bozza di questo delibera, se potevamo darci un' occhiata, le ripeto, non l'ho fatta io, l'ha fatta il mio studio, ma penso che qualche indicazione l'abbia fornita», spiega al giudice. Quando però il gip gli chiede se fosse il suo studio legale ad avere contatti con il Campidoglio, è costretto a spiegare: «Fui io, se ricordo bene, che gli girai la bozza, dicendo dacci un'occhiata e guarda se c'è qualcosa che va corretto, da allora non ho più chiesto dello stadio, chiedevo solo per curiosità».

 

RAGGI MONTUORI

Il collega di studio, Stefano Sonzogni, era ben cosciente del potere che avevano acquisito: «Noi proprio perché siamo funzionali a raggiungere il risultato possiamo chiedere quello che vogliamo». È un'intercettazione usata dal gip nel corso dell'interrogatorio per chiedere a Lanzalone dei rapporti sviluppati col costruttore Luca Parnasi. L'ex presidente di Acea non può non ammettere che i clienti lo considerassero «uno dei Cinque stelle»: «Sicuramente sì, presumo di sì - dice - credo che nelle varie componenti di valutazione ci si a anche quella». E: «Non è la prima volta che si valorizzano le maggiori sensibilità in una certa area politica».

LUCA LANZALONE

 

L'ASSESSORE ALL'URBANISTICA

Con Montuori e con il vicesindaco Bergamo, aggiunge, il rapporto era diventato stretto, «personale»: «Al bar mi facevano una marea di richieste, sulle quali dicevo la mia». Il titolare dell' Urbanistica lo coinvolge non solo sullo stadio, ma su tutti i principali progetti urbanistici del futuro di Roma. Quello degli ex magazzini generali ad esempio: «Una volta Montuori mi disse una cosa che non c'entra niente con Parnasi, mi pare dei magazzini generali...Gli diedi questa indicazione, fece la delibera in quel senso lì e la questione si risolse... si chiuse l'iter amministrativo dopo 11 anni».

luca bergamo

 

Stesso discorso per il progetto del palazzetto del basket nella ex Fiera di Roma, di cui Parnasi lo aveva incaricato di occuparsi: «Montuori, una volta, prendendo un caffè, mi aveva posto il problema della fiera, per quello quando Parnasi mi disse così dico: Parlagliene».

 

La versione di Lanzalone è che queste siano per lo più scocciature. Nell' unica consulenza pagata, Parnasi si sarebbe limitato ad una «captatio benevolentiae»: «Ricevevo un paio di telefonate al mese o da lui o da Baldissoni, soprattutto, che mi diceva: Sollecita, non ci fanno le cose, non ci parlano e io la maggior parte delle volte il massimo che facevo, era di fare un WhatsApp». Certo, in un paio di casi è lui ad occuparsi degli incontri decisivi in Comune, anche dopo la nomina al vertice di Acea. «Pallotta, mi chiese di incontrare Bergamo, dopo la partita Roma-Barcellona, mi disse di invitare anche Parnasi che non venne».

 

L'INCARICO NELLO STAFF

LUCA PARNASI CON LA MOGLIE CHRISTIANE FILANGIERI

E allo stesso modo c'è Lanzalone dietro l'incontro tra la Roma e il direttore del Comune: «Due volte ho visto Baldissoni, una volta in Comune, una volta mi disse non riesco a contattare Giampaoletti, non risponde... mandai un WhatsApp penso a Giampaoletti». Quando l'avvocatura gli negò l' ok al ruolo di consulente, Virginia Raggi gli fece una controfferta di tutto rispetto: «Mi propose di entrare nel suo staff, io declinai perché come avvocato non posso».

Ultimi Dagoreport

friedrich merz ursula von der leyen manfred weber giorgia meloni

DAGOREPORT - DA IERI SERA, CON LA VITTORIA IN GERMANIA DELL’ANTI-TRUMPIANO MERZ E IL CONTENIMENTO DEI NAZI DI AFD NELLE FILE DELL’OPPOSIZIONE, TUTTO È CAMBIATO - E DAVANTI A UN’EUROPA DI NUOVO IN PIEDI, DOPO IL KNOCKOUT SUBITO DAL CALIGOLA DELLA CASA BIANCA, PER LA ‘DUCETTA’ SI PREPARANO GIORNI ALL’INSEGNA DELLE INVERSIONI A U – OGGI L’ITALIA HA VOTATO CON L'EUROPA LA RISOLUZIONE SULL'INTEGRITÀ TERRITORIALE DI KIEV, CONTRO GLI STATI UNITI – CAPITA L’ARIA NUOVA CHE TIRA, SULLE AGENZIE È SBUCATA UNA NOTA FIRMATA DAL “GENIO” DI FAZZOLARI, CHE AVRÀ FATTO RIZZARE I PELI DI TRUMP E PUTIN MESSI INSIEME: “LA VOGLIA DI LIBERTÀ DEL POPOLO UCRAINO CHE È STATA PIÙ FORTE DELLE MIRE NEO IMPERIALI DELLE ÉLITE RUSSE” - CERTO, SE NON AVESSE DAVANTI QUELL’ANIMALE FERITO, E QUINDI DAVVERO PERICOLOSO, DI MATTEO SALVINI, LA STATISTA DELLA GARBATELLA FAREBBE L’EUROPEISTA, MAGARI ALL’ITALIANA, CON UNA MANINA APPOGGIATA SUL TRUMPONE – MA ANCHE IN CASA, C’È MARETTA. OGGI IL VICEMINISTRO DEGLI ESTERI E COORDINATORE NAZIONALE DELLA DIREZIONE DI FDI, EDMONDO CIRIELLI, HA IMPLORATO MERZ DI FARE IL GOVERNO CON I POST-NAZI DI AFD…

veronica gentili alessia marcuzzi roberto sergio giampaolo rossi myrta merlino

A LUME DI CANDELA - “QUESTO PROGRAMMA NON È UN ALBERGO”: AI PIANI ALTI DI MEDIASET SI RUMOREGGIA PER LE FREQUENTI ASSENZE DI MYRTA MERLINO A “POMERIGGIO CINQUE” (LE ULTIME RICHIESTE: DUE GIORNI A MARZO E PONTE LUNGHISSIMO PER PASQUA E 25 APRILE) – VERONICA GENTILI ALL’ISOLA DEI FAMOSI: È ARRIVATA LA FUMATA BIANCA – IL NO DI DE MARTINO AGLI SPECIALI IN PRIMA SERATA (HA PAURA DI NON REPLICARE IL BOOM DI ASCOLTI) – CASCHETTO AGITATO PER LE GAG-ATE DI ALESSIA MARCUZZI - LO SHAMPOO DELLA DISCORDIA IN RAI - IL POTENTE POLITICO DI DESTRA HA FATTO UNA TELEFONATA DIREZIONE RAI PER SOSTENERE UNA DONNA MOLTO DISCUSSA. CHI SONO?

donald trump paolo zampolli

DAGOREPORT - LA DUCETTA SUI TRUMP-OLI! OGGI ARRIVA IN ITALIA IL MITICO PAOLO ZAMPOLLI, L’INVIATO SPECIALE USA PER IL NOSTRO PAESE, NONCHÉ L’UOMO CHE HA FATTO CONOSCERE MELANIA A DONALD. QUAL È IL SUO MANDATO? UFFICIALMENTE, “OBBEDIRE AGLI ORDINI DEL PRESIDENTE E ESSERE IL PORTATORE DEI SUOI DESIDERI”. MA A PALAZZO CHIGI SI SONO FATTI UN'ALTRA IDEA E TEMONO CHE IL SUO RUOLO SIA "CONTROLLARE" E CAPIRE LE INTENZIONI DELLA DUCETTA: L’EQUILIBRISMO TRA CHEERLEADER “MAGA” E PROTETTRICE DEGLI INTERESSI ITALIANI IN EUROPA È SEMPRE PIÙ DIFFICILE – I SONDAGGI DI STROPPA SU PIANTEDOSI, L’ATTIVISMO DI SALVINI E LA STORIA DA FILM DI ZAMPOLLI: FIGLIO DEL CREATORE DELLA HARBERT (''DOLCE FORNO''), ANDÒ NEGLI STATES NEGLI ANNI '80, DOVE FONDÒ UN'AGENZIA DI MODELLE. ''TRA LORO HEIDI KLUM, CLAUDIA SCHIFFER E MELANIA KNAUSS. PROPRIO LEI…”

giorgia meloni donald trump joe biden

DAGOREPORT – GIORGIA MELONI, FORSE PER LA PRIMA VOLTA DA QUANDO È A PALAZZO CHIGI, È FINITA IN UN LABIRINTO. E NON SA DAVVERO COME USCIRNE. STAI CON NOI TRUMPIANI O CONTRO DI NOI? CI METTI LA FACCIA O NO? IL BRITANNICO NEO-MAGA NIGEL FARAGE HA DICHIARATO CHE AVREBBE PREFERITO CHE MELONI PRENDESSE POSIZIONI PIÙ DURE CONTRO L’UNIONE EUROPEA, ALTRO SEGNALE: COME MAI ANDREA STROPPA, TOYBOY DELL'ADORATO MUSK, SPINGE SU X PER IL RITORNO DI SALVINI AL VIMINALE? VUOLE PER CASO COSTRINGERMI A USCIRE ALLO SCOPERTO? OGGI È ARRIVATA UN'ALTRA BOTTA AL SISTEMA NERVOSO DELLA STATISTA DELLA GARBATELLA LEGGENDO LE DICHIARAZIONI DI JORDAN BARDELLA, IL PRESIDENTE DEL PARTITO DI MARINE LE PEN, CHE HA TROVATO L’OCCASIONE DI DARSI UNA RIPULITA PRENDENDO AL VOLO IL "GESTO NAZISTA" DI BANNON PER ANNULLARE IL SUO DISCORSO ALLA CONVENTION DEI TRUMPIANI A WASHINGTON - E ADESSO CHE FA L’EX COCCA DI BIDEN, DOMANI POMERIGGIO INTERVERRÀ LO STESSO IN VIDEO-CONFERENZA?

marina berlusconi antonio tajani

DAGOREPORT - L’INTERVISTA RILASCIATA DA MARINA BERLUSCONI AL “FOGLIO” HA MANDATO IN TILT FORZA ITALIA E SOPRATTUTTO TAJANI - IL VICEPREMIER HA REAGITO IN MODO SCOMPOSTO: “NON ABBIAMO BISOGNO DI NESSUNA SVEGLIA. MARINA FA BENE A DIRE CIÒ CHE PENSA MA NON CI HA MAI CHIESTO NÉ IMPOSTO NULLA. QUANTO DETTO DA LEI NON ERA RIVOLTO A FORZA ITALIA” - NEL PARTITO MONTA LA FRONDA VERSO LA FAMIGLIA BERLUSCONI E C’E’ CHI PENSA DI POTERSI EMANCIPARE UNA VOLTA PER TUTTE (MAGARI TROVANDO UN FINANZIATORE DISPOSTO AD ACCOLLARSI I 99 MILIONI DI FIDEJUSSONI GARANTITE DALLA DINASTY DI ARCORE) - AVVISO ALLA "SINISTRA" MARINA: NEL WEEKEND VERRA’ CONDOTTO UN SONDAGGIO RISERVATO PER TESTARE L’APPREZZAMENTO DEL SIMBOLO DI FORZA ITALIA SENZA LA PAROLA “BERLUSCONI”…