IL LAUREATO DELLA DROGA - UN INGEGNERE 41ENNE DI ROMA BECCATO A SPACCIARE DA PRATI AI PARIOLI: NASCONDEVA LA COCAINA NELLA CANTINA DEI GENITORI, IGNARI DI TUTTO, IN MEZZO ALLE BOTTIGLIE DI ROSSO DA COLLEZIONE - FRA I CLIENTI DEL PUSHER CI SAREBBERO DIVERSI ALTRI LIBERI PROFESSIONISTI RESIDENTI PROPRIO IN QUEI DUE QUARTIERI...
R.Fr. per il "Corriere della Sera"
SPACCIO TRA PRATI E I PARIOLI A ROMA
Nascondeva la cocaina nella cantina dei genitori, a Montesacro. Ma la spacciava fra piazza Mazzini e piazza Santiago del Cile. Da Prati ai Parioli per vendere dosi di droga a chi gliela chiedeva su applicazioni che consentono di cancellare i messaggi in tempo reale, in modo da non lasciare tracce.
Almeno per il momento, perché adesso la polizia chiederà alle società che si occupano di queste piattaforme di fornire il traffico sviluppato negli ultimi mesi da un ingegnere di 41 anni, originario di Catanzaro, Giuseppe Costanzo, arrestato dagli agenti del commissariato Prati in un'operazione antidroga scattata dopo una serie di appostamenti che hanno portato chi indaga proprio a piazza Santiago.
Il 41enne, che non vive con i genitori ma in un'altra zona di Roma con la sua compagna, è stato seguito dalle pattuglie coordinate dal dirigente del commissariato, Filiberto Mastrapasqua, mentre si spostava fra Prati e Parioli al volante della sua Smart e visto mentre consegnava una dose di droga in cambio di una somma di denaro.
A quel punto l'ingegnere è stato fermato mentre il cliente è stato identificato e segnalato in Prefettura come consumatore di stupefacenti: lo attendono periodiche analisi del sangue e anche la sospensione della patente di guida.
Costanzo è invece finito in camera di sicurezza, accusato di detenzione e spaccio di droga. Il gip ha convalidato l'arresto da parte della polizia ma, visto che il professionista è incensurato, almeno per ora, gli ha concesso la libertà, probabilmente in prova ai servizi sociali.
Una chance per tirarsi fuori dai guai mentre gli agenti hanno iniziato accertamenti per capire la portata del giro di droga allestito dall'ingegnere: nella cantina dei genitori, ignari di tutto, fra bottiglie di rosso da collezione, gli investigatori hanno scoperto alcune decine di dosi di cocaina e sostanza da taglio.
Il 41enne non ha voluto collaborare con la polizia che vuole ora verificare chi sia il suo fornitore di stupefacente e se il professionista agisca in proprio o per conto e in collaborazione con una organizzazione di spacciatori che si muove da Prati ai Parioli, incontrando clienti per strada con appuntamenti prestabiliti sui social.
Un sistema che negli ultimi tempi, forse complice la pandemia e le difficoltà di spostamento e di incontro, è stato notato in diverse occasioni dalle forze dell'ordine. Fra le persone che l'ingegnere avrebbe incontrato per vendere cocaina ci sarebbero anche altri liberi professionisti, come lui, uomini e donne, residenti proprio nei due quartieri dove i poliziotti hanno visto spostarsi il 41enne.